Fortezza Europa

frase d'autore

Con il termine Fortezza Europa (in tedesco: Festung Europa) ci si riferisce ad una parola d'autore nata nella storia del Novecento e tornata alla ribalta nella polemistica politica del XXI secolo.

L'Europa sotto il dominio diretto o indiretto della Germania nazista nel 1942, periodo della massima espansione delle potenze dell'Asse un'area di circa 4.621.135,64 km². In blu scuro: Germania, Italia e nazioni alleate o "satelliti"; in azzurro: territori occupati direttamente dagli eserciti tedeschi o italiani; in azzurro chiaro: Stati non occupati ma dipendenti dalla Germania; Sono indicate anche le potenze ancora in guerra contro l'Asse; in verde: la Gran Bretagna e i territori dell'Impero britannico; in rosso: l'Unione Sovietica.

La frase nacque come definizione impiegata dalla propaganda del Terzo Reich durante la seconda guerra mondiale per indicare, a partire soprattutto dal 1942, l'Europa continentale sottoposta al predominio politico-militare della Germania nazista in contrapposizione con gli Alleati anglosassoni. L'espressione intendeva evidenziare la presunta potenza e invulnerabilità militare del dominio della Germania sull'Europa.

Seconda guerra mondiale modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Vallo Atlantico e Secondo fronte.

In una fraseologia inglese, la locuzione "fortezza Europa" ha come significato le operazioni che dovevano essere degli aerei basati in Gran Bretagna contro obiettivi in Germania, in Italia e in altre parti d'Europa occupate dai nazisti, nel periodo che va dalla caduta della Francia fino allo sbarco in Normandia.

 
Mappa relativa ai piani del D-day in Normandia nella penisola del Cotentin.

Allo stesso tempo, il termine "Festung Europa" venne ampiamente utilizzato dalla propaganda della Germania, per indicare i piani strategici di Adolf Hitler e i progetti della Wehrmacht per fortificare tutta l'Europa occupata, al fine di impedire un'eventuale e temuta invasione delle forze militari anglo-americane progressivamente concentrate sul territorio dell'arcipelago britannico. Le forze anglo-americane si preparavano per l'apertura del cosiddetto secondo fronte per supportare l'enorme sforzo di guerra dell'Unione Sovietica impegnata dal giugno 1941 in una durissima guerra aero-terrestre contro la grande maggioranza delle forze armate tedesche e dell'Asse.

Nei progetti di Hitler l'Europa occupata avrebbe dovuto trasformarsi in una "fortezza" (festung) impenetrabile che avrebbe intimorito con la sua sola esistenza gli alleati, e in ogni caso avrebbe potuto respingere ogni tentativo di "invasione" da parte anglo-americana, dando tempo al grosso della Wehrmacht di combattere e vincere, senza minacce alle spalle, la guerra contro l'Unione Sovietica. Le misure studiate da Hitler e dagli strateghi tedeschi prevedevano la costruzione dell'apparentemente formidabile sistema fortificato del Vallo Atlantico[1], la riorganizzazione della Luftwaffe con il potenziamento della Difesa del Reich, e la costituzione di un nucleo di riserve mobili formate da Panzer-Division in fase di riorganizzazione ed equipaggiamento dopo essere state trasferite dal Fronte orientale.

Questo uso del termine fortezza Europa è stata successivamente adottata da corrispondenti e gli storici in lingua inglese per descrivere gli sforzi militari delle potenze dell'Asse a difendere il continente dagli Alleati.

La Fortezza Europa, la cui difesa era affidata al sistema fortificato del Vallo Atlantico a ovest e a un complesso sistema di schieramenti di armate e fortificazioni a est, non confermò peraltro la sua potenza militare e le difese tedesche non furono in grado di fermare nel 1944 le due gigantesche e contemporanee operazioni Overlord e Bagration (i due attacchi al continente da parte degli Alleati).

Utilizzo nel dopoguerra modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Frontex.

Il termine è stato riutilizzato nell'attualità per descrivere, in maniera peggiorativa, sia l'effetto di dumping delle frontiere esterne in materia commerciale[2] sia lo status dell'immigrazione nell'Unione europea. In quest'ultima accezione il termine può riferirsi agli atteggiamenti delle autorità verso l'immigrazione o al sistema di pattugliamento delle frontiere e ai centri di detenzione che vengono utilizzati per aiutare a prevenire l'immigrazione illegale nell'Unione europea.[3]

 
Attivisti di estrema destra appartenenti al Identitäre Bewegung Österreichs in una manifestazione a Vienna il 10 novembre 2013.

Per i partiti conservatori (ad esempio, il Freiheitliche Partei Österreichs tradotto dal tedesco, il Partito della Libertà Austriaco) la locuzione "fortezza Europa" è un termine positivo. Perlopiù essi sostengono che una tale fortezza in realtà non esista ancora e che gli immigrati possano entrare in Europa fin troppo facilmente. Essi hanno accusato gli Stati meridionali, come Grecia, Italia e Spagna, di controllare le frontiere in modo insufficiente, sostenendo che lo facciano sapendo che gli immigrati sono più attratti da Stati occidentali o settentrionali che godono di sistemi di welfare più generosi (Germania, Austria, Svezia, ecc.). Per questo molti conservatori di tutta Europa vogliono porre fine all'accordo di Schengen e re-introdurre i controlli alle frontiera da parte della guardia di frontiera e costiera europea, sostenendo che la loro abolizione abbia portato non solo a un'immigrazione in massa ma anche a una maggiore libertà per i traffici criminali.[4]

In risposta a queste critiche - ma talvolta anche "profeticamente" in anticipo rispetto ad esse[5] - si è sostenuto che «non sarebbe stato senza violenza, e persino senza un sentore di invasione, l’incontro con i popoli che vengono impetuosi dai “Regni della Fame"».

In ogni caso, agli inizi del XXI secolo sono entrati in vigore alcuni emendamenti ai trattati di Schengen,[6] e le linee di indirizzo dell'Unione europea hanno accolto una politica di "difesa del modo di vivere europeo" che, secondo chi ne è critico, sarebbe culturalmente succube all'idea di Festung Europa.[7]

Frontiere esterne controllate modifica

Nella cultura di massa modifica

Steven Chandra Savale nel 2003 si affacciava sul panorama musicale internazionale con l’ultimo album degli Asian Dub Foundation, Enemy of the Enemy: «il singolo di apertura, Fortress Europe, immaginava come sarebbe stata l’Europa del 2022 partendo dai sinistri segnali che lanciava il presente».[8]

Note modifica

Voci correlate modifica