Gaetano De Rosa (militare)

militare italiano, medaglia d'oro al valor militare in Africa Orientale

Gaetano De Rosa (La Maddalena, 28 novembre 1914Muriet Zurià Muhui, 6 dicembre 1938) è stato un militare italiano, decorato di medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso delle operazioni militari in Africa Orientale Italiana.

Gaetano De Rosa
NascitaLa Maddalena, 28 novembre 1914
MorteMuriet Zurià Muhui, 6 dicembre 1938
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Regno d'Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
CorpoRegio corpo truppe coloniali d'Eritrea
Anni di servizio1935-1938
GradoSottotenente
CampagneArbegnuoc
Decorazionivedi qui
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
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Biografia modifica

Nacque a La Maddalena, provincia di Sassari, il 28 novembre 1914, figlio di Francesco e Elena Sulmonte.[2] Iscrittosi alla facoltà di scienze politiche presso l'università di Venezia, lasciò gli studi per arruolarsi nel Regio Esercito come allievo presso il corso ufficiali di complemento che si teneva al 94º Reggimento fanteria.[1] Nominato aspirante nell'aprile 1936 fu assegnato al 74º Reggimento fanteria, venendo posto in congedo nel gennaio 1937.[1] Dopo tre mesi fu richiamato, a domanda, in servizio attivo destinato al Regio corpo truppe coloniali d'Eritrea, sbarcando a Massaua il 1 aprile, assegnato in forza al V Battaglione coloniale "Ameglio" della II Brigata indigeni di stanza a Debre Berhan, nello Scioa.[1] Per i successivi due anni partecipò alle operazioni di contrasto alla guerriglia abissina, operando nello Scioa e nel Goggiam.[1] Decorato di una medaglia d'argento e due di bronzo al valor militare, cadde in combattimento il 6 dicembre 1938.[1] Per onorarne il coraggio fu decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]

Onorificenze modifica

«In nove ore di accanito e sanguinoso combattimento contro preponderanti forze nemiche, con prodigi di valore, alla testa del suo reparto, guidava gli uomini in ripetuti, violenti assalti e contrassalti all’arma bianca. Deciso a rompere la tenace resistenza avversaria, alimentato dal sopraggiungere continuo di ingenti forze, coscientemente si offriva al sacrificio, lanciandosi deciso e solo in mezzo al nemico additando ai suoi, con l’ultimo gesto, la via della gloria. Fulgido esempio di coraggio e supremo sprezzo della vita. Muriet Zurià Muhui, 6 dicembre 1938.[3]»
— Regio Decreto 23 gennaio 1941.[4]
«Comandante di compagnia di avanguardia, durante un combattimento, guidava arditamente il suo reparto contro posizioni avversarie, occupandole e respingendo i reiterati contrattacchi dei nemici. Ferito ad una gamba, rifiutava ogni soccorso e continuava nella sua calma ed energica azione di comando. Siciat Gabriel (zona Corfù), 6 giugno 1938
«Durante un'operazione di grande polizia coloniale, guidava il suo reparto all'attacco di munita posizione, accanitamente difesa dai ribelli, espugnandola con un violento assalto all'arma bianca, dando prova di sereno ardimento e sprezzo del pericolo. Noari, 2 giugno 1937
«Durante l'inseguimento notturno di nuclei ribelli, fatto segno in zona boscosa, a fuoco di fucileria nemica, si lanciava all'assalto in testa ai suoi uomini trascinati dal suo esempio. Riusciva a fugare l'avversario infliggendogli perdite e catturando armi. M. Bedadà, 22-23 settembre 1937

Note modifica

Annotazioni modifica


Fonti modifica

  1. ^ a b c d e f Combattenti Liberazione.
  2. ^ a b La Maddalena.
  3. ^ Medaglie d'oro al valor militare sul sito della Presidenza della Repubblica
  4. ^ Registrato alla Corte dei conti addì 21 febbraio 1941, registro 2 Africa Italiana, foglio 233.

Bibliografia modifica

  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le Medaglie d'oro al Valor Militare volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 339.

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica