Giro di Lombardia 1946

quarantesima edizione della corsa ciclistica

Il Giro di Lombardia 1946, quarantesima edizione della corsa, si svolse il 27 ottobre 1946 su un percorso di 231 km con partenza e arrivo a Milano. Fu vinto dall'italiano Fausto Coppi, che completò la prova in 6h24'30" precedendo per distacco i connazionali Luigi Casola e Michele Motta. Dei 129 ciclisti partiti, 50 portarono a termine la gara.[1]

Bandiera dell'Italia Giro di Lombardia 1946
Edizione40ª
Data27 ottobre
PartenzaMilano
ArrivoMilano
Percorso231 km
Tempo6h24'30"
Media36,047 km/h
Ordine d'arrivo
Primo
Secondo
Terzo
Cronologia
Edizione precedenteEdizione successiva
Giro di Lombardia 1945Giro di Lombardia 1947

Percorso modifica

Il via fu dato al Poligono della Cagnola (oggi Tiro a Segno Nazionale). La corsa transitò quindi da Busto Arsizio, Gallarate, Varese, Brinzio, di nuovo Varese, Como, Erba, Asso, Valbrona, Bellagio, Ghisallo, di nuovo Erba e da lì verso sud, via Seregno, per giungere al Velodromo Vigorelli dopo 231 km di corsa.

Squadre partecipanti modifica

Parteciparono alla prova dieci squadre d'industria. Nutrita la presenza straniera: si segnalarono i tesseramenti di quattro francesi da parte di Olmo, di sei francesi da parte di Viscontea, di cinque francesi da parte di Fuchs e di cinque olandesi da parte di Lygie (queste ultime due marche erano state inattive durante l'anno). Agli atleti delle squadra si aggiunse la presenza di diverse decine di professionisti e indipendenti non "accasati", che portarono a oltre 150 il numero degli iscritti.[2][3]

N. Cod. Squadra
1-10   Olmo
11-18   Legnano
29-34   Wilier Triestina
41-47, 86-90, 93   Viscontea
61-68   Welter-Ursus
77-81   Fuchs
96-98, 147-148   Lygie
101-108   Bianchi
109-110   Girardengo
129-140   Benotto

Resoconto degli eventi modifica

Partenza con 129 ciclisti.[1] Una fuga di sei comprimari caratterizzò la corsa verso Varese. Bartali rimase coinvolto in una caduta ai piedi della salita di Brinzio, si staccò sull'ascesa e al secondo passaggio della corsa a Varese, vittima anche di una foratura, decise di ritirarsi. I sei fuggitivi vennero raggiunti sulla strada per Como. Tra scatti e contro-scatti (tra cui quelli di Giulio Bresci e Fausto Coppi), davanti rimase un gruppo di una ventina di ciclisti; sulla salita di Valbrona Coppi tentò un altro attacco, ma il gruppetto di testa si ricompose ai piedi del Ghisallo. Fu sulle rampe verso il Santuario che la corsa si decise: Coppi allungò e scollinò con 20" su Luigi Casola (suo "scudiero" alla Bianchi) e Michele Motta, 1'05" su Bruno Pasquini, 1'10" su Italo De Zan, 1'30" su Antonio Covolo. In discesa Motta e Casola ricucirono su Coppi, che si era intanto rialzato: il margine sugli inseguitori dei tre battistrada, che lavorarono di comune accordo verso Milano, si assestò su 1'30" circa. Alle porte del capoluogo meneghino, sul cavalcavia della Ghisolfa, il futuro "Campionissimo" sferrò il suo ultimo attacco: Casola si rialzò, Motta non ebbe le forze per reagire. Al Vigorelli, sede del traguardo, Coppi giunse solo, in trionfo, precedendo di 40" Casola e Motta (in quest'ordine), di 1'45" De Zan e di 2'00" Pasquini.[4] Fu per Coppi la prima di quattro affermazioni consecutive al Lombardia.

Ordine d'arrivo (Top 10) modifica

Pos. Corridore Squadra Tempo
1   Fausto Coppi Bianchi 6h24'30"
2   Luigi Casola Bianchi a 40"
3   Michele Motta Welter s.t.
4   Italo De Zan Olmo a 1'45"
5   Bruno Pasquini Legnano a 2'00"
6   Osvaldo Bailo Girardengo a 3'30"
7   Elio Bertocchi Viscontea s.t.
8   Antonio Covolo Benotto s.t.
9   Ubaldo Pugnaloni Bianchi s.t.
10   Severino Canavesi Bianchi s.t.

Note modifica

  1. ^ a b (FR) 40ème Giro di Lombardia 1946, su memoire-du-cyclisme.eu. URL consultato il 26 febbraio 2023.
  2. ^ Osvaldo Ferrari, Gli iscritti [collegamento interrotto], in Corriere dello Sport, 22 ottobre 1946. URL consultato il 26 febbraio 2023.
  3. ^ Osvaldo Ferrari, L'attività ciclistica, in Corriere dello Sport, 23 ottobre 1946. URL consultato il 26 febbraio 2023.
  4. ^ 27 ottobre 1946 - Giro di Lombardia, su museociclismo.it. URL consultato il 26 febbraio 2023.

Collegamenti esterni modifica

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