Isabella spinola è un'opera in quattro atti di Pietro Abbà Cornaglia, su libretto di Crispino Jachino. La prima rappresentazione ebbe luogo al Teatro Carcano di Milano il 20 maggio 1877.[1]

Isabella spinola
Lingua originaleitaliano
MusicaPietro Abbà Cornaglia
LibrettoCrispino Jachino
(libretto online)
Fonti letterarieDavide Bertolotti, Isabella Spinola
Attiquattro
Prima rappr.20 maggio 1877
TeatroTeatro Carcano, Milano
Personaggi
  • Isabella Spinola (soprano)
  • Ansaldo Doria (tenore)
  • Ugo Lercaro, guerriero genovese (baritono)
  • Lanfranco, confidente d'Ansaldo (basso)
  • Marco Spinola (basso)
  • Nelda, nutrice d'Isabella (mezzosoprano)
  • Fernando, gentiluomo genovese inviato di Ansaldo (tenore)
  • Giordano di Realvengo, podestà di Genova (basso)
  • Fra Nastasio, superiore del convento di San Teodoro (basso)
  • Araldo (tenore)
  • Un frate (basso)
  • Un servo di Ugo Lercaro (baritono)
  • Coro e comparse: popolo genovese, pescatori, giudici, frati, abitanti di Tolemaide, crociati, templari

L'azione si svolge nel 1270, a Genova; parte dell'atto secondo in Tolemaide.

Isabella, innamorata di Ansaldo che crede morto, è costretta al matrimonio con Ugo. Ma proprio il giorno delle nozze Fernando riesce a farle sapere che Ansaldo è vivo ed ancora la ama.

Atto II

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Isabella, che ha accettato l'unione con Ugo a causa delle preghiere del padre, non vuole consumare il matrimonio.

Intanto Ansaldo si trova in Tolemaide tra i Crociati, in veste di pastore. Viene rintracciato da Lanfranco, suo confidente, al quale racconta che è stato Ugo, anch'egli impegnato nella Crociata, a cercare di ucciderlo, per gelosia, fingendo di volerlo difendere da nemici arabi.

Atto III

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Lanfranco e Ansaldo tornano a Genova, dove Isabella è creduta morta. Quando riescono a visitare il sepolcro, Ansaldo lo vuole aprire per rivedere l'amata, e così scoprono che è pieno di sabbia. Ansaldo capisce che Isabella viene tenuta segregata e riesce a liberarla, ma Isabella prima di riunirsi a lui pretende che il matrimonio contratto con Ugo venga sciolto.

Atto IV

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Ansaldo, nuovamente vestito da guerriero, si rivela e accusa Ugo di tradimento di fronte al Podestà e ai giudici. Si decide che un combattimento tra i due rivali stabilirà chi ha ragione. Ugo ha la peggio, ma fa in tempo a ordinare ad un suo scudiero di uccidere Isabella, che viene trafitta al cuore mentre prega e muore tra le braccia di Ansaldo.

  1. ^ almanacco di amadeusonline (consultato il 10 marzo 2012)
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