Gino Marinuzzi (1882-1945)

direttore d'orchestra e compositore italiano

Gino Marinuzzi (Palermo, 24 marzo 1882Milano, 17 agosto 1945) è stato un direttore d'orchestra e compositore italiano, padre di Gino Marinuzzi jr., anch'egli compositore.

Gino Marinuzzi

Biografia modifica

 
Gino Marinuzzi intorno al 1920

In qualità di direttore d'orchestra diresse molte prime esecuzioni di opere italiane nei maggiori teatri mondiali; appassionato di Richard Wagner e Richard Strauss, contribuì a diffonderne le opere tra il pubblico italiano attraverso celebri interpretazioni. Diresse un repertorio che va da Claudio Monteverdi a Ernest Bloch, Arthur Honegger e Carl Orff, passando per Mozart, Paisiello, Bellini, Donizetti, Verdi. Secondo lo storico della musica Paolo Isotta è stato il più grande direttore d'orchestra del Novecento.

In qualità di compositore scrisse tre opere teatrali, tra cui Palla de' Mozzi (1932, libretto di Giovacchino Forzano, andata in scena al Teatro alla Scala di Milano con Gilda Dalla Rizza, Gallino Masini, Giuseppe Nessi, Benvenuto Franci, Aristide Baracchi ed Andrea Mongelli), e musica sinfonica; tra le opere sinfoniche celebri si ricorda la Suite siciliana (in quattro tempi per orchestra) (1907) che contiene il famoso Valzer campestre. ascolta[collegamento interrotto]. La Sinfonia in La, del 1942, è giudicata da Paolo Isotta (che in Altri canti di Marte, uscito nel 2015, effettua per la prima volta un'analisi della sua opera compositiva) una delle somme composizioni sinfoniche del Novecento, e alla sua altezza, secondo lo storico, si possono collocare solo le opere sinfoniche di Schoenberg, Szymanowski e Enescu.

 
La tomba di Gino Marinuzzi, nel cimitero monumentale di San Remo

Discografia modifica

Curiosità modifica

Bibliografia modifica

  • C. Giglio, «MARINUZZI, Giovanni, detto Gino senior». Dizionario Biografico degli Italiani, Vol. LXX, Roma: Istituto dell'Enciclopedia Italiana (on-line)
  • Paolo Isotta, "La virtù dell'elefante", Venezia, Marsilio 2014.
  • Paolo Isotta, "Altri canti di Marte", Venezia, Marsilio 2015.

Voci correlate modifica

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Collegamenti esterni modifica

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