Raffaele Pontremoli

pittore, militare e docente italiano

Raffaele Pontremoli (Chieri, 17 settembre 1832Milano, 17 maggio 1906) è stato un pittore, incisore e militare italiano, ritrattista ufficiale di Vittorio Emanuele II.

La battaglia di Custoza, affresco, 1880

Insieme a Gerolamo Induno e Giovanni Fattori è uno dei principali esponenti dei "pittori soldati", nonché uno dei massimi esponenti della pittura risorgimentale italiana.[1] Dal 1882 al 1906 è stato ispettore generale della Pinacoteca di Brera.[2]

Biografia modifica

 
Battaglia di San Martino, Museo del Risorgimento di Asti

Raffaele Pontremoli nacque a Chieri da Eliseo Graziado Pontremoli, Gran Rabbino di Nizza e da Bella Olivetti, esponente di una famiglia importante di banchieri, nipote di Laudadio Formiggini.[3] È fratello del noto rabbino Esdra Pontremoli e cugino di Camillo Olivetti, fondatore dell'illustre azienda italiana Olivetti.[4]

 
Manfredo Fanti a Mola di Gaeta

Pontremoli studiò presso l'Accademia delle arti di Nizza, città nella quale il padre era il capo della comunità locale a partire dal 1833.[5] Si trasferì in seguito a Torino per studiare all'Accademia Albertina con Carlo Arienti. Nel 1852, all'Albertina, una delle opere di Pontremoli vinse il premio istituito dalla Academia. Viaggiò successivamente a Parigi, dove studiò con Horace Vernet, e nel 1859 con la seconda Guerra dell'Indipendenza, tornò in Italia e lavorò come corrispondente per la rivista Illustration of Paris, seguendo dunque le truppe piemontesi nelle Marche e nel Napoletano. Da questa esperienza trasse lo spunto per la descrizione puntuale di episodi militari come: La battaglia di San Martino, La battaglia di Custoza, Asti, Pinacoteca Civica; La giornata del Garigliano, esposto alla Promotrice torinese del 1862, Torino, Museo del Risorgimento.[6]

 
Il Principe Umberto a Villafranca in mezzo al quadrato della 49º fanteria, Palazzo Pitti

Assistette inoltre alla battaglia di Palestro e di San Martino realizzando alcuni disegni. Uno di questi venne acquistato dall'imperatore Napoleone III e presentato al re Vittorio Emanuele II. Tra altre sue opere vi sono: una grande tela raffigurante La presa di Mola di Gaeta (conservata presso l'Official's Club of 5th Artillery); Il passaggio del Gorigliano; e una grande tela del principe Carignano alle batterie dei Cappuccini, durante l'assedio di Gaeta (1860). Nel 1866 seguì di nuovo gli eserciti e illustrò due eventi: il principe Umberto a Villafranca in mezzo al quadrato della 49ª fanteria e il principe Amedeo ferito all'attacco di Cavalchina vicino a Custoza, ora costudito a Palazzo Pitti di Firenze. Nel 1869 fu nominato vice-ispettore della Pinacoteca reale di Torino e nel 1876 ispettore, per poi esserne nominato Presidente.[7] Successivamente si sposta a Milano dove diventa professore e ispettore generale della Pinacoteca di Brera, mantenne questo incarico sino alla sua morte nel 1906.[8]

Tra i ritratti eseguiti durante la sua carriera vi è quello del conte Luigi Cibrario, Gran Maestro dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, di cui Pontremoli fu anche ufficiale. Per la sua tela Umberto e il Quadrato del 1866, esposto a Torino nel 1880, fu insignito del titolo di Cavaliere, ufficiale e Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia.[9][10] Nel 1891 dipinse affreschi per la Torre di San Martino, che funge da monumento dedicato a coloro che combatterono nella battaglia di Solferino.[11][12]

Opere modifica

Le opere del Pontremoli sono centinaia tra acquerelli, olii su tela, incisioni ed affreschi tra cui:

Onorificenze modifica

 
Incisione di Pontremoli raffigurante Le votazioni di Venezia
«Su indicazione di sua maestà il Re»
«Su indicazione di sua maestà il Re»
«Su indicazione di sua maestà il Re»
«Su indicazione di sua maestà il Re»
«Su indicazione di sua maestà il Re»
«Su indicazione di sua maestà il Re»

Note modifica

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

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