Anna Bergendahl

cantante svedese

Anna Henrietta Bergendahl (Stoccolma, 11 dicembre 1991) è una cantante svedese.

Anna Bergendahl
Anna Bergendahl al Melodifestival 2019
NazionalitàBandiera della Svezia Svezia
GenerePop
Periodo di attività musicale2004 – in attività
StrumentoVoce
EtichettaLionheart International, Universal Music Sweden
Album pubblicati3
Studio2
Live1
Logo ufficiale
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Sito ufficiale

Salita alla ribalta con la partecipazione alla versione svedese di Idol nel 2008, dopo aver vinto il Melodifestival nel 2010 con il brano This Is My Life, ha rappresentato la Svezia all'Eurovision Song Contest 2010, classificandosi all'11º posto nella seconda semifinale, non qualificandosi per la finale dell'evento.[1] Successivamente ha preso parte al Melodifestival nel 2019 e nel 2020, classificandosi rispettivamente al 10º e 3º posto.

Biografia modifica

Nata nel distretto di Hägersten, a Stoccolma, è cresciuta tra le città di Katrineholm e Nyköping ed è di origini irlandesi. All'età di 9 anni si esibì per la prima volta nella cattedrale di York con una cover del brano My Heart Will Go On di Céline Dion.[2] Nel 2004 prese parte al programma Super Troupers, condotto da Charlotte Perrelli, con il brano Play That Funky Music.

Iniziò la sua carriera musicale nel 2008, partecipando alla quinta stagione di Idol dove raggiunse il quinto posto. Nel corso dello stesso anno firmò il suo primo contratto discografico con l'etichetta Lionhearth International.

 
Anna Bergendahl al Melodifestival 2020

Successivamente Bobby Ljunggren e Kristian Lägerström le proposero di registrare This Is My Life per prendere parte al Melodifestival 2010. Con tale brano riuscì a vincere la competizione, ottenendo il diritto di rappresentare la Svezia all'Eurovision Song Contest 2010.[2] Nonostante lo scarso risultato che non le permise di raggiungere la finale della competizione, classificandosi 11ª nella seconda semifinale,[1] il singolo raggiunse discrete posizioni nelle classifiche di Svezia, dove si classificò primo nella Sverigetopplistan,[3] e nella vicina Norvegia, dove raggiunse il sesto posto nella VG-lista.[4]

Sempre nel 2010 pubblicò il suo album di debutto, Yours Sincerely, e prese parte a diversi programmi televisivi svedesi come Allsång på Skansen, Sommarkrysset e Lotta på Liseberg.

Nel 2019 prese nuovamente parte al Melodifestival con il brano Ashes to Ashes, ottenendo il 10º posto nella finale dell'evento, mentre nel 2020 riuscì a raggiungere il 3º posto con Kingdom Come,[5] risultando tra i favoriti a vincere la competizione.[6]

Discografia modifica

Album modifica

Album live modifica

  • 2015 – Live from Sandkvie Studio

EP modifica

  • 2012 – Anna Bergendahl
  • 2018 – We Were Never Meant to Be Heroes
  • 2020 – Vera

Singoli modifica

  • 2010 – This Is My Life
  • 2010 – The Army
  • 2012 – Live and Let Go
  • 2013 – I Hate New York
  • 2015 – Business
  • 2015 – For You
  • 2018 – Vice
  • 2018 – Broken Melody
  • 2018 – We Were Never Meant to Be Heroes
  • 2018 – Raise the Vibe
  • 2018 – Just Another Christmas
  • 2019 – Ashes to Ashes
  • 2019 – Home
  • 2019 – Speak Love
  • 2020 – Kingdom Come
  • 2020 – Thelma and Louise
  • 2020 – It Never Snows in California
  • 2021 – Gain of Trust
  • 2021 – Bottom of the Bottle (con Tyler Rich)
  • 2021 – Christmas Day
  • 2022 – Higher Power

Come artista ospite modifica

  • 2014 – For You (Broiler feat. Anna Bergendahl)

Note modifica

  1. ^ a b (EN) Seconda semifinale dell'Eurovision Song Contest 2010, su eurovision.tv. URL consultato il 22 aprile 2020.
  2. ^ a b (SV) Therese Färsjö, Så blev Anna Bergendahl superstjärna, in Expressen, 14 marzo 2010. URL consultato il 22 aprile 2020.
  3. ^ (EN) Anna Bergendahl - This Is My Life (song), su swedishcharts.com. URL consultato il 22 aprile 2020.
  4. ^ (EN) Anna Bergendahl - This Is My Life (song), su norwegiancharts.com. URL consultato il 22 aprile 2020.
  5. ^ (SV) Gustav Dahlander, The Mamas vann Melodifestivalen 2020, su blogg.svt.se, 7 marzo 2020. URL consultato il 22 aprile 2020.
  6. ^ (SV) Fanny Westling, Folkets dom: Anna Bergendahl vinner, in Aftonbladet, 7 marzo 2020. URL consultato il 22 aprile 2020.

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