Giuseppe Valitutti

militare e politico italiano

Il maggiore Giuseppe Valitutti (Paola, 10 febbraio 1826Paola, 24 settembre 1891) è stato un militare e politico italiano.

Giuseppe Valitutti
Giuseppe Valitutti

Deputato del Regno d'Italia
LegislaturaVIII, IX, X
CircoscrizionePaola
CollegioPaola
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoLiberale
ProfessionePolitico

Biografia modifica

Figlio di Antonio Valitutti e di Giulia Baratta, appartenne ad una famiglia di grandi proprietari terrieri che molto soffrirono per il bene della patria. Oltre al padre, anche lo zio Giovanni Cerchiara, il prozio Vincenzo Valitutti ed il cugino cav. Nicola Desiato Itria ricoprirono la carica di sindaco di Paola. Il nonno paterno, Francesco Valitutti, fu un magistrato mentre il nonno materno, Giuseppe Baratta, fu sindaco della città di Castrovillari. Lo zio Muzio Pace fu eletto deputato nel 1848 ed anche i suoi cugini Giuseppe e Vincenzo Pace sedettero il parlamento, il primo alla camera ed il secondo sia alla camera sia al senato

Prese parte ai moti del 1848 durante i quali si distinse per ardimento e coraggio ma non fu arrestato perché colpito da requisitoria in quanto altri 4 membri della sua famiglia dovettero subire lunghi anni di prigionia per lo stesso motivo.

Nel 1859 fu a capo del comitato rivoluzionario del circondario di Paola, dove fu proclamato il governo provvisorio 3 giorni prima che lo fosse a Cosenza e mentre ancora vi stanziavano le truppe borboniche.

Divenne presidente anche di questo governo provvisorio e fu il primo in Calabria a proclamare la caduta dei Borbone. Per volontà del ministro Conforti, promosse e compì il plebiscito nel suo circondario, venendo appositamente da Napoli, dove si trovava per motivi politici, rifiutando ogni mezzo che gli era stato offerto.

Fu nominato maggiore della guardia nazionale di Paola con decreto del 9 luglio 1861, riconfermato nel 1866. Era comandante della compagnia civica il fratello Francesco Valitutti.

Non poté prendere parte all'azione dei garibaldini, ma li aiutò sensibilmente nel loro passaggio da Paola. Infatti ospitò nel suo palazzo gli ufficiali mentre la truppa dormì nel teatrino di sua proprietà, dove furono incendiate tutte le sedie per scaldare i patrioti.

Fu eletto consigliere provinciale nel 1861, riconfermato sempre per ben 20 anni. Oltre al ruolo di consigliere occupò anche quello di deputato provinciale e fu anche il primo presidente del consiglio provinciale di Calabria Citra.

Fu eletto deputato per la VIII, IX e X legislatura. Non tradì mai le sue idee progressiste supportando sempre l'estrema sinistra. Fin dal 1880 avrebbe potuto essere Senatore del Regno, ma non ambì mai a tale alta carica, perché preferì restare saldo nei suoi principi.[senza fonte][1]

Nel 1869, insieme ad altri 57 deputati, aderì all'anticoncilio di Napoli[2]. Tra gli altri deputati calabresi che aderirono ci furono Benedetto Musolino, Luigi Miceli e Davide Andreotti

Ricoprì anche molte altre cariche tra le quali quelle di presidente della commissione d'inchiesta circondariale sulle opere pie e quella di sindaco per 17 anni.

Nel 1881 dovette rinunciare sia allo scranno di consigliere provinciale sia a quello di consigliere comunale per l'ineligibilità dovuta all'essere contabile del comune di Paola. Infatti durante il suo mandato da sindaco aveva chiesto un prestito a nome del comune e nel 1880, quando cessò il suo incarico, il prestito non risultava estinto. Su tale vicenda scrisse un libretto pubblicato dalli tipografia Migliaccio nel 1883.

 
Lapide di Giuseppe Valitutti al cimitero di Paola

Fu un uomo sempre molto legato alla religione. Devoto a San Francesco di Paola donò al santuario dedicato al santo la medaglia che ricevette per il suo incarico parlamentare.

Con decreto 11 agosto 1863 fu nominato cavaliere dei SS. Maurizio e Lazzaro e fu tra i primi quattro a ricevere tale onorificenza nella provincia di Cosenza.

Ricevette anche le croce di cavaliere ufficiale e, nel 1883, di commendatore della corona d'Italia.

Cariche modifica

Discendenti modifica

Tra i suoi numerosi discendenti si ricordano:

Onorificenze modifica

Note modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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