L'accordo di Algeri è un'intesa conclusa dai governi di Eritrea ed Etiopia il 12 dicembre 2000 ad Algeri per porre fine alla guerra Etiopia-Eritrea del 1998-2000.

Accordo tra il governo dello Stato dell'Eritrea e il governo della Repubblica federale democratica dell'Etiopia
Tipotrattato di pace bilaterale
ContestoGuerra Etiopia-Eritrea
Firma12 dicembre 2000
LuogoAlgeri, Algeria
MediatoriBandiera dell'Algeria Abdelaziz Bouteflika
Bandiera delle Nazioni Unite Kofi Annan
Bandiera degli Stati Uniti Madeleine Albright
Bandiera dell'Europa Rino Serri
FirmatariBandiera dell'Etiopia Meles Zenawi
Bandiera dell'Eritrea Isaias Afewerki
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Lo scopo dell'accordo, raggiunto attraverso la mediazione dell'Organizzazione dell'unità africana (OUA) presieduta dall'Algeria, degli Stati Uniti e dell'Unione europea, era di porre definitivamente fine alle ostilità sulla base di quanto concordato con il cessate il fuoco del 18 luglio 2000 e permettere il rimpatrio dei prigionieri di guerra. L'accordo prevedeva inoltre la creazione a L'Aia di due commissioni neutrali: la Commissione reclami Etiopia-Eritrea e la Commissione per la delimitazione dei confini.

Meno di due anni dopo la firma degli accordi tra il primo ministro Meles Zenawi e il presidente Isaias Afewerki, la Commissione per la delimitazione dei confini terminava la sua indagine ed il suo arbitrato, assegnando i contesi territori di Badme all'Eritrea. Tale risoluzione è stata respinta dal governo etiope, che non ha a tutt'oggi ritirato il suo esercito dalla città, per la quale si temono nuovi possibili conflitti; tuttavia nel giugno 2018 il primo ministro etiope Abiy Ahmed Ali ha dichiarato di essere pronto ad accettare e a mettere in atto l'accordo di pace.[1]

Note modifica

  1. ^ (EN) Ethiopia offers Eritrea chance to end Africa's longest war, su bbc.com. URL consultato il 17 giugno 2018.

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