Donato Tommasi

giurista e politico italiano

Donato Antonio Tommasi, Marchese di Casalicchio (Calimera, 26 novembre 1761Napoli, 19 marzo 1831), è stato un giurista e politico italiano, primo ministro del Regno delle Due Sicilie.

Donato Antonio Tommasi

Presidente del Consiglio dei ministri del Regno delle Due Sicilie
Durata mandatoGennaio 1815 –
4 giugno 1815
MonarcaFerdinando I delle Due Sicilie
PredecessoreCarica creata
SuccessoreTommaso Maria di Somma

Durata mandato25 gennaio 1830 –
11 marzo 1831
MonarcaFrancesco I delle Due Sicilie Ferdinando II delle Due Sicilie
PredecessoreLuigi de' Medici di Ottajano
SuccessoreCarlo Avarna di Gualtieri

Dati generali
Prefisso onorificoMarchese

Biografia modifica

Figlio di un medico, già da studente di giurisprudenza frequentò gli ambienti progressisti napoletani diventando amico, fra gli altri, di Luigi de' Medici di Ottajano, Melchiorre Delfico, Mario Pagano, Antonio Jerocades, Giuseppe Albanese[1] e soprattutto Gaetano Filangieri, di cui curò l'opera e fu poi il biografo[2].

Aderì alla Massoneria e all'Ordine degli Illuminati col nome d'Ordine di Giano Gioviano Pontano; fu lui, insieme a Friederich Münter, Giuseppe Zurlo, Gaetano Carrascal, Emmanuele Mastelloni, Mario Pagano e Nicola Pacifico, a organizzare nel 1786 la loggia illuminata di Napoli La Philantropia, della quale fu maestro venerabile aggiunto[3], come pure la loggia di rito inglese denominata La Verità con Nicola Pacifico, Pasquale Baffi, Francesco Caracciolo e Domenico Cirillo[4].

Nominato da Felice Lioy Avvocato fiscale della Magione a Palermo nel 1789,[5] quello stesso anno pubblicò un Elogio di Gaetano Filangieri in cui si mostrava fautore del giurisdizionalismo e dell'assolutismo illuminato. Funzionario del Regno di Sicilia durante la permanenza a Palermo di Ferdinando III di Sicilia, il quale si era rifugiato nell'isola dopo aver perso in età napoleonica la parte continentale del regno, rivestì importanti cariche pubbliche: fu ministro di Casa reale, azienda e commercio di re Ferdinando III (1811-1812), Ministro di grazia e giustizia e dei culti (1815-1820 e dal 1822 alla morte), ministro dell'interno (1815-1820). Nel 1822 fu vicepresidente del consiglio e infine, dopo la morte di Luigi de' Medici di Ottajano (gennaio 1830) presidente del consiglio dei ministri, carica che mantenne fino all'11 marzo 1831 quando fu sostituito alla presidenza del consiglio da Carlo Avarna di Gualtieri, ma conservò la carica di ministro dei culti[6]. Assieme al de' Medici fu uno dei principali fautori della cosiddetta "politica dell'amalgama", consistente nell'integrare nella legislazione del Regno delle Due Sicilie i codici e le riforme messe in atto nel decennio francese, nell'amalgamare la burocrazia del regno borbonico con quella murattiana, e nel mantenere un atteggiamento tollerante nei confronti dei liberali e delle loro organizzazioni più o meno segrete. Come ministro dei culti ebbe una parte notevole nel preparare il concordato del 15 settembre 1818 fra la Santa Sede e il Regno delle Due Sicilie (febbraio 1818).

Fu creato da Ferdinando I "marchese di Casalicchio".

Onorificenze modifica

Onorificenze borboniche modifica

Onorificenze straniere modifica

Opere modifica

  • Donato Tommasi. Della nullità delle alienazioni de' beni delle chiese, delle badie, e de beneficj di real patronato, mancanti di regio assenso ragionamento. In Palermo: dalla Reale stamperia, 1791
  • Donato Tommasi. Elogio storico del cavaliere Gaetano Filangieri, Napoli: a spese di Michele Stasi, 1792; Catania: La Magna, 1833 [2]
  • Gaetano Filangieri. La scienza della legislazione di Gaetano Filangieri, Tomi I-V, Filadelfia: nella Stamperia delle Provincie Unite, 1807 (Luogo di pubblicazione presunto: Livorno)
  • Gaetano Filangieri. La scienza della legislazione di Gaetano Filangieri con le notizie intorno la vita ed alle opere di lui, scritte da Ginguené, autore della storia letteraria d'Italia; con l'elogio storico composto da Sua Eccellenza il signor ministro Donato Tommasi; e gli opuscoli scelti dello stesso Filangieri, Tomo I-VI. Venezia: Andrea Santini e Figlio tipografi ed editori, 1822

Note modifica

  1. ^ Ruggiero Di Castiglione, La massoneria nelle Due Sicilie, vol. 3, Gangemi Editore, 2014, p. 138. URL consultato il 23 marzo 2023.
  2. ^ Franco Venturi, Illuministi italiani, 1958, p. 781
  3. ^ Nico Perrone, La Loggia della Philantropia. Un religioso danese a Napoli prima della rivoluzione. Con la corrispondenza massonica e altri documenti, Palermo, Sellerio, 2006, p. 45-46 e 70.
  4. ^ Ed Stolper, La Massoneria settecentesca nel Regno di Napoli, P, VII, Pasquale Baffi, un martire dimenticato, in Rivista Massonica n. 4, aprile 1976, pp. 232-236 [1][collegamento interrotto]
  5. ^ Cagnazzi, pp. 10-11.
  6. ^ Antonino Parisi, Annuario storico del Regno delle Due Sicilie dal principio del governo di Ferdinando II Borbone. Napoli : Dalla Tipografia Trani, 1838, p. 33 (on-line)

Bibliografia modifica

  • Niccolò Morelli, Cenno biografo del marchese Donato Tommasi, Napoli: tipi di Gaetano Rusconi, 1846
  • Raffaele Feola, Dall'Illuminismo alla Restaurazione : Donato Tommasi e la legislazione delle Sicilie. Napoli: Jovene, 1977
  • Nico Perrone, La Loggia della Philantropia. Un religioso danese a Napoli prima della rivoluzione. Con la corrispondenza massonica e altri documenti, Palermo, Sellerio, 2006.
  • Luca de Samuele Cagnazzi, La mia vita, a cura di Alessandro Cutolo, Ulrico Hoepli, 1944.
Controllo di autoritàVIAF (EN168143947 · ISNI (EN0000 0001 1959 6084 · SBN MILV055951 · BAV 495/103944 · CERL cnp01281980 · LCCN (ENn83800787 · GND (DE143597469 · BNF (FRcb121368435 (data)