Argirofilia
L'argirofilia è la capacità di macromolecole cellulari di legare sali di argento, ma di non riuscire a ridurli.
L'argirofilia è caratterizzata dal fatto che la precipitazione/riduzione dei sali può avvenire solo in presenza di un agente riducente (come per esempio la formaldeide al 4%), al contrario dell'argentaffinità. Sono entrambe proprietà molto importanti in istologia, per lo studio di determinate strutture cellulari o molecole.
Cause modifica
L'argirofilia può essere dovuta a diverse cause:
- nelle cellule paracrine si pensa sia dovuta alla presenza di cromogranina nei granuli secretori [1];
- nelle fibre reticolari si pensa sia dovuta alla presenza di oligosaccaridi[2];
- nelle cellule nervose è dovuta alla presenza di tigroide, che però diminuisce nel tempo e ne rivela la senescenza[3].
Importanza in istologia modifica
L'argirofilia è estremamente importante in istologia, sfruttata per eseguire impregnazioni argentiche (sono generalmente utilizzati degli alogenuri, come per esempio il nitrato di argento in soluzione ammoniacale):
- Nello studio del carcinoma con differenziazione neuroendocrina, un carcinoma mammario[4]
- Nello studio del carcinoide bronchiale [5]
- Nello studio del carcinoide gastrico, in particolare per l'individuazione delle cellule ECL[6] che dominano alla presenza del tumore[7]
- Nello studio delle cellule pancreatiche, in quanto alcune delle cellule endocrine pancreatiche sono argirofile. Attraverso il metodo di Grimelius, sviluppato nel 1968, è possibile colorare di tinte che vanno dal bruno chiaro al nero[8] le cellule α[9]. La combinazione della colorazione al nitrato d'argento di Grimelius per le cellule α, dell'aldeide-fucsina per le cellule β e dell'ematossilina plumbica per le cellule δ ha permesso di colorare contemporaneamente i tre tipi di cellule. Le cellule α secernono il glucagone, un ormone che permette il controllo dei livelli di glucosio nel sangue.
- Nelle fibre reticolari provoca una colorazione gialla o marrone delle fibre quando si usano metodi di impregnazione argentica.
- Nello studio dell'odontoma, un tumore del cavo orale, è probativa di actinomicosi[10]
Metodi modifica
L'individuazione di argirofilia può avvenire tramite differenti metodologie:
- Il già citato metodo di Grimelius, che prevede l'uso di una soluzione di nitrato d'argento e di una soluzione riducente.
- Trattamento con soluzioni basiche, ad esempio formalina.
- Metodo Bielschowsky: il diverso grado di argirofilia degli elementi cellulari presenti del tessuto nervoso permette attraverso una opportuna calibrazione della soluzione riducente di evidenziare selettivamente neurofibrille, assoni, dendriti, placca senile[11].
Note modifica
- ^ Le cellule paracrine, su summagallicana.it, Summa Gallicana. URL consultato il 10 gennaio 2009.
- ^ Fibre del connettivo lasso, su istologiaumana.blogspot.com, Istologia su Blogspot, 28 agosto 2008. URL consultato il 10 gennaio 2009 (archiviato dall'url originale l'8 luglio 2019).
- ^ Alberto Stefanelli, Il ciclo vitale dei neuroni (PDF), su tilgher.it, Rivista di Biologia/Biology Forum 92, 1º gennaio 1999. URL consultato il 10 gennaio 2009.
- ^ Glossario della patologia mammaria (PDF) [collegamento interrotto], su societaitalianasenologia.it, Società italiana di senologia. URL consultato il 10 gennaio 2009.
- ^ Tumori polmonari di origine neuroendocrina (PDF) [collegamento interrotto], su chirurgiatoracicafirenze.it, AZIENDA OSPEDALIERO UNIVERSITARIA "CAREGGI". URL consultato il 10 gennaio 2009.
- ^ Anatomia microscopica dello stomaco (PDF), su agora.lesina.org, Agorà - Scuola di Scienze Biomediche. URL consultato il 10 gennaio 2009.
- ^ Carcinoma gastrico, su neuroendocrini.it. URL consultato il 10 gennaio 2009 (archiviato dall'url originale il 9 agosto 2006).
- ^ Grimelius, su anatpat.unibo.it, ALMA MATER STUDIORUM - Università di Bologna, 1º gennaio 2005. URL consultato il 10 gennaio 2009 (archiviato dall'url originale l'11 febbraio 2010).
- ^ G. C. Biliotti, L'iperinsulinismo, su books.google.it, Piccin. URL consultato il 10 gennaio 2009.
- ^ L. Di Tommaso, M. Bassi, V. Eusebi, Pathologica fascicolo 90/5 [collegamento interrotto], su pacinieditore.it. URL consultato il 10 gennaio 2009.
- ^ Bielschowsky (PDF), su bio-optica.it, Bio-Optica Milano. URL consultato il 10 gennaio 2009 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
Bibliografia modifica
- A. Peters, A general purpose method of silver staining, Quart. J. micr. sci., 1955.
- AA. VV., Carleton’s Histological Technique, Oxford, Drury & Wallington.
Voci correlate modifica
Collegamenti esterni modifica
- Il metodo Grimelius, su anatpat.unibo.it. URL consultato il 10 gennaio 2009 (archiviato dall'url originale l'11 febbraio 2010).