Abraham Casembroot

pittore, incisore e architetto fiammingo

Abraham Casembroot (Bruges, 1593 o 1598Messina, 1658) è stato un pittore, incisore e architetto fiammingo.

Veduta di Messina, il Porto e la Palazzata di Simone Gullì.

Biografia modifica

Seguace della tradizione paesaggistica olandese, visse ed operò a Messina, dove dipinse vedute di notevole qualità e largamente apprezzate dalla committenza sia siciliana, sia olandese, a cui Casembroot inviava regolarmente suoi lavori. Suoi soggetti preferiti erano marine, porti e tempeste[1].

Sue opere sono conservate nelle collezioni private di Messina e, nella stessa città, sono rimasti nella chiesa di San Gioachimo tre quadretti rappresentanti scene della Passione[1].

Presso il Museo di San Martino di Napoli è conservata l'opera La pesca del pesce spada nello stretto di Messina[2].

La sua scuola pittorica di Messina ebbe come discepoli Domenico Guargena, Andrea Suppa e Filippo Giannetto.

Pare si occupasse anche di architettura[1], mentre è certa la sua attività di disegnatore ed incisore, in cui raggiunse notevoli risultati[3].

Opere modifica

Note modifica

  1. ^ a b c U. Galetti - E. Camesasca, Enciclopedia della pittura italiana, Garzanti, 1950.
  2. ^ M. Carafa Jacobini - S. Marra, Dall'Aspromonte a Porta Pia. I Borbone, Pio IX e Garibaldi, Gangemi.
  3. ^ E. Bénézit, Dictionnaire des peintres, sculpteurs, dessinateurs et graveurs, Parigi - Bruxelles, 1911.
  4. ^ Pagina 21, Giovanna Power, "Guida per la Sicilia opera di Giovanna Power" [1] Archiviato il 28 luglio 2017 in Internet Archive., Napoli, Stabilimento Poligrafico di Filippo Cirelli, 1842.
  5. ^ a b c Pagina 88, Giuseppe Fiumara, "Guida per la città di Messina" [2], Messina, 1841.
  6. ^ a b c Pagina 106, Giuseppe La Farina, "Messina ed i suoi monumenti" [3] Archiviato il 28 luglio 2017 in Internet Archive., Messina, Stamperia di G. Fiumara, 1840.
  7. ^ Capitolo IV, pagina 285, paragrafo 6, "MESSINA E DINTORNI - GUIDA A CURA DEL MUNICIPIO", Stampato da Premiato Stabilimento Giuseppe Crupi, Messina, 1902.

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