Argirofilia

(Reindirizzamento da Argentofilia)

L'argirofilia è la capacità di macromolecole cellulari di legare sali di argento, ma di non riuscire a ridurli.

L'argirofilia è caratterizzata dal fatto che la precipitazione/riduzione dei sali può avvenire solo in presenza di un agente riducente (come per esempio la formaldeide al 4%), al contrario dell'argentaffinità. Sono entrambe proprietà molto importanti in istologia, per lo studio di determinate strutture cellulari o molecole.

Cause modifica

L'argirofilia può essere dovuta a diverse cause:

Importanza in istologia modifica

L'argirofilia è estremamente importante in istologia, sfruttata per eseguire impregnazioni argentiche (sono generalmente utilizzati degli alogenuri, come per esempio il nitrato di argento in soluzione ammoniacale):

  • Nello studio del carcinoma con differenziazione neuroendocrina, un carcinoma mammario[4]
  • Nello studio del carcinoide bronchiale [5]
  • Nello studio del carcinoide gastrico, in particolare per l'individuazione delle cellule ECL[6] che dominano alla presenza del tumore[7]
  • Nello studio delle cellule pancreatiche, in quanto alcune delle cellule endocrine pancreatiche sono argirofile. Attraverso il metodo di Grimelius, sviluppato nel 1968, è possibile colorare di tinte che vanno dal bruno chiaro al nero[8] le cellule α[9]. La combinazione della colorazione al nitrato d'argento di Grimelius per le cellule α, dell'aldeide-fucsina per le cellule β e dell'ematossilina plumbica per le cellule δ ha permesso di colorare contemporaneamente i tre tipi di cellule. Le cellule α secernono il glucagone, un ormone che permette il controllo dei livelli di glucosio nel sangue.
  • Nelle fibre reticolari provoca una colorazione gialla o marrone delle fibre quando si usano metodi di impregnazione argentica.
  • Nello studio dell'odontoma, un tumore del cavo orale, è probativa di actinomicosi[10]

Metodi modifica

L'individuazione di argirofilia può avvenire tramite differenti metodologie:

  • Il già citato metodo di Grimelius, che prevede l'uso di una soluzione di nitrato d'argento e di una soluzione riducente.
  • Trattamento con soluzioni basiche, ad esempio formalina.
  • Metodo Bielschowsky: il diverso grado di argirofilia degli elementi cellulari presenti del tessuto nervoso permette attraverso una opportuna calibrazione della soluzione riducente di evidenziare selettivamente neurofibrille, assoni, dendriti, placca senile[11].

Note modifica

  1. ^ Le cellule paracrine, su summagallicana.it, Summa Gallicana. URL consultato il 10 gennaio 2009.
  2. ^ Fibre del connettivo lasso, su istologiaumana.blogspot.com, Istologia su Blogspot, 28 agosto 2008. URL consultato il 10 gennaio 2009 (archiviato dall'url originale l'8 luglio 2019).
  3. ^ Alberto Stefanelli, Il ciclo vitale dei neuroni (PDF), su tilgher.it, Rivista di Biologia/Biology Forum 92, 1º gennaio 1999. URL consultato il 10 gennaio 2009.
  4. ^ Glossario della patologia mammaria (PDF) [collegamento interrotto], su societaitalianasenologia.it, Società italiana di senologia. URL consultato il 10 gennaio 2009.
  5. ^ Tumori polmonari di origine neuroendocrina (PDF) [collegamento interrotto], su chirurgiatoracicafirenze.it, AZIENDA OSPEDALIERO UNIVERSITARIA "CAREGGI". URL consultato il 10 gennaio 2009.
  6. ^ Anatomia microscopica dello stomaco (PDF), su agora.lesina.org, Agorà - Scuola di Scienze Biomediche. URL consultato il 10 gennaio 2009.
  7. ^ Carcinoma gastrico, su neuroendocrini.it. URL consultato il 10 gennaio 2009 (archiviato dall'url originale il 9 agosto 2006).
  8. ^ Grimelius, su anatpat.unibo.it, ALMA MATER STUDIORUM - Università di Bologna, 1º gennaio 2005. URL consultato il 10 gennaio 2009 (archiviato dall'url originale l'11 febbraio 2010).
  9. ^ G. C. Biliotti, L'iperinsulinismo, su books.google.it, Piccin. URL consultato il 10 gennaio 2009.
  10. ^ L. Di Tommaso, M. Bassi, V. Eusebi, Pathologica fascicolo 90/5 [collegamento interrotto], su pacinieditore.it. URL consultato il 10 gennaio 2009.
  11. ^ Bielschowsky (PDF), su bio-optica.it, Bio-Optica Milano. URL consultato il 10 gennaio 2009 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).

Bibliografia modifica

  • A. Peters, A general purpose method of silver staining, Quart. J. micr. sci., 1955.
  • AA. VV., Carleton’s Histological Technique, Oxford, Drury & Wallington.

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica

  • Il metodo Grimelius, su anatpat.unibo.it. URL consultato il 10 gennaio 2009 (archiviato dall'url originale l'11 febbraio 2010).