Armando Ossena
Armando Ossena | ||
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Nazionalità | Italia | |
Atletica leggera | ||
Specialità | Prove multiple | |
Record | ||
Lungo | 7,19 m (1942) | |
Disco | 45,01 m (1948) | |
Giavellotto | 55,82 m (1942) | |
Decathlon | 6 452 p. (1941) | |
Carriera | ||
Società | ||
?-1942 | SG Costantino Reyer | |
1947-? | CSI Brescia | |
Nazionale | ||
1946 | Italia | 1 |
Armando Ossena (1º gennaio 1918 – Mestre, 22 dicembre 1992) è stato un multiplista e dirigente sportivo italiano.
Biografia modifica
È stato due volte campione italiano del decathlon nel 1940 e 1941.[1][2] Fu tra i migliori atleti italiani in diverse specialità.[3] Il record personale nel decathlon è di 6 452 punti, che è la 6^ migliore prestazione mondiale di quell'anno.
Dopo il ritiro fu insegnante di ginnastica presso il liceo classico Franchetti di Mestre e fu presidente dell'associazione di atletica Aristide Coin della stessa città. Proprio in quel liceo incontrò Antonio Serena riuscendo a portarlo all'atletica, e facendogli ottenere due titoli italiani nella velocità[4].
Negli anni ha seguito molti atleti, alcuni dei quali arrivati a vestire la maglia azzurra, come lo stesso Antonio Serena e Flavio Asta.
Palmarès modifica
Anno | Manifestazione | Sede | Evento | Risultato | Prestazione | Note |
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1946 | Europei | Oslo | Decathlon | 11º | 5 796 p. |
Campionati nazionali modifica
- 2 volte campione nazionale assoluto del decathlon (1940, 1941)
- 1940
- Oro ai campionati italiani assoluti (Torino), decathlon - 6 245 p.
- 1941
- Oro ai campionati italiani assoluti (Parma), decathlon - 6 452 p.
- 1942
- Argento ai campionati italiani assoluti (Bologna), salto in lungo - 7,19 m
Onorificenze modifica
Stelle al merito sportivo CONI per dirigenti[5]:
Note modifica
- ^ Quei ragazzi dei Campionati nazionali, su asaibrunobonomelli.it. URL consultato il 27 luglio 2021.
- ^ Podio degli "Assoluti" (PDF), su sportolimpico.it. URL consultato il 27 luglio 2021.
- ^ Liste italiane 1942, su asaibrunobonomelli.it. URL consultato il 27 luglio 2021.
- ^ Antonio Serena, Un uomo e la sua città - amarcord di un mestrino, S.I.T., 2015.
- ^ Armando Ossena, su coni.it. URL consultato il 27 luglio 2021.