Antonella Bellutti
Antonella Bellutti | ||
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Antonella Bellutti nel 2010 | ||
Nazionalità | ![]() | |
Altezza | 180 cm | |
Peso | 68 kg | |
Ciclismo ![]() | ||
Specialità | Pista, strada | |
Termine carriera | 2004 | |
Carriera | ||
Squadre di club | ||
1996-1997 | S.C. Adriana Bolzano | |
1998 | Vittorio Veneto Sprint | |
Palmarès | ||
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Oro | Atlanta 1996 | Inseguimento |
Oro | Sydney 2000 | Corsa a punti |
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Argento | Bogotà 1995 | Inseguimento |
Bronzo | Manchester 1996 | Inseguimento |
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Oro | Berlino 1997 | Omnium end. |
Bob ![]() | ||
Specialità | bob a due | |
Termine carriera | 2002 | |
Antonella Bellutti (Bolzano, 7 novembre 1968) è un'ex pistard, ciclista su strada e bobbista italiana. Fu due volte campionessa olimpica, nell'inseguimento ad Atlanta 1996 e nella corsa a punti a Sydney 2000.[1]
CarrieraModifica
Nella giovinezza Bellutti, allenata da Claudio Vantini[2], fu un'ottima interprete dei 100 m ostacoli, diventando primatista italiana juniores nei 100 metri ad ostacoli e vincendo sette titoli giovanili italiani;[3] praticò anche la pallacanestro.[1] Nel 1991, in seguito a un infortunio alla gamba, iniziò a praticare il ciclismo; passata all'agonismo, nel 1992 si classificò seconda nella specialità dell'inseguimento ai campionati italiani. Si tesserò con la S.C. Adriana Bolzano.
La prima soddisfazione internazionale arrivò ai mondiali 1995 a Bogotà, in cui ottenne la medaglia d'argento nell'inseguimento individuale, battuta da Rebecca Twigg.[1] Il 6 aprile 1996 a Cali, adottando la posizione "Superman" già introdotta da Chris Boardman,[1] stabilì il nuovo record del mondo sui 3 chilometri da fermo (3'31"924);[4] in stagione partecipò ai Giochi olimpici di Atlanta, vincendo la medaglia d'oro nell'inseguimento, e si aggiudicò inoltre il bronzo mondiale di inseguimento. Nel 2000 prese parte ai Giochi olimpici di Sydney, vincendo un'altra medaglia d'oro, questa volta nella corsa a punti, prima ciclista italiana a vincere due ori in due edizioni consecutive dei Giochi;[3] fu invece quinta nell'inseguimento.[1]
Altri successi del periodo furono tre Coppe del mondo di specialità (inseguimento nel 2000, corsa a punti nel 1999 e 2000) e quattordici singole prove di Coppa, l'oro agli europei di omnium endurance di Berlino del 1997, due omnium alla Sei giorni di Milano, nel 1998 e nel 1999, oltre a sedici titoli italiani:[1] sette nell'inseguimento (consecutivi, dal 1994 al 2000), sei nei 500 metri a cronometro (consecutivi, dal 1995 al 2000), due nella velocità (1997 e 2000) e uno nella corsa a punti (1997).
Ritiratasi dal ciclismo a fine 2000 (nonostante qualche sporadica apparizione tra 2003 e 2004), nel 2002 partecipa come frenatrice di Gerda Weissensteiner alla prova di bob a due ai Giochi olimpici invernali di Salt Lake City, piazzandosi in settima posizione.[1]
Attività extra-agonisticaModifica
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Insegnante di educazione fisica diplomata all'Isef di Firenze nel 1993, poi iscritta all'Albo Pubblicisti dal 1997, tra anni '90 e 2000 Bellutti collabora con il Gazzettino di Venezia curando per sei anni la rubrica "A ruota libera". Il 18 aprile del 2001 viene eletta nella Giunta Nazionale del Comitato olimpico nazionale italiano, e nel gennaio del 2003 entra, come rappresentante unica degli atleti, nella Commissione ministeriale antidoping e nella commissione ministeriale per le pari opportunità nello sport.[5]
Nell'aprile del 2002 torna nel mondo del ciclismo in qualità di direttore tecnico del settore pista della Nazionale di ciclismo, dimettendosi però pochi mesi dopo per contrasti con la Federazione. Nel frattempo collabora con Tv private per rubriche e programmi sportivi.
Dal 2005 al 2013 è insegnante e coordinatrice dell'opzione sportiva del liceo scientifico "G. Toniolo" di Bolzano, per cui elabora e implementa un modello di didattica flessibile per la doppia carriera. Attraverso un algoritmo basato su indicatori di impegno e merito rende possibile, trasparente, oggettivo e ripetibile la valutazione del livello dell'atleta e, in relazione alla valutazione, l'applicazione di diversi interventi di didattica flessibile. Nel 2011 le viene chiesto di adattare il modello presso l'Università di Trento, per cui prende vita il progetto di doppia carriera Top Sport; lo stesso modello viene poi adottato per il progetto dual career dall'Università di Verona.
Dal 2011 al 2013 progetta, implementa e monitora il progetto UniFit per l'Università di Trento, al fine di creare un protocollo di screening motorio e di relativi programmi di attività, dedicato alla promozione dello stile di vita sano e attivo tra gli studenti sedentari. Dal 2012 al 2013 è anche responsabile del settore volontari del Comitato Organizzatore della XXVI Universiade invernale,[3] svoltasi in Trentino-Alto Adige dall'11 al 21 dicembre 2013.
Nel 2014 si trasferisce da Rovereto ad Andogno, frazione del comune di San Lorenzo Dorsino nel Parco naturale Adamello Brenta, dove con la compagna Viviana Maffei ristruttura la vecchia locanda dei bisnonni Bellutti, riportandola in attività come locanda con cucina bio-vegana.[5] Nel 2017 esce il suo libro La vita è come andare in bicicletta,[3] edizioni Sonda, in cui racconta la sua scelta alimentare, i motivi per cui ha prediletto l'alimentazione vegetale e parla dei disturbi del comportamento alimentare nello sport agonistico. Grazie a questo libro vince il premio Rotary Trentino con cui apre il primo corso di alimentazione vegetale in relazione alla performance sportiva nel corso di scienze motorie dell'Università di Verona.
Nel 2019 è incaricata dall'ufficio sport della presidenza del consiglio dei Ministri come ambasciatrice per l'European Week of Sport. Nel 2020 progetta, implementa e monitora il progetto Amova Kleos, finanziato da Sport&Salute e dedicato alla promozione dell'attività motoria e allo screening della condizione psicofisica tra gli over 65.[6] Il 7 dicembre 2020 annuncia la sua candidatura alla Presidenza del Comitato olimpico nazionale italiano:[5][7] della sua squadra fanno parte, fra gli altri, anche le campionesse Manuela Benelli e Stefania Passaro. Nel maggio 2021 viene riconfermato presidente Giovanni Malagò[8] ma la relazione prevoto di Antonella Bellutti rersterà memorabile: purtroppo Il CONI non ha previsto registrazioni o dirette streaming quindi è disponibile solo una registrazione da uno schermo della sala attigua. Certo la qualità del video non è perfetta, rispetto alla perfezione tecnica, l'importante è rendere noto il contenuto dell'intervento: clicca qui per vederlo.
PalmarèsModifica
PistaModifica
- Campionati italiani, Inseguimento
- Campionati italiani, 500 m a cronometro
- Campionati italiani, Inseguimento
- 6ª prova Coppa del mondo, Inseguimento (Manchester)
- 1ª prova Coppa del mondo, 500 m a cronometro (Cali)
- 1ª prova Coppa del mondo, Inseguimento (Cali)
- 3ª prova Coppa del mondo, Inseguimento (Atene)
- Giochi olimpici, Inseguimento (Atlanta)
- Campionati italiani, Inseguimento
- Campionati italiani, 500 m a cronometro
- 1ª prova Coppa del mondo, Inseguimento (Cali)
- 1ª prova Coppa del mondo, Corsa a punti (Cali)
- 3ª prova Coppa del mondo, Inseguimento (Fiorenzuola d'Arda)
- 4ª prova Coppa del mondo, Inseguimento (Quartu Sant'Elena)
- 4ª prova Coppa del mondo, Corsa a punti (Quartu Sant'Elena)
- 5ª prova Coppa del mondo, Corsa a punti (Atene)
- 6ª prova Coppa del mondo, Inseguimento (Adelaide)
- Campionati italiani, 500 m a cronometro
- Campionati italiani, Inseguimento
- Campionati italiani, Corsa a punti
- Campionati italiani, Velocità
- Campionati europei, Omnium endurance
- Sei giorni di Milano, Omnium
- 1ª prova Coppa del mondo, Inseguimento (Cali)
- 1ª prova Coppa del mondo, Corsa a punti (Cali)
- Campionati italiani, 500 m a cronometro
- Campionati italiani, Inseguimento
- Sei giorni di Milano, Omnium
- Campionati italiani, 500 m a cronometro
- Campionati italiani, Corsa a punti
- Campionati italiani, Velocità
- 3ª prova Coppa del mondo, Inseguimento (Città del Messico)
- Campionati italiani, 500 m a cronometro
- Campionati italiani, Inseguimento
- Giochi olimpici, Corsa a punti (Sydney)
Altri successiModifica
- Classifica finale Coppa del mondo, Corsa a punti
- Classifica finale Coppa del mondo, Inseguimento individuale
- Classifica finale Coppa del mondo, Corsa a punti
StradaModifica
- 3ª tappa Giro della Provincia di Pordenone
- Prologo Giro del Trentino (cronometro)
- Giro dei 6 Comuni
- Classifica generale Giro della Provincia di Pordenone
- Gran Premio di Correggio
- Chilometro del Corso
- Prologo Giro di Bolzano (cronometro)
- Classifica generale Giro di Bolzano
- Prologo Giro del Trentino (cronometro)
- 3ª tappa Giro della Toscana
- 1ª tappa Giro della Provincia di Pordenone
- Gran Premio di Correggio
- Chilometro del Corso
PiazzamentiModifica
Competizioni mondialiModifica
- 1999 - Inseguimento: vincitrice
- 1999 - Corsa a punti: vincitrice
- 2000 - Corsa a punti: vincitrice
- Atlanta 1996 - Inseguimento: vincitrice
- Sydney 2000 - Inseguimento: 5ª
- Sydney 2000 - Corsa a punti: vincitrice
- Salt Lake City 2002 - Bob a due: 7ª
OnorificenzeModifica
Collare d'oro al merito sportivo | |
«Campione olimpico inseguimento individuale e corsa a punti» — Roma, 1996.[9] |
Commendatore Ordine al merito della Repubblica Italiana | |
— Roma, 3 ottobre 2000. Di iniziativa del Presidente della repubblica.[10] |
RiconoscimentiModifica
- Oscar TuttoBici: 1997[11]
- Guirlande d'Honneur: 2000
- Premio Rotary: 2018
- Il 16 luglio 2019, una targa con il nome di Antonella Bellutti è stata inserita nel percorso Walk of Fame dello sport italiano al parco olimpico del Foro Italico a Roma, riservato agli sportivi italiani che si sono distinti per i risultati ottenuti in campo internazionale.
PubblicazioniModifica
- La vita è come andare in bicicletta..., Milano, Sonda, 2017, ISBN 978-8871068626.
NoteModifica
- ^ a b c d e f g (EN) Antonella Bellutti, su olympedia.org. URL consultato il 21 novembre 2021.
- ^ Bolzano, morto Vantini: il dolore della Bellutti, «un fratello e un maestro», in Alto Adige, 19 novembre 2010. URL consultato il 21 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 23 novembre 2010).
- ^ a b c d ANTONELLA BELLUTTI PISTARD DA RECORD: È ANCORA D’ORO QUATTRO ANNI DOPO ATLANTA, su coni.it. URL consultato il 21 novembre 2021.
- ^ (EN, FR) WOMEN - FEMMES (PDF), su uci.org. URL consultato il 21 novembre 2021.
- ^ a b c Antonella Bellutti: «Il mio nuovo traguardo è la presidenza del Coni», su iodonna.it. URL consultato il 21 novembre 2021.
- ^ In forma con la Bellutti: ecco Amova Kleos, progetto gratuito per gli over 65 e non solo, su gazzetta.it. URL consultato il 21 novembre 2021.
- ^ Antonella Bellutti candidata alla presidenza del Coni: "Libera contro pregiudizi", su Dire.it, 7 dicembre 2020. URL consultato il 30 marzo 2021.
- ^ Malagò riconfermato al Coni, l’appello di Antonella Bellutti: «Il gender gap è una partita da vincere», su ladige.it. URL consultato il 21 novembre 2021.
- ^ Benemerenze sportive di Antonella Bellutti, su coni.it, Comitato olimpico nazionale italiano. URL consultato il 18 gennaio 2018.
- ^ Commendatore Ordine al merito della Repubblica Italiana Sig.ra Antonella Bellutti, su quirinale.it. URL consultato il 10 aprile 2011.
- ^ Gran Premio Sanson - 1997, su tuttobicitech.it. URL consultato il 21 novembre 2021.
Altri progettiModifica
- Wikiquote contiene citazioni di o su Antonella Bellutti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Antonella Bellutti
Collegamenti esterniModifica
- Sito ufficiale, su antonellabellutti.com.
- Bellutti, Antonella, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN) Antonella Bellutti, su worldathletics.org, World Athletics.
- (EN) Antonella Bellutti, su procyclingstats.com.
- Antonella Bellutti, su sitodelciclismo.net, de Wielersite.
- Antonella Bellutti, su cyclebase.nl, CycleBase.
- (FR) Antonella Bellutti, su memoire-du-cyclisme.eu.
- (EN) Antonella Bellutti, su Olympedia.
- (EN) Antonella Bellutti, su sports-reference.com, Sports Reference LLC (archiviato dall'url originale il 1º novembre 2017).
- (IT, EN) Antonella Bellutti, su coni.it, Comitato olimpico nazionale italiano.
- Benemerenze sportive di Antonella Bellutti, su coni.it, Comitato olimpico nazionale italiano.
- "Il limite ignoto" talk per TEDx Trento, su youtube.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 75012773 · ISNI (EN) 0000 0001 1448 1771 · SBN CFIV233922 · LCCN (EN) no2006118117 · GND (DE) 132432358 · WorldCat Identities (EN) lccn-no2006118117 |
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