Aerei X

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Questa voce contiene una lista della famiglia di aerei sperimentali statunitensi (X-planes) del secondo dopoguerra, contraddistinti dalla lettera X (eXperimental) nella designazione statunitense degli aerei.

Sebbene questa famiglia di aeromobili sia correntemente conosciuta con il nome generico di aerei X, tale definizione è in parte impropria, visto che questa famiglia include anche missili, convertiplani e altri tipi di aeromobile.

Panoramica modifica

 
Il 14 ottobre 1947 un X-1 divenne, ai comandi di Charles "Chuck" Yeager, il primo velivolo pilotato a superare in volo orizzontale la velocità del suono.
 
Alcuni "X-planes" più recenti sono prototipi di spazioplani; qui l'X-33.
 
Uno degli "X" più famosi: l'X-15
 
Tra i prototipi vi furono anche "modelli" in scala e senza pilota. Un esempio è il Martin Marietta SV-5D conosciuto anche come X-23.

La maggior parte degli aerei X sono stati gestiti dal National Advisory Committee for Aeronautics (NACA) o, più tardi, dalla National Aeronautics and Space Administration (NASA), spesso in collaborazione con la United States Air Force. Gran parte dei test sugli X-Plane si sono svolti presso la Edwards Air Force Base[1].

La storia degli "aerei X" può essere divisa, finora, in tre periodi principali, in base alla "densità" di denominazioni. Nel primo, tra gli anni quaranta e la fine degli anni settanta quasi trenta denominazioni furono assegnate ad aeromobili X. Nel secondo, tra gli anni ottanta e novanta vi fu un palese rallentamento. Dalla fine degli anni novanta vi è stato un nuovo incremento nelle denominazioni e a oggi (2013) gli aerei X sono cinquantasei[2].

È popolare la credenza che gli aerei X abbiano unicamente sperimentato voli ad alta velocità o ad alta quota. L'opinione probabilmente deriva dalla fama acquisita da prototipi come l'X-1 (primo aereo supersonico) e l'X-15 (aereo ipersonico). Nell'elenco, tuttavia, sono presenti molti esemplari volti a sperimentare caratteristiche diverse[2]. Il Bensen X-25, ad esempio, non superava i 150 km/h e nella sua prima versione era addirittura privo di propulsore. Privo di motore era pure il primo X-26, mentre nelle varianti successive fu dotato di un motore di appena 100 CV.

In ogni caso i successi degli X-Plane sono stati numerosi:[3]

  • il primo velivolo a superare la barriera del suono;
  • il primo aereo di utilizzare una configurazione ad ala a geometria variabile in volo;
  • il primo aereo a volare a quote superiori a 30.000, 60.000, e 90.000 m (100.000, 200.000 e 300.000 piedi);
  • il primo a usare leghe esotiche per la struttura;
  • il primo programma di test per jet e motori a razzo a sospensione cardanica;
  • il primo velivolo a utilizzare un getto di spinta per decollo e atterraggio;
  • il primo velivolo a volare a tre, quattro, cinque e sei volte la velocità del suono;
  • il primo velivolo a testare le teorie del controllo dello strato limite su un'intera ala a velocità transonica;
  • il primo velivolo a completare con successo un giro di 180 gradi con una manovra post-stallo;
  • il primo missile a raggiungere un raggio di volo intercontinentale.

Gli "X", piuttosto che essere concepiti per essere poi prodotti su larga scala, sono stati perlopiù dedicati allo studio di nuove tecnologie, come ad esempio i primi (X-1, X-2, X-3, X-4) che erano prototipi volti a esplorare il regime transonico; oppure l'X-43 banco di prova per i nuovi motori scramjet. Ci sono tuttavia eccezioni come l'X-32 e l'X-35 – prototipi di quello che diventerà l'F-35 (Joint Strike Fighter)[4] – o l'X-27, una revisione del caccia intercettore F-104.

Alcuni degli aerei X sono stati in effetti ben pubblicizzati, mentre altri, come l'X-16, sono stati sviluppati in segreto[5].

Gli aerei X da 7 a 12, poi, sono stati in realtà missili (usati per testare nuovi tipi di motori), e alcuni altri erano senza pilota, controllati a distanza.

Dunque l'insieme degli aerei X è molto eterogeneo e comprende:

Nonostante gli "X" siano aerei sperimentali la serie non ha l'esclusiva delle denominazioni per velivoli di questo tipo. Esistono molti esempi di aerei sperimentali degli Stati Uniti che non sono stati designati come "X": alcuni hanno ricevuto denominazioni dall'United States Navy prima del 1962, altri sono conosciuti solo con le denominazioni dei produttori come il Piasecki PA-97; altri, semplicemente, con denominazioni non appartenenti alla serie "X" come il NASA AD-1 e il Bell XV-15; altri, infine, hanno nomi in codice per progetti segreti: è il caso del Northrop Tacit Blue.

Nel corso dei programmi "X" e fino all'anno 2000 vi sono stati quindici incidenti gravi con la perdita di quattro piloti durante i test[3]. Tre di queste morti si verificarono durante le prove dell'X-2, negli anni cinquanta e l'ultima nei test dell'X-15, nel 1967. Non vi fu mai, in compenso, nessuna perdita civile né danno a proprietà private[3], grazie anche a stringenti norme di sicurezza. Durante i test dell X-6, ad esempio, i voli avvenivano sempre su zone scarsamente popolate, e l'XB-36H (prototipo dell'X-6) era "accompagnato" da un trasporto Boeing C-97 Stratofreighter con un plotone di Marine paracadutisti[6] che avevano il compito di isolare immediatamente la zona in caso di disastro.

Lista modifica

Nome Costruttore e agenzia Immagine Primo volo Periodo Scopo e note
X-1 Bell Aircraft
USAF, NACA
  19 gennaio 1946 1946-1951 Primo aereo ad aver infranto il muro del suono il 14 ottobre 1947
X-2
"Starbuster"
Bell Aircraft
USAF
  27 giugno 1952 1953-1956 Aereo per la sperimentazione del volo a Mach 2 e 3
X-3 Stiletto Douglas
USAF, NACA
  27 ottobre 1952 1952-1956 Aereo per investigare nuove forme aerodinamiche funzionali al volo supersonico
X-4 Bantam Northrop
USAF, NACA
  15 dicembre 1948 1948-1953 Aereo atto a verificare la possibilità di eliminare i piani di coda nelle velocità transoniche
X-5 Bell Aircraft
USAF, NACA
  20 giugno 1951 1951-1955 Primo aereo con le ali a geometria variabile in volo
X-6 Convair
USAF, AEC
  mai Aereo atto a sperimentare propulsori nucleari. Il progetto non andò oltre la modifica di un B-36
X-7
"Flying Stove Pipe"
Lockheed
Tri-service
  aprile 1951 1951-1960 Aereo di prova (non pilotato) per motori ramjet e tecnologie di guida di missili
X-8 Aerojet
NACA, USAF, USN
  1947-1958 Missile per misurazioni e trasporto di carichi ad alta quota.
X-9 Shrike Bell Aircraft
USAF
  aprile 1949 1949-1953 Prototipo per missili terra-aria con carburante liquido
X-10 North American Aviation
USAF
  13 ottobre 1953 1953-1959 Velivolo dimostrativo non pilotato per lo studio di missili di crociera (SM-64 Navajo)
X-11 Convair
USAF
  11 giugno 1957 1957-1958 Banco di prova per il missile Atlas
X-12 Convair
USAF
  luglio 1958 1958-.... Banco di prova avanzato per il missile Atlas
X-13 Vertijet Ryan Aeronautical
USAF, USN
  10 dicembre 1955 1955-1957 Dimostratore della possibilità di un jet di decollare e atterrare verticalmente (VTOL)
X-14 Bell Aircraft
USAF, NASA
  19 febbraio 1957 1957-1981 Studio di tecnologie utili per la realizzazione di aerei a decollo e atterraggio verticale (VTOL) con capacità di hovering (volo stazionario)
X-15 North American Aviation
USAF, NASA
  8 giugno 1959 1960-1968 Studio dei voli stratosferici e ad alta velocità
X-16 Bell Aircraft
USAF
  Mai Ricognizione ad alta quota
X-17 Lockheed
USAF, USN
  aprile 1956 1953-1958 Missile a tre stadi propulsori con carburante solido per la sperimentazione del rientro in atmosfera.
X-18 Hiller Aircraft Corporation
USAF, USN
  24 novembre 1959 1955-1964 Sperimentazione delle ali basculanti per un velivolo STOVL
X-19 Curtiss-Wright
Tri-service
  novembre 1963 1963- Sperimentazione di soluzioni per un aereo da trasporto VTOL
X-20 Dyna-Soar Boeing
USAF
  mai 1957-1963 Studio di uno spazioplano militare riutilizzabile (mai realizzato)
X-21 Northrop
USAF
  18 aprile 1963 1963- Sperimentazione di sistemi di controllo dello strato limite sulle ali
X-22 Bell Aircraft
Tri-service
  17 marzo 1966 1966- Convertiplano sperimentale di tipo V/STOL con quattro turboventole intubate basculanti
X-23 Martin Marietta
USAF
  21 dicembre 1966 1966- Sigla non utilizzata, ma de-facto riferita al Martin Marietta SV-5D anche noto come Martin Marietta X-23A PRIME, un velivolo per il rientro atmosferico senza equipaggio.
X-24 Martin Marietta
USAF, NASA
  1º agosto 1973 1973- Velivolo sperimentale per lo studio di un corpo portante destinato al rientro atmosferico
X-25 Bensen
USAF
  5 giugno 1968 1968- Autogiro leggero
X-26 Frigate Schweizer
DARPA, US Army, USN
  1967 1967-1973 Addestratore per condizioni di accoppiamento inerziale
X-27 Lockheed   mai Prototipo di caccia ad alte prestazioni
X-28 Sea Skimmer Osprey Aircraft
USN
  luglio 1971 - ottobre 1971 1971-1971 Prototipo di idrovolante da pattugliamento e polizia
X-29 Grumman
DARPA, USAF, NASA
  1984 1984- Banco di prova per ali a freccia negativa
X-30
NASP
Rockwell
NASA, DARPA, USAF
  mai Spazioplano Single stage to orbit (mai realizzato)
X-31 Rockwell
DARPA, USAF, Ministero della difesa Tedesco
  1990 1990- Banco di prova per motori a spinta vettoriale
X-32 Boeing
USAF, USN, RAF
  settembre 2000 2000-2001 Prototipo di concorso per il programma JSF (Joint Strike Fighter)
X-33 Lockheed Martin
NASA
  mai Sostituto per lo Space Shuttle (mai completato)
X-34 Orbital Sciences
NASA
  mai Banco di prova per uno spazioplano riusabile (senza equipaggio)
X-35 Lockheed Martin
USAF, USN, RAF
  2000 2000-... Prototipo di concorso per il programma JSF (Joint Strike Fighter) poi prodotto come F-35
X-36 Douglas/Boeing
NASA
  17 maggio 1997 1997- Modello in scala di aereo da combattimento
X-37 Future-X Boeing
USAF, NASA
  7 aprile 2006 (lancio)
22 aprile 2010 (volo orbitale)
2006- Spazioplano riusabile
X-38 Scaled Composites
NASA
  1999 1999- Mezzo di rientro sulla Terra per astronauti
X-39 Sconosciuto
USAF
Segreto Sconosciuto Programma "Future Aircraft Technology Enhancements" (FATE)
X-40 Boeing
USAF, NASA
  11 agosto 1998 1998- Prototipo in scala dell'X-37
X-41 Sconosciuto
USAF
Segreto Sconosciuto Mezzo di rientro sulla Terra per astronauti
X-42 Sconosciuto
USAF
Segreto Sconosciuto
X-43 Hyper-X Microcraft
NASA
  2 giugno 2001 2001- Banco di prova per motori Scramjet
X-44 MANTA Lockheed Martin
USAF, NASA
  Sconosciuto "Aereo multiasse senza coda" basato sull'F-22
X-45 Boeing
DARPA, USAF
  22 maggio 2002 2002- Dimostratore UCAV
X-46 Boeing
DARPA, USN
  Sconosciuto 2000- Dimostratore UCAV navalizzato
X-47 Pegasus Northrop Grumman
DARPA, USN
  23 febbraio 2003 2003- Dimostratore UCAV navalizzato
X-48 Boeing
NASA
  20 luglio 2007 2007- Banco di prova Blended Wing Body (BWB)
X-49 Speedhawk Piasecki Helicopter Corporation
US Army
29 luglio 2007 2007- Elicoplano, banco di prova "Vectored Thrust Ducted Propeller" (VTDP)
X-50 Dragonfly Boeing
DARPA
  24 novembre 2003 2003- Elicoplano UAV; banco di prova Canard Rotor/Wing
X-51 Waverider Boeing
USAF
  26 maggio 2010 2010- Dimostratore ipersonico (scramjet)
X-52 Sigla non usata per non creare confusione col Boeing B-52
X-53 Active Aeroelastic Wing Boeing Phantom Works
NASA, USAF
  novembre 2002 2002- Dimostratore di aereo da caccia dotato di ali elastiche basato sul McDonnell Douglas F/A-18 Hornet
X-54 Gulfstream Aerospace
NASA
Sconosciuto Trasporto supersonico
X-55 Lockheed Martin Skunk Works
USAF
  2 giugno 2009 2009- "Advanced Composite Cargo Aircraft" (ACCA)
X-56A Lockheed Martin Skunk Works
USAF/NASA
  2012 2012-... Velivolo di studio per la soppressione attiva dei fenomeni di "flutter"
X-57 Maxwell ESAero/Tecnam   2016- Aereo a propulsione elettrica[7]
XQ-58 Valkyrie Kratos 5 marzo 2019[8]
X-59 QueSST Lockheed Martin   2022 (previsto) 2018- Aereo supersonico silenzioso[9]

Note modifica

  1. ^ X-Planes Experimental Aircraft, su fas.org, Federation of American Scientists. URL consultato il 1º giugno 2012.
  2. ^ a b Jenkins, Landis e Miller 2003, p. 17.
  3. ^ a b c (EN) NASA, APPENDIX A; HISTORY OF THE X-PLANE PROGRAM, su history.nasa.gov. URL consultato il 2013.
  4. ^ A history of the Joint Strike Fighter Program (archiviato dall'url originale il 14 settembre 2009)., Martin-Baker. Retrieved January 2010.
  5. ^ Miller 2001, p. 209.
  6. ^ Convair NB-36H (archiviato dall'url originale il 18 febbraio 2010)..
  7. ^ J.D. Harrington, Matt Kamlet e Kathy Barnstorff, NASA Hybrid Electric Research Plane Gets X Number, New Name, su NASA.gov, NASA, 16 giugno 2016. URL consultato il 29 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 19 giugno 2016).
  8. ^ (EN) Andrew Liptak, The US Air Force’s jet-powered robotic wingman is like something out of a video game, su theverge.com, 9 marzo 2019. URL consultato l'8 ottobre 2019.
  9. ^ (EN) Lillian Gipson, NASA’s Experimental Supersonic Aircraft Now Known as X-59 QueSST, in NASA, 27 giugno 2018. URL consultato il 30 giugno 2018.

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

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