Ang Duong

re cambogiano

Ang Duong (in khmer ព្រះបាទ អង្គ ឌួង; 12 giugno 1796Oudong, 19 ottobre 1860) è stato un re cambogiano.

Ang Duong
Busto di Ang Duong nel palazzo reale cambogiano
Re di Cambogia
In carica1841 –
19 ottobre 1860
Incoronazione7 marzo 1848
PredecessoreAng Mey
SuccessoreNorodom
Nascita12 giugno 1796
MorteOudong, 19 ottobre 1860 (64 anni)
PadreAng Eng
Consorte38 mogli
Figli29 tra figli e figlie
ReligioneBuddhismo

Salì al trono nel 1841 con l'aiuto dei siamesi e regnò fino alla morte, avvenuta nell'ottobre del 1860. Il suo titolo ufficiale fu Preah Raja Samdach Preah Hariraksha Rama Suriya Maha Isvara Adipati. Era figlio di re Ang Eng e padre, tra gli altri, dei futuri re Norodom e Sisowath. Visse in un periodo in cui i conflitti tra i potenti vicini vietnamiti e siamesi per la supremazia sulla Cambogia furono particolarmente intensi.

La sua figura è stata giudicata positivamente da alcuni storici cambogiani del XX secolo, che gli attribuirono gli sforzi di ridare vigore allo Stato nel periodo in cui Vietnam e Siam furono alle prese con problemi interni, sforzi frustrati dall'estrema povertà del Paese e da dissensi tra le fazioni formatesi a corte.[1]

Biografia modifica

Come membro della casa reale khmer, crebbe a Bangkok dove fu ostaggio dei siamesi in un periodo in cui furono particolarmente cruenti gli scontri tra il Siam e il Vietnam per la supremazia sulla Cambogia. Dopo la vittoria nella guerra siamese-vietnamita (1831-1834), i vietnamiti installarono sul trono di Oudong la regina Ang Mey, zia di Ang Duong. Nel 1841 scoppiò una rivolta contro i vietnamiti e i khmer chiamarono in soccorso i siamesi. Quello stesso anno le truppe di re Rama III occuparono buona parte del Paese e installarono sul trono cambogiano Ang Duong. I vietnamiti furono costretti a ritirarsi sulle zone di confine di An Giang e deportarono nella capitale Huế la regina Ang Mey e altri membri della famiglia reale. Fu così che ebbe inizio la nuova guerra siamese-vietnamita.

I siamesi approfittarono del momento a loro favorevole e nel 1842 invasero il sud del Vietnam. Alla spedizione guidata dal generale Chao Phraya Bodindecha prese parte lo stesso Ang Duong con un contingente khmer. I rinforzi giunti sul delta del Mekong dalla capitale permisero ai vietnamiti di respingere l'offensiva siamese. Il periodo successivo fu caratterizzato da tregue e riprese delle ostilità fino alla controffensiva dei vietnamiti, che invasero la Cambogia costringendo i siamesi sulla difensiva. Gli scontri ebbero fine nel 1846 con un trattato di pace; Ang Duong fu lasciato sul trono impegnandosi a versare tributi sia al Siam che al Vietnam, e nel 1848 fu finalmente incoronato re a Oudong.[1][2]

Durante il suo regno chiese assistenza ai britannici di Singapore per estirpare il fenomeno della pirateria lungo le coste del Paese. Per liberarsi dal dominio siamese e vietnamita prese in esame la possibilità di chiedere assistenza ai francesi, presenti nella regione con interessi commerciali e missioni cattoliche nella vicina Cocincina ed interessati ad assumere il controllo del delta del Mekong. I negoziati che seguirono giunsero a un punto morto nel 1853 ma negli anni successivi i francesi continuarono a tenere i contatti con il governo di Oudong. Negli ultimi anni di regno dovette affrontare le dispute sorte tra i propri figli e le rivolte di cham e malesi stanziati nel sud-est del Paese.[1][3]

Ang Duong morì nel 1860 e il trono passò al figlio Norodom, che nel 1863 firmò il trattato con cui assegnò ai francesi il protettorato sul Paese.[3]

Note modifica

  1. ^ a b c (EN) Duong, in Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.  
  2. ^ (EN) Jim Mizerski, Cambodia Captured: Angkor's First Photographers in 1860's Colonial Intrigues, Jasmine Image Machine, 2016, p. 7, ISBN 9924905008.
  3. ^ a b (EN) INDOCHINA BEFORE PAVIE - Cambodia and Laos before Pavie, su pavie.culture.fr, Archives nationales d’outre-mer (Aix-en-Provence). URL consultato il 30 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 1º ottobre 2017).

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN26568437 · ISNI (EN0000 0000 5556 3688 · CERL cnp01146456 · LCCN (ENnb2001068162 · GND (DE135882591 · BNF (FRcb14351025v (data) · WorldCat Identities (ENlccn-nb2001068162
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