Lex Manilia

Plebiscito del 66 a.C. sulla concessione di poteri a Pompeo

La Lex Manilia, proposta dal tribuno della plebe Gaio Manilio, fu una legge romana approvata nel 66 a.C.,

Legge Manilia
Senato di Roma
TipoPlebiscito
Nome latinoLex Manilia de impero Cn. Pompei
AutoreGaio Manilio
Anno66 a.C.
Leggi romane

Disposizioni modifica

La lex Manilia riuscì ad essere promulgata soprattutto per l'aiuto politico di Cesare e Cicerone.[1] Questa legge diede a Pompeo Magno il potere supremo per condurre la terza fase della guerra contro re Mitridate VI del Ponto, portata avanti fino a quel momento da Lucio Licinio Lucullo. Approvata un anno dopo la lex Gabinia, che aveva concesso ampi poteri a Pompeo per spazzare via i pirati dal Mediterraneo, questa nuova legge fece inferocire molti aristocratici, umiliati per la seconda volta dalla plebe. Alla fine però, le vicende diedero ragione a chi aveva votato la Lex Manilia: nel 63 a.C., ormai sconfitto, Mitridate si suicidò.[2] Roma si liberò così definitivamente di un altro acerrimo nemico, che per decenni le aveva creato problemi in Asia Minore.[3]

Note modifica

  1. ^ Cassio Dione Cocceiano, Storia romana, XXXVI, 42.3-43.4.
  2. ^ Appiano di Alessandria, Guerre mitridatiche, 111.
  3. ^ Appiano di Alessandria, Guerre mitridatiche, 119.

Bibliografia modifica

David Shotter,The Fall of the Roman Republic, 2 ed.

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica