L'agriturismo è una forma di turismo nella quale il turista è ospitato presso un'azienda agricola.

Riserva naturale Le Bine, l'agriturismo

È praticato, con diverse forme e denominazioni, in numerosi paesi del mondo, soprattutto in Europa e in Giappone.

L'agriturismo in Italia modifica

 
Distribuzione delle aziende agrituristiche in Italia nel 1992

In Italia, l'esercizio dell'attività agrituristica, da parte delle imprese agricole, è consentito esclusivamente nel rispetto di specifiche norme che ne regolano la connessione con l'"attività agricola" e la denominazione "agriturismo". Secondo il Codice Civile (art. 2135), l'attività agrituristica è considerata attività agricola.

Il termine "agriturismo" è stato coniato a metà degli anni sessanta.[1]

Dopo un periodo di promozione culturale e politica, l'agriturismo è entrato per la prima volta nella legislazione italiana, a livello locale, nel 1973 (provincia autonoma di Trento); la prima citazione dell'agriturismo (alloggi agroturistici) in una legge statale risale alla legge-quadro sul turismo del 1983 (Legge 17 maggio 1983, n. 217). La prima legge quadro per la disciplina dell'agriturismo è stata emanata due anni più tardi (Legge 5 dicembre 1985 n. 730).

Le norme che regolano il settore in Italia sono:

  • una nuova legge-quadro statale (Legge 20 febbraio 2006, n. 96), che indica alle Regioni i principi generali di definizione dell'attività agrituristica;
  • leggi regionali che indicano alle imprese criteri e limiti per l'esercizio dell'attività stessa.

Più nello specifico, le Regioni stabiliscono:

  • le modalità di recupero del patrimonio edilizio esistente dell’imprenditore agricolo per l’esercizio di attività agrituristiche;
  • i critieri per lo svolgimento dell’attività agrituristicae , in particolare, quelli per la valutazione del rapporto di connessione delle attività agrituristiche rispetto alle attività agricole, che devono rimanere prevalenti;
  • i requisiti igienico-sanitari degli immobili e delle attrezzature da utilizzare per attività agrituristiche;
  • le modalità di rilascio del certificato di abilitazione all’esercizio dell’attività agrituristica[2],

Secondo la Legge 96/2006, per attività agrituristiche si intendono le attività di ricezione e ospitalità esercitate dagli imprenditori agricoli, anche nella forma di società di capitali o di persone, oppure associati fra loro, attraverso l'utilizzazione della propria azienda in rapporto di connessione con le attività di coltivazione del fondo, di silvicoltura e di allevamento di animali.

Possono essere addetti allo svolgimento dell'attività agrituristica l'imprenditore agricolo e i suoi familiari, nonché i lavoratori dipendenti a tempo determinato, indeterminato e parziale, che sono considerati lavoratori agricoli ai fini della disciplina previdenziale, assicurativa e fiscale vigente. Il ricorso a soggetti esterni è consentito esclusivamente per lo svolgimento di attività e servizi complementari.

Rientrano fra le attività agrituristiche:

  • dare ospitalità in alloggi o in spazi aperti destinati alla sosta di campeggiatori;
  • somministrare pasti e bevande costituiti prevalentemente da prodotti propri e da prodotti di aziende agricole della zona, ivi compresi i prodotti a carattere alcolico e superalcolico, con preferenza per i prodotti tipici e caratterizzati dai marchi DOP, IGP, IGT, DOC e DOCG o compresi nell'elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali.
  • organizzare degustazioni di prodotti aziendali, ivi inclusa la mescita di vini.
  • organizzare, anche all'esterno dei beni fondiari nella disponibilità dell'impresa, attività ricreative, culturali, didattiche, di pratica sportiva, nonché escursionistiche (trekking, mountain bike, equiturismo), anche per mezzo di convenzioni con gli enti locali, finalizzate alla valorizzazione del territorio e del patrimonio rurale.

L'attività agrituristica può essere realizzata esclusivamente in edifici rurali preesistenti nelle aziende agricole e non più utili alla conduzione del fondo. Sono previsti aiuti finanziari regionali nel quadro dei Piani di Sviluppo Rurale sostenuti dall'Unione Europea.

Secondo le più recenti statistiche ISTAT (2010), in Italia le aziende agrituristiche sono 19.973, di cui 16.504 offrono alloggio con 206.145 posti letto, 9.914 ristorazione, 11.421 attività ricreative, culturali e didattiche. La regione con l'offerta più rilevante di agriturismi è la Toscana (4.074 aziende) seguita dal Trentino-Alto Adige (3.339) e dalla Lombardia (1.327). Secondo recenti stime dell'Agriturist (2012), il fatturato annuo del settore è di circa 1,17 miliardi di euro.

Inizialmente concepito come una forma di accoglienza molto semplice, organizzata dagli agricoltori allestendo sommariamente alloggi in edifici aziendali resi disponibili dal rapido ridimensionamento degli occupati in agricoltura, l'agriturismo si è via via evoluto offrendo comfort e servizi adeguati alle esigenze del turismo moderno, pur coerenti con la connessione all'attività agricola prevista dalla legge. In aumento anche l'offerta di servizi didattici con la diffusione delle cosiddette fattorie didattiche che accolgono studenti per far conoscere i diversi aspetti dell'attività agricola e della preparazione di molti alimenti (vino, olio, miele, formaggi, salumi, ecc.).

L'offerta di agriturismi è in costante crescita. Dapprima concentrata in piccole aziende agricole nelle zone collinari e montane, interessa oggi anche grandi aziende, pure di pianura, dando un prezioso sostegno ai redditi agricoli e contribuendo alla conservazione del paesaggio attraverso il recupero degli edifici rurali abbandonati, al consolidamento dell'occupazione in agricoltura, e alla valorizzazione dei prodotti tipici del territorio. L'agriturismo ha inoltre dato impulso allo sviluppo di altre forme di turismo rurale (piccoli alberghi di charme, bed and breakfast, case vacanze) che richiamano clienti ugualmente interessati al mondo agricolo, ma la cui attività è svincolata dalla concreta attività lavorativa nei campi.

Anche la domanda di agriturismo si è notevolmente modificata negli ultimi anni: prima interessava una ristretta cerchia di appassionati di tradizioni e specialità enogastronomiche, oggi coinvolge larghi strati popolari motivati dal contatto con la natura, la buona tavola, la tranquillità, i prezzi generalmente contenuti. Le aziende, inizialmente ad apertura prevalentemente stagionale, attualmente sono per lo più attive per l'intero arco dell'anno, ospitando per i fine settimana come per periodi più lunghi durante le vacanze estive. Crescono gli ospiti stranieri che si stimano nell'ordine del 27% del totale.

Il plurale della parola agriturismo è agriturismi, come indicato dall'Accademia della Crusca.

Note modifica

  1. ^ L'uso del termine "agriturismo", rispetto ad altri similari, si è imposto in concomitanza con la fondazione dell'associazione Agriturist, promossa dalla Confagricoltura, e presieduta dall'imprenditore agricolo toscano Simone Velluti Zati.[senza fonte]
  2. ^ Francesco Tedioli, L’agriturismo: attività agricola, attività commerciale e impresa con oggetto complesso, in Consulenza Agricola, n. 10, ottobre 2021, pp. 7-16..

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