Antonio Frilli

Scultore italiano

Antonio Frilli (1830 ? – 1902) è stato uno scultore italiano specializzato nella produzione di statue in marmo e alabastro per committenti pubblici e privati.

Antonio Frilli - Dante, Museo Nazionale d'Arte dell'Azerbaijan

Biografia modifica

Nel 1860, Frilli fondò il suo primo ed esclusivo Atelier in via dei Fossi a Firenze, dove lavorò con pochi assistenti. Si dedicò alla creazione di statue di media grandezza di alabastro finemente decorato con pittura, e alla scultura di grandi statue in marmo di Carrara per ville private e cimiteri monumentali. I suoi lavori decorano cimiteri famosi come il Cimitero delle Porte Sante e il Cimitero degli Allori .[1] Un ritratto in marmo dello scultore fu eseguito nel suo atelier dopo la sua morte, e fu posto nella sua tomba di famiglia nel Cimitero degli Allori.

Frilli e la sua galleria erano ben conosciuti in Europa, negli Stati Uniti e Australia, per le sue presenze in molte manifestazioni fieristice ed esibizioni di carattere mondiale. Fu presente all'Esposizione Centennale di Philadelphia del 1876; nel 1881 le sue statue e i suoi arredi da giardino furono esibiti nel padiglione italiano a Melbourne in Australia.

Nel 1904, due anni dopo la morte di Frilli, suo figlio Umberto partecipò alla Louisiana Purchase Exposition a St. Louis nel Missouri, dove uno dei lavori del padre, una scultura raffigurante una donna su un'amaca (Nude Sleeping in a Hammock) realizzata in marmo bianco di Carrara, vinse il Grand Prize e sei medaglie d'oro.[2][3] Nel 1999, lo stesso pezzo fu venduto da Sotheby's con un'asta stimata $800,000.[4]

Successivamente, la scultura di Frilli Sweet Dreams realizzata nel 1892,[5] che raffigura un nudo di donna reclinata su un'amaca a grandezza naturale che fu esibita all'Esposizione internazionale Panama-Pacifico di San Francisco (1915), fu venduta da una casa d'aste a Los Angeles.[6]

Nel 2013 l'autore Gary Rinehart ha pubblicato Nude Sleeping in a Hammock, un racconto romanzato sui proprietari della statua dal 1892 e di come questa scultura abbia influito sulla loro sorte.[7]

Note modifica

  1. ^ Graziella Cirri, Guida ai cimiteri privati di Firenze, Nuova Toscana Editrice 2006
  2. ^ Etruria Oggi, Anno XXVI, number 70, June 2008
  3. ^ Antonio P. Torresi, Scultori d'Accademia, Editrice Liberty House 2000
  4. ^ 19th Century Furniture, Ceramics, Decoration and Carpets.
  5. ^ http://www.fineartphotographyvideoart.com/2014/06/Antonio-Frilli.html
  6. ^ http://www.jansantiques.com/Lot/jac699.html
  7. ^ Copia archiviata, su garyspiano.com. URL consultato il 22 gennaio 2016 (archiviato dall'url originale il 24 gennaio 2016).

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