Alessio IV di Trebisonda

imperatore trapezuntino

Alessio IV Mega Comneno (in greco Αλέξιος Μέγας Κομνηνός?, Alexios Megas Komnēnos; Trebisonda, 137926 aprile 1429) è stato un imperatore bizantino, imperatore di Trebisonda dal 5 marzo 1417 fino alla sua morte.

Alessio IV di Trebisonda
Imperatore di Trebisonda
Imperatore e Autocrate di tutto l'Oriente e Perateia
In carica5 marzo 1417 –
26 aprile 1429
PredecessoreManuele III di Trebisonda
EredeAlessandro di Trebisonda
SuccessoreGiovanni IV di Trebisonda
Nome completoAlessio Mega Comneno
NascitaTrebisonda, 1379
Morte26 aprile 1429
Luogo di sepolturaNew Soumela, Imathia (attuale)
Cattedrale di Chrysokephalos, Trebisonda (originale)
Casa realeComneni
PadreManuele III di Trebisonda
MadreGulkhan-Eudocia di Georgia
ConiugeTeodora Cantacuzena
FigliElena
Una figlia[1]
Giovanni
Maria
Alessandro
Davide
Teodora contestata
Eudossia Valenza contestata
ReligioneCristianesimo ortodosso

Biografia modifica

Origini modifica

Alessio IV era figlio dell'imperatore Manuele III di Trebisonda e di sua moglie Eudocia, figlia di Davide IX di Georgia. Nacque a Trebisonda nel 1379[2]. Era sposato con Teodora Cantacuzena, di ascendenza incerta. Il matrimonio venne celebrato nel 1394, quando la sposa aveva appena tredici anni[2].

Alessio venne associato al trono col titolo di despota da suo padre nel 1395, ma i rapporti fra i due erano difficili, dal momento che Alessio veniva giudicato come troppo ansioso di prendere il potere[3], tanto che, alla morte di Manuele III nel 1417, si vociferò che la sua dipartita fosse stata velocizzata proprio dal figlio[4].

Regno modifica

Alessio IV non ereditò una situazione facile: l'Impero di Trebisonda era ormai in decadenza e minacciato su più fronti.

Su quello europeo, era in conflitto aperto con Genova, la quale poco dopo la sua salita al trono sconfisse la flotta trapezuntina e occupò alcune zone sulla costa. Nel 1418 Alessio fu forzato alla firma di un accordo di pace con cui accettava di versare tributi a Genova fino al 1422. Nel 1425, tuttavia, un nuovo conflitto si protrasse fino al 1428, indebolendo ulteriormente Trebisonda[5].

Sul fronte asiatico, la regione era piombata nel caos dopo la morte di Tamerlano, spaccandosi in due imperi: quello di Ak Koyunlu e quello di Kara Koyunlu[5].

Alessio tentò di mantenere una posizione neutrale attraverso un'attenta politica matrimoniale, realizzata attraverso le sue figlie. Diede la maggiore, Elena, in sposa al despota serbo Durad Brankovich (anche se la ragazza morì giovanissima poco dopo le nozze)[6]; la seconda, di nome ignoto, a Jahan Shah, sovrano di Kara Koyunlu[5]; e la più giovane, Maria, all'imperatore Giovanni VIII Paleologo[5]. È invece dubbio se avesse una quarta figlia, Teodora, che sposò Ali Beg, o più probabilmente suo padre Kara Yuluk Osman, sovrano di Ak Koyunlu[5].

Allo stesso tempo, associò al trono suo figlio maggiore, Giovanni, nel 1417. Tuttavia, Giovanni gli si ribellò contro, prima accusando di adulterio la sua stessa madre (e uccidendo il suo presunto amante, il tesoriere di corte) e poi tentando di uccidere entrambi i genitori per prendere il trono. Fallito il colpo di stato grazie all'intervento della nobiltà, fuggì in Georgia e poi a Caffa (all'epoca una colonia genovese), e Alessio nominò suo co-imperatore il suo secondogenito, Alessandro[7].

Morte modifica

Nel 1426 Teodora morì, e il dolore di Alessio fu tale da estraniarlo dal governo[7], tanto che, quando, il 26 aprile 1429, Giovanni sbarcò a Trebisonda alla guida di un esercito finanziato da Genova, la stessa nobiltà che in precedenza lo aveva protetto lo tradì, convincendolo a incontrare il figlio che lo fece pugnalare la notte stessa[2], proclamandosi imperatore[7].

Ad Alessandro venne permesso andare in esilio: secondo Pero Tafur, si trasferì a Costantinopoli presso la sorella Maria[8].

Sepoltura modifica

Giovanni IV fece seppellire suo padre in un mausoleo costruito fuori la cattedrale di Chrysokephalos. La tradizione successiva, secondo cui il mausoleo conteneva il corpo di un eroe turco, permise alla tomba di venire risparmiata fino al 1918[9].

Nel 1916, scavi effettuati da Fëdor Ivanovič Uspenskij ritrovarono due scheletri, uno dei quali fu indicato come quello di Alessio IV. La tomba fu distrutta nel 1919 e i resti affidati prima a Chrysanthos Philippides, metropolita di Trebisonda; poi, nel 1923, durante lo scambio di popolazioni tra Grecia e Turchia, a George Kandilaptes, che li portò in Grecia perché venissero esposti al Museo bizantino e cristiano di Atene. Infine, nel 1980, furono traslati a New Soumela, vicino a Kastania, Imathia. Attualmente, quello di Alessio IV è l'unico scheletro di un imperatore bizantino noto[9].

Discendenza modifica

Da Teodora, Alessio ebbe almeno sei figli:[2][10]

È invece incerto se sia anche il padre di:[11]

Ascendenza modifica

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Basilio di Trebisonda Alessio II di Trebisonda  
 
Jiajak Jaqeli  
Alessio III di Trebisonda  
Irene di Trebisonda  
 
 
Manuele III di Trebisonda  
Niceforo Cantacuzeno  
 
 
Teodora Cantacuzena  
 
 
 
Alessio IV di Trebisonda  
Giorgio V di Georgia Demetrio II di Georgia  
 
Natela Jaqeli  
Davide IX di Georgia  
 
 
 
Gulkhan-Eudocia di Georgia  
Qvarqvare I Jaqeli  
 
 
Sindukhtar Jaqeli  
 
 
 
 

Note modifica

  1. ^ Che sposò Jahan Shah
  2. ^ a b c d Kelsey Jackson Williams, A Genealogy of the Grand Komnenoi of Trebizond, 2007-01. URL consultato il 13 febbraio 2023.
  3. ^ Miller, William, 1864-1945., Trebizond the last Greek empire of the Byzantine era, 1204-1461., Argonaut, 1969, p. 73, OCLC 567790414. URL consultato il 13 febbraio 2023.
  4. ^ Emperors of Trebizond, in A History of Greece, 6 novembre 2014, pp. 434–435, DOI:10.1017/cbo9781139924450.022. URL consultato il 13 febbraio 2023.
  5. ^ a b c d e Miller, William, 1864-1945., Trebizond the last Greek empire of the Byzantine era, 1204-1461., Argonaut, 1969, pp. 79-80, OCLC 567790414. URL consultato il 13 febbraio 2023.
  6. ^ Milica Ristić, Halfway Between Byzantium and Serbia: Marriage Provisions of the Second Žiča Charter ., in Vesnik pravne istorije, vol. 2, n. 1, 18 dicembre 2021, pp. 165–211, DOI:10.51204/hlh_21108a. URL consultato il 13 febbraio 2023.
  7. ^ a b c Miller, William, 1864-1945., Trebizond the last Greek empire of the Byzantine era, 1204-1461., Argonaut, 1969, p. 81, OCLC 567790414. URL consultato il 13 febbraio 2023.
  8. ^ Vasilʹev, A. A. (Aleksandr Aleksandrovich), 1867-1953., Pero Tafur : a Spanish traveler of the fifteenth century and his visit to Constantinople, Trebizond, and Italy, 1932, p. 98, OCLC 43129447. URL consultato il 13 febbraio 2023.
  9. ^ a b Moffatt, Ann, editor., Maistor : classical, Byzantine and Renaissance studies for Robert Browning, pp. 324-326, ISBN 90-04-34461-6, OCLC 1328874260. URL consultato il 13 febbraio 2023.
  10. ^ Michel Kuršanskis, La descendance d'Alexis IV, empereur de Trébizonde. Contribution à la prosopographie des Grands Comnènes, in Revue des études byzantines, vol. 37, n. 1, 1979, pp. 239–247, DOI:10.3406/rebyz.1979.2098. URL consultato il 13 febbraio 2023.
  11. ^ Michel Kuršanskis, La descendance d'Alexis IV, empereur de Trébizonde. Contribution à la prosopographie des Grands Comnènes, in Revue des études byzantines, vol. 37, n. 1, 1979, pp. 239–247, DOI:10.3406/rebyz.1979.2098. URL consultato il 13 febbraio 2023.

Bibliografia modifica

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