Alexandre Bida

pittore francese

Alexandre Bida (Tolosa, 3 ottobre 1813Buhl, 2 gennaio 1895) è stato un pittore, incisore e disegnatore francese del periodo romantico.

Alexandre Bida nel 1855 circa

Biografia modifica

 
Una stampa tratta dal disegno Il muro del pianto a Gerusalemme.[1]

Giunse a Parigi nel 1836, studiando per un po' di tempo nello studio di Eugène Delacroix e specializzandosi nell'orientalismo,[2] ma con il suo occhio artistico per la precisione e la perfezione sviluppò il suo proprio stile. Tornò nella sua terra natale nel 1839 e nel 1843 viaggiò in Grecia e in Turchia, tornando a Parigi nel 1846.[2] Nel 1847 iniziò a farsi conoscere esponendo i suoi primi disegni e nel 1848 ottenne una medaglia di seconda classe.

Nel 1850 viaggiò e lavorò in Egitto, dove compilò una serie di personaggi orientali che avrebbe utilizzato nelle sue mostre. Nel 1856 si trovava a Costantinopoli, poi in Crimea e in Siria.[2] Nel 1855 ottenne una medaglia di prima classe e la decorazione dell'esposizione universale.

Illustrò il libro Aquitania e Linguadoca, o Storia pittoresca della Gallia Meridionale (Aquitaine et Languedoc, ou, Histoire pittoresque de la Gaule méridionale) di Justin Cénac-Moncaut. All'esposizione universale del 1867 presentò il disegno Il massacro dei mamelucchi (Le Massacre des mameluks), evocando il massacro del primo marzo 1811 al Cairo, che attualmente si conserva nel dipartimento di arti grafiche del museo del Louvre.[3][4] Alcune sue incisioni furono riprese dall'artista orientalista Henriette Browne.[5]

Egli fu anche un illustratore della Bibbia. Come illustratore biblico, la sua opera I santi Evangelisti venne pubblicata nel 1873: in quest'opera, i quattro Vangeli furono arricchiti con ventotto acqueforti.[6] Della sua opera si dice che abbia portato la verità e il genio che permisero di illustrare la Vita di Cristo con un Cristo riverente, raffinato, degno e forte. Tra i suoi discepoli c'era Jean-Paul Laurens.

Morì nel 1895, all'età di 81 anni. Sulla lapide c'è scritto che morì a Buhl, nell'Alto Reno, ma si suppone che in realtà sia morto a Lautenbach.[7]

Galleria d'immagini modifica

Note modifica

  1. ^ (FR) Le mur des lamentations à Jérusalem, su www2.culture.gouv.fr. URL consultato il 6 dicembre 2022.
  2. ^ a b c (FR) Victor Frond, Panthéon des illustrations françaises au XIXe siècle: comprenant un portrait, une biographie et un autographe de chacun des hommes les plus marquants dans l'administration, les arts, l'armée ..., A. Pilon, 1865. URL consultato il 6 dicembre 2022.
  3. ^ (FR) Exotiques expositions, Les expositions universelles et les cultures extra-européennes. France, 1855-1937 - Libretto per la mostra presentata dagli archivi nazionali dal 31 marzo al 28 giugno 2010, all'hôtel Soubise, p. 35.
  4. ^ (FR) Massacre de mameluks, su www.pop.culture.gouv.fr. URL consultato il 6 dicembre 2022.
  5. ^ (FR) Alexandre Auguste P. Charles Blanc, Gazette des beaux-arts, courrier européen de l'art et de la curiosité. Redacteur en chef, C. Blanc, 1863. URL consultato il 23 gennaio 2023.
  6. ^ (EN) Artwork by Alexandre Bida of the Life of Christ, su GCI Archive. URL consultato il 6 dicembre 2022.
  7. ^ (FR) Madelaine Janian, Annuaire de la Société d'histoire des régions de Thann-Guebwiller / rédacteur J. Baumann, su Gallica, 1983. URL consultato il 6 dicembre 2022.

Bibliografia modifica

  • (FR) Madelaine Janian, «A propos d'Alexandre Bida», Annuaire de la Société d'histoire des régions de Thann-Guebwiller, vol. 15, 1983, pp. 89-95.

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Controllo di autoritàVIAF (EN32777767 · ISNI (EN0000 0001 1024 1949 · BAV 495/108739 · CERL cni00074604 · Europeana agent/base/100658 · ULAN (EN500030072 · LCCN (ENnr97000699 · GND (DE11759038X · BNF (FRcb12461704x (data) · J9U (ENHE987007463135405171 · WorldCat Identities (ENlccn-nr97000699