Adrian (costumista)

costumista statunitense

Adrian o più raramente Gilbert Adrian, pseudonimo di Adrian Adolph Greenberg (Naugatuck, 3 marzo 1903Los Angeles, 13 settembre 1959), è stato un costumista statunitense; considerato il più celebre dei costumisti cinematografici, in diverse occasioni ha influenzato la moda contemporanea.

Adrian

La carriera modifica

Nato Adrian Adolph Greenberg, si diplomò alla School for Applied and Fine Arts di New York, trasferendosi quindi a Hollywood dove creò abiti maschili per molti attori, fra cui Rodolfo Valentino. Disegnò inoltre costumi per alcuni film di Cecil B. DeMille, lavorando sotto Mitchell Leisen, l'art director per la compagnia che De Mille stava formando. Sebbene i loro nomi non comparissero nei titoli del film, sia Adrian sia Mitchell Leisen contribuirono con alcuni costumi a Il re dei re (1927), il film più grandiosamente epico di DeMille, che, ufficialmente, vedeva le firme di Gwen Wakeling e Earl Luick.

DeMille e i suoi collaboratori entrarono alla MGM nell'estate del 1928 e Adrian venne nominato "chief costume desiger" della MGM, dove rimase fino al 1942. Sin dal loro primo film, Dinamite (1929), Adrian fu assegnato anche ad altre produzioni MGM, incluse alcune con la Garbo, della quale avrebbe inventato l'"immagine", soprattutto in film come Il bacio (1929), Anna Christie (1930), Anna Karenina (1935), Grand Hotel (1932) e Margherita Gauthier (1936). Avrebbe poi contribuito a creare anche il look di Norma Shearer, Jean Harlow, Hedy Lamarr e Joan Crawford: per quest'ultima, disegnò gli abiti con le spalle imbottite, lanciando così una nuova moda che si affermò a livello mondiale.

Nel 1930, DeMille girò Madame Satan, che conteneva la lunga sequenza di un party che si svolgeva in uno Zeppelin. I costumi della festa furono tra i più stravaganti che Adrian avesse mai disegnato. Quando gli ospiti entrano nella sala del party, ognuno recita dei versi per spiegare il proprio costume. Una giovane donna coperta di pochi ventagli posizionati con grazia annuncia di essere "Miss Movie Fan" (gioco di parole in lingua inglese dato dal fatto che la parola "fan" significa sia "ammiratore" sia "ventaglio"), mentre un'altra appare dicendo: "Non temere, bambino, io sono il richiamo della foresta". Enrico VIII appare con le sei mogli, tutte vestite di cellophane. Kay Johnson, la protagonista femminile, entra indossando una cappa nera e viola, col dorso coperto dall'enorme testa di un serpente: "Chi di voi è abbastanza uomo da andare all'inferno con Madame Satan?", chiede. La festa di Madame Satan e la sfilata di moda in Ragazze che sognano con Joan Crawford (entrambi del 1930) mettevano in evidenza ciò che sarebbero stati i tratti caratteristici dei disegni di Adrian nei suoi film futuri.

Adrian cedette ai grandi magazzini Macy's il modello di un abito da sera indossato da Joan Crawford in Ritorno (1932): immesso sul mercato contemporaneamente all'uscita del film, vendette oltre mezzo milione di capi in una settimana. Abituato fin dagli inizi nel cinema muto a sfruttare il bianco e il nero, concentrò le sue scelte cromatiche sui contrasti di tono e lungo la gamma dei grigi, soprattutto nei sontuosi abiti da sera che erano richiesti dai film MGM. Nel 1931, Peggy Hamilton organizzò uno show dei costumi cinematografici di Adrian, tutti o bianchi o neri.

 
Le scarpette di Rubino de Il mago di Oz

Il famosto costumista era molto eclettico e in due produzioni kolossal come Maria Antonietta (1938) e Il mago di Oz (1939) disegnò anche gli abiti delle comparse, buttando giù gli schizzi ogni due/tre minuti. Per Il mago di Oz di Fleming creò ad esempio l'intera serie dei costumi per la scena della terra dei Mastichini e ideò diversi modelli delle scarpette rosse indossate dalla protagonista Dorothy, partendo da un prototipo in stile arabeggiante con la punta all'insù, poi scartato a favore delle più tradizionali décolleté rosse poi divenute celebri[1]. In Perdutamente (1946), Joan Crawford provvide da sé al guardaroba disegnatole da Sheila O'Brien, ma Adrian risultò comunque come costumista pur avendo disegnato un solo vestito, un abito di proprietà della Crawford.

Anche se Adrian era amico personale di molte dive, ebbe rapporti piuttosto tesi con alcune star, come Greta Garbo, che non amava molto il suo modo di vestirla. Judy Garland, dal canto suo, aveva un personale piuttosto difficile da far risaltare, e Adrian la ingabbiava in corsetti poco confortevoli che dovevano snellirla e allungarne la figura.

Gli ultimi anni modifica

 

Lasciata la MGM, aprì un proprio laboratorio che servì le maggiori case di produzione. Aveva sposato l'attrice Janet Gaynor, in un tacito accordo per nascondere la sua omosessualità. Il loro matrimonio durò felicemente fino alla morte di Adrian, colpito da infarto il 13 settembre 1959.

Venne sepolto nell'Hollywood Forever Cemetery, al Garden of Legends, accanto alla moglie[2].

Filmografia modifica

1925 modifica

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1928 modifica

1929 modifica

Galleria d'immagini - Anni trenta/1 modifica

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Galleria d'immagini - Anni trenta/2 modifica

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Galleria d'immagini - Anni quaranta modifica

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1952 modifica

TV modifica

  • The Wizard of Oz episodio tv (1956)
  • Toast of the Town 1º episodio (1961)

Film o documentari dove appare Adrian modifica

Note modifica

  1. ^ Rachelle Bergstein, Le donne dalla caviglia in giù: storie delle scarpe e delle donne che le hanno indossate, Milano, Mondadori, 2013, ISBN 978-88-04-62702-9.
  2. ^ Find a Grave, su findagrave.com.

Bibliografia modifica

  • (EN) John Douglas Eames, The MGM Story Octopus Book Limited, Londra 1975 ISBN 0-904230-14-7
  • (EN) David Chierichetti, Hollywood Costume Design, Cassell & Collier Macmillan Publishers Ltd, London 1976 ISBN 0-289-707-307
  • (EN) Elizabeth Leese, Costume Design in the Movies BCW Publishing Limited, 1976 ISBN 0-904159-32-9
  • (EN) Dale McConathy con Diana Vreeland Hollywood Costume - Glamour! Glitter! Romance!, Harry N. Abrams, Inc., Publishers, New York 1976

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Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN69834172 · ISNI (EN0000 0000 4474 6809 · ULAN (EN500549232 · LCCN (ENno92009060 · GND (DE123395860 · BNF (FRcb14500319t (data) · J9U (ENHE987007322119505171 · WorldCat Identities (ENlccn-no92009060