Abram Petrovič Gannibal

maggior generale russo

Abram Petrovič Gannibal, anche Hannibal o Ganibal o Ibrahim Hannibal o Abram Petrov (in russo Абра́м Петро́вич Ганниба́л?; 1696San Pietroburgo, 14 maggio 1781[1]), è stato un generale russo.

Abram Petrovič Gannibal

Portato in Russia come schiavo per Pietro il Grande, divenne maggior generale del Genio militare, governatore di Reval e nobile dell'Impero russo. Fu bisnonno di Aleksandr Puškin, che scrisse su di lui un romanzo incompiuto, Il negro di Pietro il Grande.

Biografia modifica

Le sue origini sono incerte. Le prime notizie scritte su Gannibal suggeriscono che sia nato nel 1696 presso un villaggio chiamato Lagon, situato «sull’estrema riva nord-est del fiume Mareb»[2][3], che, attualmente, funge da confine naturale tra l'Eritrea e l'Etiopia. Su una mappa datata 1810 del diplomatico, viaggiatore ed egittologo britannico Henry Salt, vi è indicata una località di nome Logo, sita in una zona della provincia eritrea dell'Acchelè-Guzai dove, attualmente, risiederebbero i Loggo Sarda, una popolazione dotata di leggi proprie, nonché seguace della Chiesa ortodossa eritrea Tewahedo; altri sostengono invece che corrisponda a Loggo Chewa, in Eritrea. Una ricerca, condotta nel 1996 da Dieudonné Gnammankou, ipotizza che il villaggio natío di Gannibal sia rintracciabile nell'odierno sultanato del Logone-Birni, in un territorio nei pressi del fiume Logone, a sud del lago Ciad (in Camerun).

In un documento ufficiale, che Gannibal stesso presentò nel 1742 all'imperatrice Elisabetta nel corso della richiesta per il rango di nobiltà e per un blasone, chiese il diritto di usare uno stemma di famiglia raffigurante un elefante e la misteriosa parola FVMMO, che significherebe "patria" in lingua Kotoko-Yedina (tuttavia, è stato pure ipotizzato che FVMMO stia per la locuzione latina Fortuna Vitam Meam Mutavit Oppido, ovvero «La fortuna ha cambiato la mia vita completamente»[4])

All'età di sette anni, nel 1703 circa, Gannibal venne portato alla corte del sultano ottomano di Costantinopoli. In base all'anno, il sultano doveva essere o Mustafa II, che regnò dal 1695 al 1703, o Ahmed III, che regnò invece dal 1703 al 1730. La biografia tedesca di Gannibal, compilata in forma anonima dalle sue stesse parole, spiega che «i figli delle famiglie nobili venivano presi su ordine del capo di tutti i musulmani, il sultano turco, come ostaggi», per essere uccisi o venduti come schiavi se i loro padri si fossero comportati male. Sua sorella Lahan venne catturata assieme a lui, ma morì durante il viaggio.

Nel 1704, dopo aver trascorso un anno a Costantinopoli, fu riscattato e portato in Russia dal vicedirettore dell'ambasciatore russo Savva Vladislavič Raguzinskij, per ordine dei suoi superiori (uno dei quali era Pëtr Andreevič Tolstoj, bisnonno del celebre scrittore Lev Tolstoj). A San Pietroburgo, l'imperatore Pietro il Grande lo adottò e lo crebbe assieme ai suoi figli. Gannibal fu battezzato nel 1705 nella chiesa di Santa Parasceve, a Vilnius, con Pietro il Grande come padrino.

 
Gannibal a colloquio con Aleksandr Suvorov

Istruzione modifica

Nel 1717 Gannibal venne portato in Francia, a Metz (benché Puškin avesse, invece, indicato Parigi nel proprio romanzo)[5], per poter continuare i propri studi in campo artistico, scientifico e militare. A quel punto, egli parlava correntemente diverse lingue e conosceva la matematica e la geometria. Combatté con l'esercito di Luigi XV di Francia contro quello di Filippo V di Spagna, zio di Luigi, raggiungendo il grado di capitano.

È stato durante questa sua permanenza in Francia che adottò il cognome Gannibal, in onore del celebre generale cartaginese Annibale (Gannibal è, infatti, la tradizionale traslitterazione del nome in russo). A Parigi, Gannibal ebbe modo di conoscere famose personalità dell'Illuminismo, quali Denis Diderot, il barone di Montesquieu e Voltaire (che lo definì "stella oscura dell'Illuminismo"[6]), con i quali strinse rapporti d'amicizia.[7]

Sotto Pietro e Elisabetta modifica

 
Lettera del 22 marzo 1744 firmata da A. Gannibal, Archivio della città di Tallinn

L'istruzione di Gannibal fu completata nel 1722 e, pertanto, egli dovette ritornare a San Pietroburgo. Si dice che Pietro stesso gli fosse venuto incontro per riceverlo (almeno questo è quello che racconta Puškin nel suo incompiuto romanzo).

Dopo la morte di Pietro nel 1725, Gannibal fu esiliato in Siberia nel 1727, circa 4.000 miglia ad est di San Pietroburgo. Venne poi graziato nel 1730 per le sue abilità in campo militare. Quando la figlia di Pietro, Elisabetta, salì al trono nel 1741, egli divenne un personaggio molto importante della sua corte, raggiungendo il grado di maggior generale e diventando soprintendente di Reval (oggi Tallinn, in Estonia), carica che ricoprì dal 1742 al 1752. Una lettera, datata 22 marzo 1744, firmata da "A. Ganibal" (da notare con solo una 'n'), è stata fotografata presso l'Archivio della città di Tallinn. L'imperatrice Elisabetta gli aveva assegnato nel 1742 la tenuta di Michailovskoe, nell'allora Governatorato di Pskov, con centinaia di servi.[8][9] Qui egli si ritirò nel 1762.

Si dice che il grande generale Aleksandr Suvorov dovette la propria carriera come soldato a Gannibal, che riuscì a convincere suo padre a lasciare intraprendere al figlio la carriera militare.

La famiglia modifica

Gannibal si sposò due volte. La sua prima moglie fu Evdokija Dioper, una nobildonna di origine greca. La coppia si sposò nel 1731 ed ebbe una figlia. Evdokija disprezzava suo marito, che era stata costretta a sposare; quando Gannibal scoprì che lei gli era stata infedele, la fece arrestare e gettare in prigione, dove trascorse undici anni in condizioni terribili. Gannibal cominciò dunque a convivere con un'altra donna, Christina Regina Siöberg (1705-1781), figlia di Mattias Johan Siöberg e Christina Elisabeth d'Albedyll, e la sposò a Reval nel 1736, un anno dopo la nascita del loro primo figlio, mentre lui era ancora legalmente sposato con la prima moglie. Il suo divorzio da Evdokija non divenne definitivo fino al 1753, per cui a Gannibal, in quanto bigamo, vennero inflitte un'ammenda ed una penitenza, mentre Evdokija fu mandata in un convento per il resto della vita. Il secondo matrimonio di Gannibal venne comunque ritenuto legale dopo il divorzio.

 
Ivan Gannibal, figlio primogenito di Abram

Dal lato paterno, la seconda moglie di Gannibal discendeva da nobili famiglie scandinave e tedesche: Siöberg (Svezia), Galtung (Norvegia) e Grabow (Danimarca e Brandenburgo).[1][10] Suo nonno paterno era stato Gustaf Siöberg, Rittmester til Estrup, morto nel 1694, la cui moglie Clara Maria Lauritzdatter Galtung (ca. 1651-1698) era figlia di Lauritz Lauritzson Galtung (ca. 1615-1661) e di Barbara Grabow til Pederstrup (1631-1696).

Abram Gannibal e Christina Regina Siöberg ebbero dieci figli, tra cui un maschio, Osip, che, a sua volta, ebbe una figlia, Nadežda, madre del poeta Aleksandr Puškin. Il figlio più vecchio di Gannibal, Ivan, divenne ufficiale di marina, contribuì a fondare la città di Cherson, in Crimea, nel 1779 e raggiunse il grado di generale in capo, il secondo più alto grado militare della Russia imperiale.

Alcuni aristocratici inglesi discendono da Gannibal, tra cui Natalia Grosvenor, duchessa di Westminster e sua sorella, Alexandra Hamilton, duchessa di Abercorn. Anche George Mountbatten, IV marchese di Milford Haven, cugino di Elisabetta II del Regno Unito, è un discendente diretto, in quanto nipote di Nadejda Mountbatten, marchesa di Milford Haven.[11][12]

Onorificenze modifica

Note modifica

  1. ^ a b Э. Г. [E. G.] Лихауг [Lihaug], Предки А. С. Пушкина в Германии и Скандинавии: происхождение Христины Регины Шёберг (Ганнибал) от Клауса фон Грабо из Грабо [Ancestors of A. S. Pushkin in Germany and Scandinavia: Descent of Christina Regina Siöberg (Hannibal) from Claus von Grabow zu Grabow], in Генеалогический вестник [Genealogical Herald]. – Санкт-Петербург [St. Petersburg], vol. 27, novembre 2006, pp. 31–38.
  2. ^ Homer Smith, Hannibal and Russian Arms, in Ethiopia Observer, vol. 6, luglio, 1957.
  3. ^ Henri Troyat, Pushkin's Ethiopian Ancestry, in Ethiopia Observer, vol. 6, 1957.
  4. ^ Non va confuso l'avverbio latino oppido (completamente) con la parola oppidum, che significa "città".
  5. ^ Note all'edizione del Folio Bilingue
  6. ^ Barnes, Hugh. Gannibal: The Moor of Petersburg, London 2005, p. 4.
  7. ^ Questa affermazione dal suo biografo Hugh Barnes viene contestata da Andrew Kahn. Black Russian - A Review by Andrew Kahn of Hugh Barnes' Gannibal: The Moor of Petersburg. Archiviato l'11 dicembre 2006 in Internet Archive.
  8. ^ Gnammankou, Dieudonné. Abraham Hanibal - l'aïeul noir de Pouchkine, Paris 1996, p. 129.
  9. ^ Barnes, Hugh. Gannibal: The Moor of Petersburg, London 2005, p. 219.
  10. ^ Elin Galtung Lihaug, Aus Brandenburg nach Skandinavien, dem Baltikum und Rußland. Eine Abstammungslinie von Claus von Grabow bis Alexander Sergejewitsch Puschkin 1581–1837, in Archiv für Familiengeschichtsforschung, vol. 11, 2007, pp. 32–46.
  11. ^ Abraham Petrovich Hanibal: Genealogics, su www.genealogics.org. URL consultato il 21 dicembre 2022.
  12. ^ Aleksander Sergeevich Pushkin: Genealogics, su www.genealogics.org. URL consultato il 21 dicembre 2022.

Bibliografia modifica

  • Life of Ganibal di D. S. Anuchin, 1899
  • Notes on prosody: And Abram Gannibal di Vladimir Nabokov, 1964
  • Абрам Петрович Ганнибал [Abram Petrovich Gannibal] di Георг Леетс [Georg Leets], Таллин [Tallinn], 1984
  • Abraham Hanibal - l'aïeul noir de Pouchkine di Dieudonné Gnammankou, Parigi 1996
  • Жизнь Ганнибала - прадеда Пушкина [The Life of Hannibal, Pushkin's Great Grandfather] di Наталья Константиновна Телетова [Natalja Konstantinovna Teletova], St. Petersburg 2004
  • The Moor of St Petersburg: In the Footsteps of a Black Russian, di Frances Somers Cocks, 2005
  • Gannibal: the Moor of Petersburg, di Hugh Barnes, 2005
  • Abraham Hannibal and the Raiders of the Sands, di Frances Somers Cocks, 2003
  • Abraham Hannibal and the Battle for the Throne, di Somers Cocks, 2003

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Collegamenti esterni modifica

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