Arcidiocesi di Antiochia di Pisidia
L'arcidiocesi di Antiochia di Pisidia (in latino: Archidioecesis Antiochena in Pisidia) è una diocesi soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.
Antiochia di Pisidia Sede arcivescovile titolare Archidioecesis Antiochena in Pisidia Patriarcato di Costantinopoli | |
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Arcivescovo titolare | sede vacante |
Istituita | XIX secolo |
Stato | Turchia |
Arcidiocesi soppressa di Antiochia di Pisidia | |
Eretta | ? |
Soppressa | ? |
Dati dall'annuario pontificio | |
Sedi titolari cattoliche | |


StoriaModifica
Antiochia, nei pressi del villaggio di Yalvaç nella provincia turca di Isparta, è un'antica sede metropolitana della provincia romana della Pisidia nella diocesi civile di Asia e nel patriarcato di Costantinopoli.
La comunità cristiana di Antiochia ha origini antiche, che risalgono agli albori del cristianesimo. Come raccontano gli Atti degli Apostoli, furono gli apostoli Paolo e Barnaba ad annunciare per primi il vangelo nella città (13,13-52[1]). Ed ancora ad Antiochia, per la prima volta gli Atti descrivono l'istituzione di un gruppo dirigente della comunità, chiamati anziani (14,21-23[2]). Antiochia fu visitata altre volte da san Paolo (16,4-6[3] e 18,23[4]). Gli scavi archeologici hanno portato alla luce una grande basilica, chiamata "chiesa di San Paolo", dall'iscrizione "Aghios Paulos" trovata nei pressi dell'altare, costruita su una sinagoga, identificata dagli archeologici come quella in cui l'Apostolo predicò per la prima volta ad Antiochia.[5]
L'arcidiocesi è documentata da tutte le Notitiae episcopatuum del patriarcato di Costantinopoli fino al XV secolo.
Nella Notitia dello pseudo-Epifanio, composta durante il regno dell'imperatore Eraclio I (circa 640), la sede di Antiochia è elencata al 24º posto nell'ordine gerarchico delle metropolie del patriarcato di Costantinopoli[6]. In questa Notitia le sono attribuite 18 diocesi suffraganee: Filomelio, Sagalasso, Sozopoli, Apamea Ciboto, Tirieo, Baris, Adrianopoli, Limne, Neapoli, Laodicea Combusta, Seleucia Ferrea, Adada, Zarzela, Timbriade, Timando, Giustinianopoli, Metropoli e Pappa.[7] Sono documentate, benché assenti nelle Notitiae patriarcali, anche le diocesi di Prostanna e di Atenia, sedi scomparse prima del VII secolo.
Nella Notitia attribuita all'imperatore Leone VI (inizio X secolo) Antiochia è scesa al 25º posto fra le metropolie del patriarcato[8], e le diocesi suffraganee sono diventate 21: sono scomparse le sedi di Filomelio, Neapoli (elevata al rango di arcidiocesi) e Giustinianopoli, e si sono aggiunte quelle di Binda, Conana, Parlais, Malo, Siniando e Titiasso.[9]
Dal XIX secolo Antiochia di Pisidia è annoverata tra le sedi arcivescovile titolari della Chiesa cattolica; la sede è vacante dal 24 maggio 1976.
CronotassiModifica
Arcivescovi greciModifica
- Eudossio †
- Optato †
- Antimio †
- Cipriano † (? - circa 304 deceduto)
- Sergiano † (menzionato nel 314 circa)[10]
- Ottimo † (prima del 375/377 - circa 391/394 deceduto)[11]
- Tranquillino † (prima del 404 - dopo il 431)[12]
- Ereczio † (menzionato nel 434/446)[13]
- Candidiano † (menzionato tra aprile e agosto 449)[14]
- Pergamio † (prima di ottobre 451 - dopo il 459)[15]
- Polideuche † (menzionato nel 520)[16]
- Bacco † (menzionato nel 536)[17]
- Teodoro † (menzionato nel 553)[18]
- Giovanni † (circa VI secolo)[19]
- Stefano † (prima del 680 - dopo il 692)[20]
- San Giorgio I † (menzionato nel 787)
- Basilio I † (menzionato nell'869)
- Zaccaria † (prima dell'868/871 - dopo l'880) (metropolita foziano)[21]
- Giorgio II † (menzionato nell'879) (metropolita ignaziano)[22]
- Macario †
- Basilio II † (X secolo)[23]
- Eutimio † (all'epoca di Nicola I Mistico)[24]
- Teofilatto † (menzionato nel 997)[25]
- Giorgio III † (prima del 1079 - dopo il 1082)[26]
- Anonimo † (menzionato nel 1086)[27]
- Michele † (menzionato nel 1147)[28]
Arcivescovi titolariModifica
- Enrico de Rossi † (12 giugno 1893 - 1897 deceduto)
- Leopoldo Franchi † (11 febbraio 1898 - 16 ottobre 1902 deceduto)
- Pietro Monti † (30 dicembre 1902 - 24 giugno 1909 deceduto)
- Angelo Giacinto Scapardini, O.P. † (10 settembre 1910 - 23 settembre 1910 nominato arcivescovo titolare di Damasco)
- Charles-François Turinaz † (1º agosto 1913 - 19 ottobre 1918 deceduto)
- Giovanni Volpi † (3 luglio 1919 - 19 giugno 1931 deceduto)
- Gustavo Matteoni † (3 marzo 1932 - 29 settembre 1932 succeduto arcivescovo di Siena)
- Filippo Bernardini † (13 marzo 1933 - 26 agosto 1954 deceduto)
- José María Bueno y Monreal † (27 ottobre 1954 - 8 aprile 1957 succeduto arcivescovo di Siviglia)
- Fermín Emilio Lafitte † (20 gennaio 1958 - 25 marzo 1959 nominato arcivescovo di Buenos Aires)
- Francisco de Assis Pires † (11 luglio 1959 - 10 febbraio 1960 deceduto)
- Corrado Bafile † (13 febbraio 1960 - 24 maggio 1976 nominato cardinale diacono di Santa Maria in Portico Campitelli)
NoteModifica
- ^ At 13,13-52, su laparola.net.
- ^ At 14,21-23, su laparola.net.
- ^ Atti degli Apostoli 16,4-6, su laparola.net.
- ^ At 18,23, su laparola.net.
- ^ Dal sito www.biblelieux.com.
- ^ Jean Darrouzès, Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae. Texte critique, introduction et notes, Paris, 1981, p. 205 nº 29.
- ^ Darrouzès, Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae, p. 212, nnº 370-388.
- ^ Darrouzès, Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae, p. 272, nº 25.
- ^ Darrouzès, Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae, pp. 281-282, nnº 447-468.
- ^ Dopo Sergiano, Le Quien inserisce il vescovo Antonio, che prese parte al concilio di Nicea del 325. In realtà Antonino (e non Antonio) era vescovo di Antiochia in Isauria; lo stesso Le Quien inserisce il suo nome in entrambe le sedi. Gelzer, Patrum Nicaenorum nomina, Lipsia, 1898, p. LXIII nº 180.
- ^ Destephen, Prosopographie du diocèse d'Asie, pp. 740-743.
- ^ Destephen, Prosopographie du diocèse d'Asie, pp. 938-940.
- ^ Destephen, Prosopographie du diocèse d'Asie, pp. 269-270.
- ^ Destephen, Prosopographie du diocèse d'Asie, pp. 569-570.
- ^ Destephen, Prosopographie du diocèse d'Asie, pp. 786-789. Dopo Pergamio, Le Quien inserisce un vescovo Giovanni, che prese parte al sinodo contro Severo di Antiochia nel 518; ma nessun vescovo di Antiochia di Pisidia fu presente a quel concilio (Destephen).
- ^ Destephen, Prosopographie du diocèse d'Asie, p. 814.
- ^ Destephen, Prosopographie du diocèse d'Asie, p. 187.
- ^ Destephen, Prosopographie du diocèse d'Asie, p. 900.
- ^ Destephen, Prosopographie du diocèse d'Asie, p. 520.
- ^ Stephanos, PMBZ nº 6919.
- ^ Zacharias, PMBZ nº 28479.
- ^ Georgios, PMBZ nº 22095.
- ^ Basileios, PMBZ nº 20949.
- ^ Euthymios, PMBZ nº 21928.
- ^ Theophylaktos, PMBZ nº 28229.
- ^ Georgios, PBW 185.
- ^ Anonymus, PBW 953.
- ^ Michael, PBW 276.
BibliografiaModifica
- (LA) Pius Bonifacius Gams, Series episcoporum Ecclesiae Catholicae, Graz, 1957, p. 451
- (LA) Michel Le Quien, Oriens christianus in quatuor Patriarchatus digestus, Parigi, 1740, Tomo I, coll. 1035-1042
- (EN) Edward Arbez, v. Antioch, Catholic Encyclopedia, vol. I, New York, 1907
- (FR) Sylvain Destephen, Prosopographie chrétienne du Bas-Empire 3. Prosopographie du diocèse d'Asie (325-641), Paris, 2008
- (DE) Prosopographie der mittelbyzantinischen Zeit online, Berlin-Boston, 2013
- (EN) Prosopography of the Byzantine World, edizione 2016 online
Collegamenti esterniModifica
- (EN) La sede titolare nel sito di www.catholic-hierarchy.org
- (EN) La sede titolare nel sito di www.gcatholic.org
Controllo di autorità | VIAF (EN) 316394510 |
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