Alessandro Cortese de Bosis

diplomatico italiano

Alessandro Cortese de Bosis, o De Bosis (Roma, 23 aprile 1926[1]), è un ex diplomatico e scrittore italiano.

Nato a Roma da famiglia di letterati e antifascisti - suo nonno era Adolfo De Bosis, suo zio fu Lauro, l'autore del famoso "volo su Roma", e sua zia Virginia Vacca, studiosa dell'Islam - durante l’occupazione tedesca di Roma nel 1943-44, fu ospite del Pontificio Ateneo Lateranense, dove numerosi giovani, cristiani ed ebrei, erano stati accolti per sfuggire alla leva militare fascista o per salvarsi dalle razzie delle SS[2]. Dopo la liberazione di Roma, partecipò alle successive fasi della guerra contro i nazifascisti inquadrato nel C.I.L., il Corpo Italiano di Liberazione, svolgendo le mansioni, grazie alla sua ottima padronanza della lingua inglese, di ufficiale di collegamento con l’8ª Armata britannica. Finita la guerra, nel 1948 si laureò in giurisprudenza all'Università di Roma, intraprendendo poi, nel 1954, la carriera diplomatica.

Nel 1956 fu vice console a Parigi, mentre dal 1958 fu membro della Delegazione permanente d'Italia presso l'O.E.C.E.- Organizzazione per la cooperazione economica europea, sempre a Parigi.[3] Dopo diversi incarichi tra Roma, Budapest e Parigi, nel 1962 venne destinato a Mosca, Unione Sovietica, dove rimase fino al 1966, quando venne trasferito a Washington, negli Stati Uniti.

Rientrato in patria nel 1969, nel 1976 diventò Console generale a New York, dove istituì la prima scuola italiana negli Stati Uniti, il Liceo “Guglielmo Marconi”. Promosse inoltre il Convegno di Studi sulla “Presenza della cultura italiana negli Stati Uniti” svoltosi nell’Università di Harvard presso il Comitato Interdisciplinare intitolato a Lauro de Bosis.

Nel 1982 fu promosso ad Ambasciatore d'Italia in Ungheria, incarico che lasciò l'anno seguente, con la nomina a Direttore Generale delle Relazioni Culturali del Ministero degli Esteri.[3]

Nel 1985 fu nominato ambasciatore a Copenaghen, in Danimarca, fino al 1990, quando fu trasferito presso il Quartier generale della Forza Multilaterale e Osservatori per il Sinai in Roma, con l'incarico Consigliere Diplomatico.[3]

Lasciata la diplomazia, una volta in pensione si è dedicato ad iniziative culturali, come la curatela delle opere e della memoria dello zio Lauro De Bosis, poeta e aviatore antifascista e la costituzione dell'Associazione Adolfo e Lauro de Bosis, che ha sede nella Torre Clementina di Portonovo di Ancona[3].

Sua moglie era la pianista Marina Boesch, scomparsa nel 2012.[4]

Dal 2013 al 2021 è Presidente Nazionale della Associazione nazionale combattenti forze armate regolari guerra di Liberazione (ANCFARGL), della quale è stato per anni Vice Presidente.

Opere di Alessandro Cortese de Bosis modifica

  • Storia della mia morte: il volo antifascista su Roma di Lauro De Bosis, a cura di Alessandro Cortese De Bosis, con carte e documenti inediti, Mancosu edizioni, 1995.
  • In terra di nessuno, edizioni Gabrieli.
  • Sono entrati a Roma, dai Galli di Brenno agli Americani di Clark, Pr1agmatica Edizioni.
  • Il romanzo della Torre di Portonovo, Ancona, Il lavoro editoriale, 2016.

Note modifica

  1. ^ Rotary Ancona Notizie (PDF), su rotaryancona.it, giugno 2016. URL consultato il 30 marzo 2021 (archiviato il 30 marzo 2021).
  2. ^ L'esperienza vissuta nel dialogo con i docenti e con le numerose personalità del mondo politico e culturale, a cui l’Ateneo aveva dato asilo nella clandestinità, saranno poi trasfuse dal de Bosis nel suo volume “Sono entrati a Roma”, in cui egli ha rivissuto le ore di attesa della Liberazione di Roma, per trasmettere ai giovani di oggi un percorso interpretativo delle vicende belliche della storia di Roma. In questa luce viene posta in risalto la crisi storica dell’8 settembre 1943: che vide lo Stato Italiano assente dalla Capitale per nove mesi, mentre il compito morale di “Defensor Urbis” ricadeva sul pontefice come ai tempi delle invasioni dei Goti, dei Vandali, degli Arabi, degli Imperiali di Carlo V. Infine la Liberazione, avvenuta 65 anni fa ad opera di soldati appartenenti a dieci Nazioni, che compirono l’ultima marcia sulle strade consolari percorse nei secoli da eserciti nemici e amici. Un risultato storico della vittoria finale sul regime nazista in Europa sarà poi la firma dei Trattati istitutivi della Comunità Europea (fondamento su cui si erigerà lentamente, in 50 anni, l’Unione Europea) a Roma, la città che aveva dato la cittadinanza agli europei con la Constitutio Antoniana de Civitate, nel 121 d.C. Cfr. [1]
  3. ^ a b c d Stefano Baldi (a cura di), Biografia di Alessandro Cortese de Bosis in La penna del diplomatico, su baldi.diplomacy.edu. URL consultato il 17 gennaio 2023.
  4. ^ Lutti: è morta Marina Boesch, la Dama della Torre di Portonovo
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