Anwar al-Bunni, in arabo أنور البني? (Hama, 1959), è un avvocato siriano, particolarmente attivo nella difesa dei diritti umani.

Biografia modifica

Nato ad Hama in una famiglia cristiana dissidente,[1] ha rivelato in un'intervista con la giornalista Robin Wright di essersi interessato nella difesa dei dissidenti contrari al governo siriano dopo esser stato malmenato dai soldati siriani in un raid ad Hama nel 1981.

Il 17 maggio 2006[2] è stato arrestato e poi condannato a cinque anni di detenzione per "aver diffuso notizie false o distorte" e per "essersi affiliato ad un'organizzazione politica internazionale non accreditata". Durante la detenzione è stato nominato prigioniero di coscienza da Amnesty International[3] e ha subito almeno due tentativi di omicidio.[4]

Rilasciato nel 2011[5], si è trasferito nel 2014 a Berlino in Germania.

Nel 2020 è iniziato il processo a Coblenza contro due uomini dell'intelligence siriana, accusati di aver torturato migliaia di prigionieri.[6]

Note modifica

  1. ^ Robin Wright, Dreams and Shadows: the Future of the Middle East, Penguin Press, 2008, pp. 8-9.
  2. ^ (EN) Anwar al-Bunni, su lawyersforlawyers.org. URL consultato il 26 aprile 2020.
  3. ^ Anwar al-Bunni, su festivaldelgiornalismo.com. URL consultato il 26 aprile 2020.
  4. ^ Francesca Caferri, L'uomo che ha portato alla sbarra Assad: "Per la Siria è il tempo della giustizia", in la Repubblica, 25 aprile 2020. URL consultato il 26 aprile 2020.
  5. ^ (EN) Veteran activist's demands reflect new Syria, su amnesty.org, Amnesty International, 26 luglio 2011. URL consultato il 26 aprile 2020.
  6. ^ Marta Serafini, In Germania il processo ai gerarchi di Assad accusati di tortura, in Corriere della Sera, 22 aprile 2020. URL consultato il 26 aprile 2020.
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