1º Reggimento alpini
Il 1º Reparto Comando e Supporti Tattici Alpini è un reparto dell'Esercito Italiano con sede a Torino (TO).
1º Reggimento Alpini | |
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Descrizione generale | |
Attiva | 5 ottobre 1882 - 10 settembre 1943
1º ottobre 1975 - 30 agosto 1997 come Battaglione Alpini “Mondoví” 30 settembre 2022 - oggi come 1º Reparto Comando e Supporti Tattici Alpini |
Nazione | ![]() |
Servizio | ![]() |
Tipo | Fanteria |
Ruolo | Truppe da montagna |
Guarnigione/QG | Torino |
Motto | "Nec descendere nec morari" |
Anniversari | 16 giugno, in ricordo della battaglia sull'Ortigara, 16 giugno 1917 |
Parte di | |
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StoriaModifica
Nasce il 5 ottobre 1882 al comando del colonnello Alessandro Tonini, con l'aggregazione di battaglioni "Alto Tanaro", "Val Tanaro" e "Val Camonica". Nel 1885 il reggimento è formato dai battaglioni "Alto Tanaro", "Val Tanaro" e "Val Pesio". Il 15 settembre 1905 viene inviato in Calabria in aiuto alle popolazioni terremotate, Nel 1911 il battaglione "Mondovì" è in Libia, dove dopo diverse battaglie vittoriose viene decorato con medaglia di bronzo al valor militare, rientra in Italia nel 1913.
Prima guerra mondialeModifica
Nell'inverno 1914-15 si crearono i battaglioni formati dagli alpini, durante la guerra vennero creati i reggimenti lanciabombe e i battaglioni sciatori. Partecipa attivamente alla prima guerra mondiale dove viene schierato sull'alto Isonzo e successivamente sull'altopiano di Tonezza, Monte Cimone ad Arsiero, sull'altopiano di Asiago, sull'Ortigara. Nella prima guerra i mobilitati sono stati 1220 ufficiali, 40000 alpini, dei quali 182 ufficiali e 3500 alpini risultano fra i caduti e i feriti 600 tra gli ufficiali e 20000 fra gli alpini. I decorati alla fine saranno 350 con medaglia d'argento e 700 con medaglia di bronzo.[1]
Il Battaglione alpini Pieve di Teco partecipò inoltre alla Guerra d'Etiopia nel 1935, alla conquista dell'Amba Aradam e alla Seconda battaglia del Tembien, sotto il comando del magg. Remigio Vigliero.
Seconda guerra mondialeModifica
Dopo diversi passaggi dovuti alle riorganizzazioni dell'esercito il 10 giugno 1940 il reggimento è composto da una compagnia comando, dai battaglioni "Ceva", "Pieve di Teco" e "Mondovì". Parte per il fronte russo il 31 dicembre 1942 e segue le sorti della divisione Divisione Cuneense presso Nowo Postojalowka. I suoi battaglioni, a partire dal 17 gennaio 1943 giorno di inizio del ripiegamento sulla direttiva Popovka-Oljchovatka-Losno Aleksandrovka-Novo Aleksandrovka, sostengono continui combattimenti in inferiorità numerica. I pochi alpini rimasti si arrendono il 28 gennaio 1943 e inizia per loro una prigionia dalla quale pochi ritorneranno. Muoiono in terra russa 3.475 uomini del 1º Reggimento Alpini.[2]
L'8 settembre il reggimento viene sciolto e il 31 agosto sono sciolti anche i battaglioni "Mongioje" e "Monte Mercantour" rimasti in Sardegna ", il 23 novembre 1945 viene ricostituito a Torino ma sarà per un breve periodo infatti il 15 aprile 1946 viene ridenominato in 4º Reggimento Alpini e il 1º Alpini cessa l'attività in modo definitivo.
Dal secondo dopoguerra ad oggiModifica
Il reggimento viene riconfigurato il 30 settembre 2022 con la consegna della bandiera di guerra dal Vittoriano, fondendosi con il Reparto Comando e Supporti Tattici “Taurinense” che eredita la Bandiera e il nome del 1º Reggimento Alpini, assumendo la nuova denominazione di 1º Reparto Comando e Supporti Tattici Alpini con sede in Torino.
OnorificenzeModifica
Alla bandieraModifica
Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia | |
Medaglia d'oro al valor militare | |
«Con i suoi fieri battaglioni "Ceva", "Pieve di Teco" e " Mondovì" eredi delle innate tradizioni, delle magnifiche virtù cittadine e della solida tempra delle stirpi liguri, piemontesi ed apuane, il 1º Reggimento Alpini, nei duri mesi di indomita lotta sul fronte del Doti, si dimostrò saldo, massiccio, ben temprato e pronto istrumento di guerra, e, fra difficoltà, ostacoli, insidie del nemico, terreno e clima, seppe resistere fermo come le rocce delle montagne, onorando così la razza e benemeritando la riconoscenza della Patria. Stremato dal doloroso calvario di freddo e di fatiche e dai sanguinosissimi incessanti combattimenti, in una atmosfera di sublime eroismo e di dedizione al dovere, concluse la propria leggendaria vicenda tra il Don e l’Oskoi con una disperata resistenza, facendo scudo, fino all’estremo sacrificio, alla sacra ed immacolata Bandiera che, simbolo della Patria lontana, distrusse per sottrarla ai nemico. Fronte russo, 20 settembre 1942-28 gennaio 1943.» |
Medaglia d'argento al valor militare (5 concessioni) | |
Medaglia di bronzo al valor militare | |
Medaglia d'argento per il terremoto calabro-siculo | |
DecoratiModifica
- Alessandro Annoni (militare), maggiore[3]
- Giuseppe Avenanti, tenente colonnello
- Paolo Carlo Baima, capitano
- Eugenio Cappa, capitano
- Francesco Cazzulini, alpino[4]
- Mario Cesari, tenente
- Antonio Cicerello, sottotenente
- Italo D'Eramo, tenente
- Francesco Ferrero (alpino), caporal maggiore
- Andrea Gerbolini, tenente
- Daniele Grossi, capitano
- Luigi Manfredi, colonnello
- Giuseppe Mendozza, sottotenente medico
- Giuseppe Messina (militare), sottotenente
- Annibale Pagliarin, sergente
- Guido Poli, tenente
- Lino Ponzinibio, capitano
- Ovidio Rapalli, tenente medico
- Paolo Reale, alpino
- Pietro Rinaudo, alpino
- Mario Salvarezza, caporale
- Francesco Solimano, sergente maggiore
- Italo Stagno, tenente
- Remigio Vigliero, generale
InsegneModifica
- Le mostrine del Reggimento sono le fiamme a due punte di colore verde; alla base della mostrina si trova la stella argentata a 5 punte bordata di nero, simbolo delle forze armate italiane.
Persone legate al reggimentoModifica
NoteModifica
- ^ Vecio - info. URL consultato il 20 dicembre 2008 (archiviato dall'url originale il 25 aprile 2012).
- ^ http://www.unirr.it/ricerche/conteggio-caduti/n-caduti-per-corpo-di-appart
- ^ Vecio - scheda biografica di Alessandro Annoni (archiviato dall'url originale l'8 aprile 2012)..
- ^ L'Ancora - scheda biografica di Francesco Cazzulini. URL consultato il 20 dicembre 2008.
BibliografiaModifica
- R. Vigliero, Battaglione Pieve di Teco, Coll. Gli alpini di fronte al nemico, 10º Regg.to Alpini Editore in Roma, 1938
Altri progettiModifica
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su 1º Reggimento alpini
Collegamenti esterniModifica
- Vecio - info. URL consultato il 20 dicembre 2008 (archiviato dall'url originale il 25 aprile 2012).