L'arghilofono è uno strumento musicale aerofono labiale. È un flauto globulare — ovvero che non ha una struttura a tubo aperto, ma a cassa chiusa — in argilla. È uno strumento affine alla più nota ocarina.[1]

Arghilofono
Uno xun cinese
Informazioni generali
OrigineEstremo oriente, america centrale
InvenzioneAntichità
ClassificazioneAerofoni labiali
FamigliaFlauti globulari
Uso
Musica dell'antichità
Musica asiatica
Musica dell'America Centrale

Storia modifica

 
Gemshorn raffigurato nel Musica Getutscht di Sebastian Virdung (1511)

Flauti e strumenti a fiato globulari di diverse forme sono nati e si sono sviluppati in numerose civiltà antiche. Vi sono evidenze che strumenti di tale genere, dalle origini molto antiche, fossero già noti intorno al XII millennio a.C.[2].

Alcuni arghilofoni sembrano aver avuto un certo utilizzo nelle culture cinesi e mesoamericane[3]: lo xun, ad esempio, è un'arghilofono cinese molto antico a forma di uovo, ma privo di labium, cioè ha un'imboccatura analoga al flauto traverso, diversa invece da quella a "fischietto" del flauto dolce. Strumenti equivalenti sono lo hun coreano e lo tsuchibue giapponese.

A testimoniare che tali strumenti fossero già ben diffusi in Oriente è il fatto che nella classificazione degli strumenti musicali della Cina antica, basata sui materiali di costruzione, fosse stata assegnata una specifica categoria (fra le otto individuate) proprio agli arghilofoni (chu)[4].

Secondo alcune fonti, strumenti in terracotta potrebbero essersi diffusi in Europa dal Mesoamerica dopo le prime spedizioni di Cortés[5][6].

Altri strumenti analoghi all'arghilofono erano noti in Europa: un flauto globulare risalente al XV secolo e diffuso in Italia e Germania (costruito con corno di mucca, capra o camoscio, e noto come Gemshorn o Corno di camoscio), fu descritto da Sebastian Virdung e poi da Praetorius[7][8].

Tuttavia le ocarine in terracotta diffuse in Occidente furono considerate fino al XIX secolo poco più che giocattoli, piccoli oggetti artistici o semplici fischietti che potevano modulare pochi suoni (nella tradizione pugliese sono ancora oggi diffusi i "fischietti salentini", in Veneto vi sono i "cuchi"[9] e analoghe produzioni artigianali sono diffuse un po' in tutta Italia e anche nel resto del mondo).

Note modifica

  1. ^ Per un'analisi linguistica delle possibili origini del sostantivo ocarina, cf. Perono Cacciafoco, Francesco. (2019). A Prehistoric 'Little Goose': A New Etymology for the Word 'Ocarina'. Annals of the University of Craiova: Series Philology, Linguistics, XLI, 1-2: 356-369, Paper.
  2. ^ Ocarina, su music.vt.edu, Virginia Tech Multimedia Music Dictionary. URL consultato il 28 aprile 2008.
  3. ^ History of the Ocarina, su stlocarina.com, STL Ocarina. URL consultato il 28 aprile 2008 (archiviato dall'url originale il 30 aprile 2008).
  4. ^ Loris Azzaroni, Canone infinito, Clueb, II ed. (2001); ISBN 9788849116779 - pag. 55
  5. ^ History of the Ocarina, su songbirdocarina.com, Song Bird Ocarina. URL consultato il 28 aprile 2009.
  6. ^ A Brief History, su terryrileyvesselflutes.com, Terry Riley Vessel Flutes. URL consultato il 28 aprile 2009 (archiviato dall'url originale il 3 maggio 2009).
  7. ^ History of the Ocarina, su songbirdocarina.com, Song Bird Ocarina. URL consultato il 28 aprile 2009.
  8. ^ Il flagioletto e gli altri tipi di flauti diritti, su musica-antica.info. URL consultato il 28 aprile 2009.
  9. ^ Il cuco nelle varie nazioni, su museodeicuchi.com, Museo dei Cuchi (Cesuna, Vicenza). URL consultato il 25 giugno 2009 (archiviato dall'url originale il 7 gennaio 2010).

Bibliografia modifica

  • (EN) B. Hall, From mud to music, The American Ceramic Society, ISBN 1574981390
  • (EN) Perono Cacciafoco, Francesco. (2019). A Prehistoric 'Little Goose': A New Etymology for the Word 'Ocarina'. Annals of the University of Craiova: Series Philology, Linguistics, XLI, 1-2: 356-369, Paper.

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