Amanita ceciliae

specie di fungo

Amanita ceciliae (Berk. & Broome) Bas 1984 è un basidiomicete del gruppo della famiglia delle Amanitaceae.[1] Come tutte le specie della sezione Vaginatae presenta un'evidente striatura sul margine del cappello ed è priva di anello.

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Amanita ceciliae
Amanita ceciliae
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Fungi
Divisione Basidiomycota
Classe Basidiomycetes
Ordine Agaricales
Famiglia Amanitaceae
Genere Amanita
Sezione Vaginatae 
Specie A. ceciliae
Nomenclatura binomiale
Amanita ceciliae
(Berk. & Broome) Bas, 1983
Sinonimi

Amanita inaurata Secr. ex Gillet (1878)

Amanita ceciliae
Caratteristiche morfologiche
Cappello
campanulato-conico
Imenio
Lamelle
libere
Sporata
bianca
Velo
volva
Carne
immutabile
Ecologia
Commestibilità
commestibile dopo cottura

Etimologia modifica

Il nome deriva dal latino ceciliae, "di Cecilia".

Descrizione della specie modifica

Cappello modifica

8–16 cm, prima campanulato-ogivato, poi convesso, infine piano, con leggero umbone centrale; di un bel grigio caldo tendente al bruno, ma anche variabile dal giallo-olivastro al brunastro, di varie tonalità, più scuro al centro.
Presenta resti di velo abbastanza persistenti, grigiastri che tendono ad annerire. Margine vistosamente striato.

Lamelle modifica

 
Amanita ceciliae

Fitte, di colore bianco, libere al gambo che tendono ad ingrigire sul filo negli esemplari adulti.

Gambo modifica

Assai slanciato (10-25 x 1,5-2,5 cm) tanto da far pensare ad una Macrolepiota procera, come questa presenta zebrature grigio medio su un fondo biancastro; leggermente attenuato verso l'alto, privo di anello, cavo all'interno a maturità.

Volva modifica

Ridotta a frammenti o dissociata in pseudo cercini concolori alle decorazioni zebrate del gambo; bianca, grigiastra al piede appena ingrossato.

Carne modifica

Bianca oppure bianco-sporca (quasi grigia), immutabile.

  • Odore: subnullo, non ben definibile.
  • Sapore: analogo.

Caratteri microscopici modifica

Spore
bianche in massa, all'analisi microscopica tendenzialmente sferiche, 10,2-11,6 x 11-12,7 µm.

Distribuzione e habitat modifica

L'Amanita ceciliae cresce in estate/autunno, nei boschi termofili di latifoglia, su terreno argilloso. Alcuni autori l'assegnano anche ad habitat di conifera a basse quote. È piuttosto rara.

Commestibilità modifica

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Velenoso da crudo. Seppur commestibile dopo adeguata cottura, bisogna evitarne la raccolta poiché assai raro.

Tassonomia modifica

Sinonimi e binomi obsoleti modifica

  • Agaricus ceciliae Berk. & Broome, Ann. Mag. nat. Hist., Ser. 2 13: 396 (1854)
  • Amanita inaurata Secr. ex Gillet, Hyménomycètes (Alençon): 41 (1874)
  • Amanita strangulata sensu auct. mult.; fide Checklist of Basidiomycota of Great Britain and Ireland (2005)
  • Amanitopsis ceciliae (Berk. & Broome) Wasser, Flora Gribov Ukrainy, Bazidiomitsety. Amanital'nye Griby (Kiev): 144 (1992)
  • Amanitopsis inaurata (Secr. ex Gillet) Fayod, Annls Sci. Nat., Bot., sér. 9: 317 (1889)[1]

Specie simili modifica

Note modifica

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