Arquà Polesine

comune italiano

Arquà Polesine (Arquà Polexine in veneto) è un comune italiano di 2 602 abitanti[1] della provincia di Rovigo in Veneto.

Arquà Polesine
comune
Arquà Polesine – Stemma
Arquà Polesine – Bandiera
Arquà Polesine – Veduta
Arquà Polesine – Veduta
Castello Estense, particolare cortile interno
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Veneto
Provincia Rovigo
Amministrazione
SindacoEnrico Serafin (lista civica) dal 10-06-2024
Territorio
Coordinate45°01′N 11°44′E
Altitudinem s.l.m.
Superficie19,93 km²
Abitanti2 602[1] (30-6-2022)
Densità130,56 ab./km²
FrazioniCapobosco, Cornè, Granze, San Marco, Valmolin
Comuni confinantiBosaro, Costa di Rovigo, Frassinelle Polesine, Polesella, Rovigo, Villamarzana
Altre informazioni
Cod. postale45031
Prefisso0425
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT029003
Cod. catastaleA435
TargaRO
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 466 GG[3]
Nome abitantiArquatesi
Patronosant'Andrea
Giorno festivo30 novembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Arquà Polesine
Arquà Polesine
Arquà Polesine – Mappa
Arquà Polesine – Mappa
Posizione del comune di Arquà Polesine nella provincia di Rovigo
Sito istituzionale

Si possono osservare nel territorio comunale edifici di carattere storico, come i resti del castello medioevale (unico superstite di un'antica rete di fortificazioni che presidiava il Polesine), un casino di caccia estense del XIV secolo, la chiesa parrocchiale in stile barocco dedicata a Sant'Andrea e numerosi oratori nelle frazioni del paese.

 
Estimo del 1708, Ritratti di qua del Canal Castagnaro, Il Castello (conservato presso l'Accademia dei Concordi, Rovigo).

Nel passato Arquà venne chiamata Arcunda, Arquata, Arquadum. I numerosi reperti rinvenuti in zona, tra cui molte lapidi, testimoniano l'esistenza di un centro abitato già in epoca romana. Il nome fa riferimento all'andamento di un fiume o di una strada che anticamente disegnava qui una curva secca. Il territorio di Arquà sembra fosse stato donato dal feudatario locale, il marchese Almerico, alla Chiesa di Adria.

Nel 938 passò sotto la signoria degli Adelardi di Ferrara, da questi poi passò agli Estensi nel 1194, ai quali rimase, salvo brevi periodi, fino al 1482.

Simboli

modifica

Il gonfalone municipale è costituito da un drappo di azzurro e riporta lo stemma in campo di cielo con una torre — simbolo dell'antico castello estense che sorge al centro del paese lungo la strada per Ferrara — fondata su una fascia centrata (cioè convessa verso l'alto) caricata dell'iscrizione arquata, su un mare d'azzurro.[4]

Monumenti e luoghi d'interesse

modifica

Architetture religiose

modifica
  Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di Sant'Andrea Apostolo (Arquà Polesine).
  • Chiesa parrocchiale di Sant'Andrea apostolo: fu costruita attorno al 1054 ed apparteneva al vescovo di Adria. Intorno al 1516 venne ricostruita perché cadente. Successivamente la chiesa fu restaurata nel 1695 e la sua porta monumentale fu completamente rinnovata. Internamente vi sono sette altari marmorei e due pregevoli quadri su tela.
  Lo stesso argomento in dettaglio: Oratorio di Sant'Antonio di Padova (Arquà Polesine).
  • Oratorio di Sant'Antonio di Padova: oratorio dello scomparso ospedale di origine medioevale del paese, è situato nei pressi del centro dell'abitato. Venne costruito nel 1740 su progetto di Giuseppe Candiollo sulle fondamenta del precedente, dedicato però a intitolato a santa Caterina vergine e martire.[5]
  • Oratorio della Beata Vergine del Carmine. Situato nella frazione Valmolin, è un modesto edificio eretto nel XX secolo e posizionato nei pressi della sponda sinistra del Canalbianco.
  • Oratorio di Santa Lucia. Situato nella frazione Cornè.
  • Oratorio di San Marco al Sestiere. Situato all'estremità meridionale dell'abitato.
  • Oratorio della Natività di Maria Vergine. Situato nella frazione Granze, fa parte del complesso rurale detto Corte Ca' Marchese.

Architetture civili

modifica
  • Castello: fu costruito nel 1146 da Guglielmo III degli Adelardi Marcheselli, signore di Ferrara, per difendersi dagli Estensi che avevano mire sul territorio ferrarese e sul Polesine. Dopo la conquista del castello da parte delle truppe estensi fu riconquistato dall'offensiva dei Veneziani in seguito alla sanguinosa Guerra del Sale. Del castello rimangono una torre merlata suddivisa in tre piani e una parte centrale che si affaccia su un ampio cortile, le cui stanze sono decorate con affreschi che rappresentano scene mitologiche. Conserva ancora il fossato tutt'intorno e per accedervi occorre superare un ponte. Il castello è il monumento medioevale più rilevante e meglio conservato nel Polesine.
  • Casino di caccia estense, ora Villa Pasqualini-Canato: la struttura è un esempio di architettura rurale ferrarese risalente al XV secolo e si trova affacciata sulla strada provinciale che attraversa la cittadina in direzione est-ovest, mentre all'epoca risultava staccata dal centro e vicino ad un antico percorso di epoca romana. Costruito in origine come costruzione di servizio da Alberto V d'Este, Marchese di Ferrara e di Modena, alla sua morte, sopraggiunta nel 1393, venne lasciato in eredità al figlio Nicolò III che, oberato dai debiti, lo cedette nel 1412 al nobile Andrea Durazzo, con obbligo di vassallaggio.
  • Villa Torelli Sarti nella frazione Valmolin.

Altre opere

modifica

Società

modifica

Evoluzione demografica

modifica

Abitanti censiti[8]

Cultura

modifica

Ogni anno ad Arquà si svolge, a maggio, una festa di paese, il Maggio Arquatese. Tra le varie manifestazioni c'è una rievocazione immaginaria di carattere storico-popolaresco. Il paese viene suddiviso in quattro contrade: Redinari (San Marco), Lanaroi (centro), Zestari (Cornè), Scoari (Granze e Capobosco), per ricordare i vecchi mestieri di un tempo. Grandi e piccoli, vestiti con costumi d'epoca, si ritrovano in piazza per festeggiare tra balli e canti, per poi concludere la manifestazione con il "Palio dei ochi". Questa manifestazione consiste nel percorrere per due volte nel minor tempo possibile un percorso circolare conducendo un oco e guidandolo con delle apposite redini legate sotto le ali del volatile. L'animale non può essere né toccato, né spinto, né portato in braccio, né agevolato in nessuna maniera all'infuori della guida con le redini.

Da alcuni anni ormai il Maggio Arquatese non è più soltanto una festa di paese, ma ha assunto il rango di festa provinciale.

Infrastrutture e trasporti

modifica

La principale via d'accesso al paese è lo svincolo di Villamarzana-Rovigo sud dell'A13.

Ferrovie

modifica

Il comune è servito da una propria stazione ferroviaria posta lungo la linea Bologna-Padova.

Amministrazione

modifica
Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1995 1999 Pietro Marangoni Lista Civica Sindaco
1999 2004 Pietro Marangoni Lista Civica (Forza Italia) Sindaco
2004 2009 Claudio Rosa Lista Civica (Centro-sinistra) Sindaco
2009 2014 Claudio Rosa Lista Civica (Centro-sinistra) Sindaco
2014 2019 Chiara Turolla Lista Civica "Arquà Agli Arquatesi" Sindaco
2019 2024 Chiara Turolla Lista Civica "Arquà Agli Arquatesi" Sindaco
2024 In corso Enrico Serafin Lista Civica "Progetto Arquà" Sindaco

Gemellaggi

modifica
  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Immagine del gonfalone
  5. ^ Oratorio di Sant'Antonio di Padova <Arquà Polesine>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 7 aprile 2020.
  6. ^ Antonello Nave, Virgilio Milani e la scultura del Novecento nel Polesine, Rovigo, Minelliana, 2004, p. 20; https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Municipio,_Sante_Altieri_plaque_(Arqu%C3%A0_Polesine).jpg
  7. ^ Antonello Nave, Virgilio Milani e la scultura del Novecento nel Polesine, Rovigo, Minelliana, 2004, pp. 198, 200
  8. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.

Bibliografia

modifica
  • AA.VV., Il Veneto paese per paese, Firenze, Bonechi, 2000, ISBN 88-476-0006-5.
  • AA.VV., Arquà Polesine. La Storia, Rovigo, Minelliana, 1999, ISBN non esistente.

Altri progetti

modifica

Collegamenti esterni

modifica
Controllo di autoritàVIAF (EN151464435 · LCCN (ENn2002047003 · J9U (ENHE987007480106805171
  Portale Veneto: accedi alle voci di Wikipedia che parlano del Veneto