Referendum propositivi nella provincia autonoma di Bolzano del 2009
I referendum propositivi nella provincia autonoma di Bolzano del 2009 (noti anche come referendum provinciali) consistono in cinque distinte proposte di legge di iniziativa popolare e regolamentati dalla legge provinciale Nr. 11 del 18 novembre 2005 (Iniziativa popolare e referendum), che ha introdotto per la prima volta lo strumento del referendum propositivo nella Provincia autonoma di Bolzano. Le votazioni sono state indette per domenica, 25 ottobre 2009.
Referendum propositivi del 2009 nella provincia autonoma di Bolzano
Le prime tre proposte di legge sono state presentate dall'Union für Südtirol raccogliendo 15.500[1] firme per quesito e riguardano edilizia abitativa agevolata (referendum Nr. 1), disciplina delle residenze di tempo libero (referendum Nr. 2) e democrazia diretta (referendum 3). La quarta proposta di legge (referendum Nr. 4) è stata presentata da "Iniziativa per più democrazia" raccogliendo 28.214[2] firme per la sua proposta ed è concorrente al referendum Nr. 3, poiché riguarda lo stesso tema. La quinta proposta di legge (referendum Nr. 5) è stato presentato dal "Dachverband für Natur- und Umweltschutz" raccogliendo 25.810[2] firme per la sua proposta e riguarda i finanziamenti pubblici provinciali all'aeroporto di Bolzano.
Gli elettori aventi diritto erano 390.398. Ciascun referendum sarebbe risultato valido qualora fosse stato raggiunto il quorum del 40%, equivalente a 156.159 elettori. La partecipazione è stata attorno al 38% e la votazione è stata invalidata, tuttavia il quorum è stato superato in 5 comprensori (Alta Val d'Isarco, Salto-Sciliar, Valle d'Isarco, Val Pusteria, Val Venosta) e sfiorato in Oltradige-Bassa Atesina. A contribuire il fallimento del quorum è stata l'affluenza particolarmente bassa di Bolzano e delle città maggiori.
La legge provinciale Nr. 11 del 18 novembre 2005 riguardante iniziativa popolare e referendum approvata dal Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano ha introdotto lo strumento del referendum propositivo a livello provinciale. Con la presente legge un comitato promotore può, in seguito alla raccolta di 13.000 firme, presentare un disegno di legge da essere sottoposto all'approvazione del popolo. Nel corso del 2006 si sono creati tre comitati promotori per cinque disegni di legge con lo scopo di raggiungere il minimo di firme necessario per l'indizione del referendum: Le firme raccolte per i primi tre disegni di legge sottoposti a referendum sono state depositate il 22 agosto 2006, quelle per gli altri due il 20 dicembre 2006. L'indizione dei referendum è stata ritardata dapprima per via della fine della legislatura e delle elezioni provinciali del 26 ottobre 2008. La data del 25 ottobre come giorno per il referendum è stata indetta il 24 agosto 2009 dal Presidente della Provincia Luis Durnwalder[3]. Le cinque proposte di iniziativa popolare sottoposte alle votazioni sono state precedentemente ammesse in seguito ad un'esaminazione effettuata da due distinte commissioni per i procedimenti referendari.
Pochi giorni prima dell'indizione delle votazioni, il deputatoKarl Zeller (SVP) aveva posto dubbi di legittimità al riguardo dei testi di legge sottoposti agli elettori[4]. Successivamente, il 14 settembre, in occasione della settimanale conferenza stampa della Giunta provinciale, il Landeshauptmann ha annunciato di aver incaricato due esperti di diritto delle Università di Innsbruck e di Trento per un parere sulla costituzionalità dei cinque quesiti[5]. Il 13 ottobre sono stati presentati i pareri dei professori Walter Obwexer e Roberto Toniatti, che hanno espresso perplessità sul piano della costituzionalità, sia per quel che riguarda la legislazione italiana che quella comunitaria[6]. I promotori sostengono che la dichiarazione di ammissibilità garantisce un parere legale e che il fine del governo provinciale sia quello di confondere i cittadini per tenerli lontani dalle urne[7].
Motto: Proposta di legge provinciale: Il referendum propositivo, abrogativo, consultivo o confermativo, l’iniziativa popolare, referendum sulle grande opere
Dato il non raggiungimento del quorum necessario in nessuno dei quesiti nessun risultato dei cinque referendum è da ritenersi valido e su tutte le tematiche oggetto della consultazione è rimasta in vigore la normativa precedente[18].