Amin Maalouf
Amin Maalouf (in arabo: أمين معلوف; Beirut, 25 febbraio 1949) è un giornalista e scrittore libanese naturalizzato francese.

BiografiaModifica
Maalouf nasce a Beirut, in Libano, il 25 febbraio del 1949 da una famiglia di religione cristiana (il padre, Rushdi Maalouf, giornalista ed insegnante, era un cattolico greco-melchita, mentre la madre, Odette, apparteneva ad una comunità maronita)[1].
Ha studiato prima presso la scuola francese gesuitica e poi presso l'università di Beirut[2]. All'università studia economia e sociologia, intraprendendo successivamente la professione di giornalista. Il campo di applicazione è quello della politica internazionale, che lo porta a lavorare, come inviato, in diversi paesi del mondo.
Nel 1976 diviene collaboratore del quotidiano libanese Al-Nahar, ma lascia l'incarico per il trasferimento in Francia, dovuto alla guerra civile che vede coinvolto il popolo del Libano. A Parigi, dove si stabilisce a vivere e lavorare, diviene redattore capo di Jeune Afrique. Dagli anni ottanta inizia l'attività di scrittore, dando alle stampe opere che ricevono numerosi riconoscimenti.
Nel 1993 ha vinto il premio Goncourt per il romanzo Col fucile del console d'Inghilterra (Le Rocher de Tanios) e nel 2004 ha vinto il Premio Mediterraneo con Origines. Nel 2010 ha vinto il premio Principe delle Asturie per la letteratura, nel 2019 il Premio Aujourd'hui con Le naufrage des civilisations[3] e nel 2020 il Premio Malaparte[4].
OpereModifica
RomanziModifica
- Leone l'Africano (Léon l'Africain, 1986), traduzione di Laura Frausin Guarino, Collezione La Gaja Scienza, Milano, Longanesi, 1987, ISBN 978-88-304-0739-8.
- Il manoscritto di Samarcanda (Samarcande, 1988), trad. di Emanuela Fubini, Collezione La Gaja Scienza, Milano, Longanesi, 1989, ISBN 978-88-304-0874-6; Milano, TEA, 1994, ISBN 978-88-781-9619-3; Collana Tascabili, Milano, Bompiani, 2003, ISBN 978-88-452-5446-8.
- Giardini di luce (Les Jardins de lumière, 1991), trad. di E. Fubini, Collana Scrittori da tutto il mondo, Milano, Corbaccio, 1993, ISBN 978-88-797-2037-3; Milano, TEA, 1996, ISBN 978-88-781-8006-2; Collana I grandi tascabili n.725, Milano, Bompiani, 2001, ISBN 978-88-452--47156.
- Il primo secolo dopo Beatrice (Le Premier Siècle après Béatrice, 1992), trad. di Egisto Volterrani, Collana Letteraria, Milano, Bompiani, 2001, ISBN 978-88-452-4850-4.
- Col fucile del console d'Inghilterra (Le Rocher de Tanios, 1993), trad. di E. Volterrani, Collana Letteraria, Milano, Bompiani, 2002, ISBN 978-88-452-2257-3; Collana I Delfini. Bestseller, Milano, La nave di Teseo, 2021, ISBN 978-88-346-0699-5.
- Gli scali del Levante (Les Échelles du Levant, 1996), trad. di E. Volterrani, Collana Letteraria, Milano, Bompiani, 1997, ISBN 978-88-452-3085-1.
- Il periplo di Baldassarre (Le Périple de Baldassare, 2000), trad. di E. Volterrani e F. Paganoni, Collana Letteraria, Milano, Bompiani, 2000, ISBN 978-88-452-4552-7; Collana I grandi delfini, Milano, La nave di Teseo, 2022, ISBN 978-88-346-1259-0.
- I disorientati (Les Désorientés, 2012), trad. di Fabrizio Ascari, Collana Narrativa stranieri, Milano, Bompiani 2013, ISBN 978-88-452-7233-2.
- I nostri fratelli inattesi (Nos frères inattendus, 2020), traduzione di Anna Maria Lorusso, Collana Oceani, Milano, La nave di Teseo, 2021, ISBN 978-88-346-0637-7.
SaggisticaModifica
- Le Crociate viste dagli Arabi (Les Croisades vues par les Arabes, 1983), trad. di Z. Moshiri Coppo, Torino, Società Editrice Internazionale, 1989, ISBN 978-88-050-5050-5; Collana I Fari n.71, Milano, La Nave di Teseo, 2020, ISBN 978-8-834-60148-8.
- L'identità (Les Identités meurtrières, 1998), trad. di F. Ascari, Collana Passaggi, Milano, Bompiani, 1999, ISBN 978-88-452-4205-2; Nuova introduzione dell'Autore, Collana Tascabili n.951, Milano, Bompiani, 2005, ISBN 978-88-452-3448-4.
- Identità assassine. La violenza e il bisogno di appartenenza, Collana Le onde, Milano, La nave di Teseo, 2021, ISBN 978-88-346-0905-7.
- Notte senza fine. Amore, tradimento, incesto, con Tahar Ben Jelloun e Hanif Kureishi, a cura di Elisabetta Sgarbi, Collana AsSaggi, Milano, Bompiani, 2004, ISBN 978-88-452-3322-7.
- Origini (Origines, 2004), trad. di E. Volterrani, Collana Narratori stranieri, Milano, Bompiani, 2004, ISBN 978-88-452-1364-9; Collana I Delfini n.15, Milano, La nave di Teseo, 2016, ISBN 978-88-934-4050-9.
- Un mondo senza regole (Le Dérèglement du monde, 2009), trad. di F. Ascari, Collana Saggi, Milano, Bompiani, 2009, ISBN 978-88-452-6346-0.
- Una poltrona sulla Senna. Quattro secoli di storia di Francia (Un fauteuil sur la Seine : Quatre siècles d'histoire de France, 2016), traduzione di Anna Maria Lorusso, Collana I Fari, Milano, La nave di Teseo, 2016, ISBN 978-88-934-4035-6.
- Il naufragio delle civiltà (Le Naufrage des civilisations, 2019), trad. di Anna Maria Lorusso, Collana I Fari n.55, Milano, La nave di Teseo 2019, ISBN 978-88-93-44927-4
LaureeModifica
- Dottore honoris causa de l'Université Catholique de Louvain (Belgio)
- Dottore honoris causa de l'American University of Beirut (Libano)
- Dottore honoris causa de l'Universitad Rovira i Virgili di Tarragona (Spagna)
- Dottore honoris causa de l'Universidade d'Evora (Portogallo)
Onorificenze[5]Modifica
Onorificenze francesiModifica
Cavaliere dell'Ordine della Legion d'onore | |
Grand'Ufficiale dell'Ordine Nazionale al Merito | |
Commendatore dell'Ordre des Arts et des Lettres | |
Onorificenze straniereModifica
Cavaliere di I Classe dell'Ordine del Leone di Finlandia (Finlandia) | |
Gran Cordone dell'Ordine Nazionale del Cedro (Libano) | |
Ufficiale dell'Ordine al Merito Culturale (Monaco) | |
Premio Principe delle Asturie per la letteratura (Spagna) | |
— 2010 |
Onorificenze accademicheModifica
Docteur honoris causa | |
— Université catholique de Louvain |
Docteur honoris causa | |
— Università americana di Beirut |
Docteur honoris causa | |
— Università Rovira i Virgili |
Docteur honoris causa | |
— Università di Évora |
NoteModifica
- ^ Antonella Emina, Histoire et Mémoire dans les Origines d'Amin Maalouf, RiMe : rivista dell'lstituto di Storia dell'Europa Mediterranea : 11, 2 1, 2013 (Cagliari : ISEM - Istituto di Storia dell'Europa Mediterranea).
- ^ (EN) Biografia di Amin Maalouf Archiviato il 29 settembre 2008 in Internet Archive., dal sito kirjasto.sci.fi
- ^ (FR) Amin Maalouf lauréat du prix Aujourd'hui, su lefigaro.fr, 5 giugno 2019. URL consultato il 3 settembre 2019.
- ^ Mariano Della Corte, Capri, il Premio Malaparte 2020 allo scrittore libanese Amin Maalouf, su ilmattino.it, 25 agosto 2020. URL consultato il 16 dicembre 2020.
- ^ Sito web dell'Accademia: dettaglio membro.
Altri progettiModifica
- Wikiquote contiene citazioni di o su Amin Maalouf
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Amin Maalouf
Collegamenti esterniModifica
- (FR, EN) Sito ufficiale, su aminmaalouf.org (archiviato dall'url originale il 14 gennaio 2012).
- Maalouf, Amin, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN) Amin Maalouf, su The Encyclopedia of Science Fiction.
- (FR) Amin Maalouf, su www.academie-francaise.fr, Académie française.
- (EN) Opere di Amin Maalouf, su Open Library, Internet Archive.
- (FR) Pubblicazioni di Amin Maalouf, su Persée, Ministère de l'Enseignement supérieur, de la Recherche et de l'Innovation.
- (EN) Bibliografia di Amin Maalouf, su Internet Speculative Fiction Database, Al von Ruff.
- (EN) أمين معلوف / Amin Maalouf, su Goodreads.
- Registrazioni audiovisive di Amin Maalouf, su Rai Teche, Rai.
- Sito non ufficiale, su maalouf.narod.ru.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 108192345 · ISNI (EN) 0000 0001 2146 8487 · SBN CFIV065635 · BAV 495/196235 · Europeana agent/base/61703 · LCCN (EN) n85016331 · GND (DE) 115641858 · BNE (ES) XX939969 (data) · BNF (FR) cb120011150 (data) · J9U (EN, HE) 987007264987505171 · NDL (EN, JA) 00448310 · CONOR.SI (SL) 14686307 · WorldCat Identities (EN) lccn-n85016331 |
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