Nicola Nacciarone

compositore, pianista (1802-1876)

Nicola Nacciarone (Napoli, 2 aprile 1802[1]Napoli, dicembre 1876) è stato un pianista, docente e compositore italiano.

Biografia modifica

Studiò presso il Real Conservatorio di Musica di Napoli dove fu allievo di Raffaele Cioffi e Giuseppe d'Elia, per teoria e pianoforte e Nicola Zingarelli per armonia e contrappunto. Perfezionò poi privatamente la sua tecnica pianistica con il celebre compositore inglese John Field, durante il lungo periodo in cui quest'ultimo si stava curando a Ischia.[2]
Tra gli anni 20 e 30 dell '800 fu maestro di cappella presso il "2° Educandato Regina Isabella Borbone". Poi, per diversi anni fu docente di musica nelle scuole esterne del Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli. Nel 1832 fu nominato professore ordinario, con cattedra, presso il medesimo istituto avendone fatto richiesta scritta al re Ferdinando IV di Borbone.[1]
Una sua Messa da requiem fu eseguita nel 1859 nella cappella palatina per solennizzare i funerali di Ferdinando II di Borbone.[1]
Oltre che docente fu anche compositore. Ebbe due figli, il primo dei quali, Gustavo nato nel 1831, fu un pittore assai noto nell'ambiente napoletano; il secondo, Guglielmo nato nel 1837, fu pure lui un acclamato pianista del quale egli fu il primo maestro.[1]
Nicola Nacciarone morì a Napoli nel dicembre 1876.[1]

Note modifica

  1. ^ a b c d e Enrica Donisi, La scuola violoncellistica di Gaetano Ciandelli, Lucca, LIM Editore, 2016, p. 222.
  2. ^ Sergio Martinotti, Ottocento strumentale italiano, Bologna, Forni Editore, 1972, p. 104.

Bibliografia modifica

  • Enrica Donisi, La scuola violoncellistica di Gaetano Ciandelli, Lucca, LIM Editore, 2016.
  • Sergio Martinotti, Ottocento strumentale italiano, Bologna, Forni Editore, 1972.

Composizioni modifica

  • Messa da requiem, 1859;
  • Sanctus fugato a otto voci;
  • 4 Sinfonie;
  • "Sofonisba", tragedia lirica in tre atti, rimasta inedita;
  • Musica strumentale cameristica;
  • Composizioni per canto e pianoforte;
  • Pezzi vari per pianoforte solo, tra cui un "Notturno", forse reminiscenza dei suoi studi con John Field, dedicato all'amico Masseangelo Masseangeli, noto collezionista musicale di quell'epoca.

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