Anlamani (... – 600 a.C. circa) è stato un sovrano del regno di Kush.

Anlamani
Statua di Anlamani. Londra, British Museum.
Re di Nubia
In carica620 a.C.-600 a.C.
Incoronazioneca 620 a.C.
PredecessoreSenkamanisken
SuccessoreAspelta
Morteca 600 a.C.
Sepolturapiramide
Luogo di sepolturaNuri (Nu. 6)
PadreSenkamanisken
MadreNasalsa
ConsorteMediken?

Sotto il suo regno, Kush conobbe una rinascita di potere. Anlamani era figlio di Senkamanisken, suo predecessore, e fratello maggiore di Aspelta, suo successore[1].

Biografia modifica

La principale fonte sul regno di Anlamani è una stele scoperta nel tempio di Kawa. Il testo cita la visita della madre del re a Kawa per assistere alle cerimonie dell'incoronazione. Viene anche ricordata la decisione di designare quattro sorelle di Anlamani come suonatrici di sistro presso il tempio di Amon di Gebel Barkal e quella di indire una campagna militare contro alcune tribù di nomadi che minacciavano Kawa.

Due statue di granito raffiguranti il sovrano sono state rinvenute a Gebel Barkal mentre da Meroe proviene un blocco recante il suo nome[2]. Una delle due statue si trova oggi esposta presso il Museo Nazionale di Khartoum mentre l'altra è conservata presso il Museum of Fine Arts di Boston[3].

Anlamani venne sepolto nella piramide n.6 della necropoli di Nuri. il suo sepolcro consiste in una camera con sarcofago entrambi decorati con testi di carattere religioso.

Titolatura modifica

Sulla falsariga degli antenati della XXV dinastia egizia, molti dei successivi re di Nubia adottarono la titolatura reale egizia. Anlamani non fece eccezione[4][5]:

Titolo Traslitterazione Significato Nome Traslitterazione Lettura (italiano) Significato
G5
ḥr Horo
 
Kanakht Khaemmaat Toro possente, che appare in giustizia
G16
nbty (nebti) Le due Signore
Seankhibutawy Che nutre le Due Terre
G8
ḥr nbw Horo d'oro
Her(y)hormaat Che è soddisfatto con giustizia
M23
X1
L2
X1
nsw bjty Colui che regna
sul giunco
e sull'ape
 
raS34kA
 
Ankhkara Il ka di Ra è vivo
G39N5
s3 Rˁ Figlio di Ra
 
imn
n
in
E23
 
Anlamani

Galleria d'immagini modifica

Note modifica

  1. ^ Dows Dunham & M. F. Laming Macadam: Names and Relationships of the Royal Family of Napata. Journal of Egyptian Archaeology 35 (1949), pp.139-149
  2. ^ Derek A. Welsby/Julie R. Anderson (Hrsg.): Sudan, Ancient Treasurers, London 2004, S. 168, Nr. 148
  3. ^ (EN) Anlamani Archiviato il 20 luglio 2011 in Internet Archive.
  4. ^ László Török, The kingdom of Kush: handbook of the Napatan-Meroitic Civilization
  5. ^ Nicolas Grimal, Storia dell'antico Egitto, 9ª ed., Roma-Bari, Biblioteca Storica Laterza, 2011, p. 612, ISBN 978-88-420-5651-5.

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