Agostino Della Sala Spada

scrittore e giornalista italiano

Agostino Della Sala Spada (Calliano, 1º maggio 1842Moncalvo, 18 settembre 1913) è stato uno scrittore e giornalista italiano.

Biografia modifica

Nacque a Calliano nell'astigiano il 1º maggio 1842.[1]

Dopo avere svolto studi a Calliano con il latinista Contardo Vecchi, nel collegio dei padri somaschi di Casale e poi in quello di Asti, iniziò a studiare giurisprudenza presso l'Università di Torino per laurearsi infine a Genova con l'economista Gerolamo Boccardo. Fatto ritorno a Torino, vi fece il giornalista e il bibliotecario della corte d'appello. Si stabilì poi a Moncalvo esercitando la libera professione di avvocato, a cui unì un'intensa attività sociale e politica nel Monferrato.[1] Nel 1880 acquistò in regione San Bernardino una villa con terreno poi venduta alla famiglia dei conti Grillo: la villa divenne così “Il Greppo” immortalato nel romanzo "Il diavolo sulle colline” di Cesare Pavese.[2] In questo periodo fondò due periodici satirici e polemici, Staffetta e La Formula nuova, e collaborò dal 1871 con il giornale Il Monferrato, sia come giornalista sia come difensore in tribunale.[1]

Scrisse nel 1872-1873 il romanzo autobiografico La vita, in cui rievocava la Torino studentesca e scapigliata degli anni precedenti il 1860; l'opera divenne popolare in Piemonte, tanto che fu utilizzata come ispirazione per farse e commedie, anche dialettali.[1] Scrisse due commedie satiriche in piemontese, Le elession d'Rocatajà e Pastiss elettorai, che ebbero successo e furono rappresentate in tutta la Regione, e si interessò anche del folclore locale, scrivendo il libro I proverbi monferrini (1901) e tenendo conferenze sul tema.[1] Il suo romanzo utopico-avveniristico Nel 2073! Sogni d'uno stravagante (1874) è considerato una delle opere ottocentesche precorritrici della fantascienza italiana.[3]

Le sue opere più note e impegnative sono due romanzi storici, Mondo antico (1877-78) e Tu quoque? (1905), ispirandosi alle letture classiche (Tacito, Svetonio e Dione Cassio). Il primo divenne in seguito noto grazie a una polemica innescatasi all'uscita del romanzo Quo vadis? di Henryk Sienkiewicz, tradotto in Italia nel 1899, che presentava varie somiglianze con l'opera di Della Sala Spada. Questa e altre vicende di appropriazioni letterarie furono rievocate nel romanzo autobiografico Nella tribolazione (pubblicato postumo nel 1914).[1]

Morì a Moncalvo il 18 settembre 1913.[1]

Opere modifica

  • Una notte al camposanto di Torino: carme, Torino, 1865
  • La vita, 1873
  • Nel 2073! Sogni d'uno stravagante, Moncalvo, 1874
  • La torre di Viarigi: versi, Casale, 1885
  • I collimonferrini: versi, Casale, 1885
  • L'ammonito: romanzo sociale, Casale, 1886
  • L'organista di Pontedolce, Torino 1896
  • I proverbi monferrini, Torino, 1901
  • Mondo antico, Casale, 1877-78
  • Tu quoque?, Torino, 1905
  • Il filo di un romanzo, Milano, 1908
  • Nella tribolazione, Torino, 1914
Commedie teatrali
  • Le elession d'Rocatajà (in piemontese)
  • Pastiss elettorai (in piemontese)

Note modifica

  1. ^ a b c d e f g Maria Baiocchi, DELLA SALA SPADA, Agostino, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 37, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1989.
  2. ^ Pagine Moncalvesi - Bollettino della Biblioteca Civica "Franco Montanari" di Moncalvo - Asti: Anno IV - n. 6 gennaio 1999 e Anno II - n. 3 luglio 1997.
  3. ^ Valla 2000, parte I.

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica

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