Artedidraconidae

famiglia di pesci

Artedidraconidae (Eakin, 1988) sono una famiglia di pesci attinopterigi d'acqua salata appartenente all'ordine dei Perciformes. Le specie appartenenti a questo genere sono endemiche delle acque profonde dell'Oceano Australe.

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Artedidraconidae
P. barsukovi P. neyelovi P. tronio
Dall'alto: Artedidraco loennbergi
Dolloidraco longedorsalis e
Histiodraco velifer
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Ramo Bilateria
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Superclasse Gnathostomata
Classe Actinopterygii
Sottoclasse Osteichthyes
Superordine Acanthopterygii
Ordine Perciformes
Famiglia Artedidraconidae

Tassonomia modifica

La famiglia Artedidraconidae venne descritta formalmente per la prima volta nel 1988 dall'ittiologo statunitense Richard Eakin[1], con un'esemplare del genere Artedidraco come tipo nomenclaturale, ovvero A. mirus, descritto nel 1905 dallo zoologo svedese Einar Lönnberg[2]: questo genere veniva prima classificato nei Harpagiferidae[3]. Il nome scientifico del genere deriva dall'unione di Artedi, in onore del naturalista svedese Peter Artedi (1705-1735), definito il "padre dell'ittiologia, e draco, che in greco significa drago[4].

Generi modifica

La famiglia comprende 30 specie, suddivise in 4 generi[5]:

Caratteristiche modifica

I pesci artediraconidi sono caratterizzati da un corpo affusolato, dalla loro larga testa fino alla stretta pinna caudale. Posseggono due pinne dorsali, la prima contenente dai 2 ai 7 raggi spinosi e la seconda da 22 a 30 raggi molli segmentati, mentre la pinna anale tra i 14 e i 21. Mostrano larghe pinne pettoralis, di 14-21 fin raggi pinnati, mentre le pinne pelviche sono posizionate alla giugulare e contengono un singolo, lungo ed appuntito raggio spinoso, seguito da 5 raggi molli. La pinna causale presenta invece 8-11 raggi ramificati. Hanno una bocca larga e protrattile, con piccoli denti conici sulle mascelle; sul muso è posizionata una singola narice per ogni lato e sull'opercolo sono osservabili spine uncinate e appiattite. Generalmente, non sono presenti squame sulla testa e sul corpo. vi sono due linee laterali, una superiore e l'altra inferiore[3]. Un barbiglio è esposto sul mento: questa caratteristica è quella più riconoscibile tra le specie della famiglia; la morfologia del barbiglio varia per ognuna di queste[6]. Posseggono grandi protuberanze sferiche, molto elastiche, situate sul corpo, proprio sotto la base della pinna pettorale: queste strutture si chiamano "convexitas superaxillaris" e potrebbero avere un ruolo per la resistenza al freddo delle acque antartiche, scernendo proteine antigelo, e forse anche un ruolo sociale, dove l'ingrossamento di tali protuberanza esprimerrebbe la propria dominanza. La specie più piccola è Pogonophryne albipinna, che raggiunge una lunghezza massima di 3,8 centimetri, mentre Pogonophryne neyelovi può raggiungere i 35,5 centimetri[7].

Distribuzione, habitat e biologia modifica

Gli esemplari della famiglia Artedidraconidae sono riscontrabili nell'Oceano Australe, nelle fredde acque attorno al continente antartico e in alcune isole subantartiche[7]: si trovano a profondità tra i 5 e i 2.500 metri dalla superficie marina. Questi pesci sono lenti e sedentari e tipicamente restano immobili nel substrato per lunghi periodi di tempo, aspettando che una preda arrivi verso di loro (normalmente si tratta di crostacei Peracarida e vermi policheti[8].

Note modifica

  1. ^ Richard van der Laan, William N. Eschmeyer e Ronald Fricke, Family-group names of Recent fishes, in Zootaxa, vol. 3882, n. 2, 2014, pp. 001–230, DOI:10.11646/zootaxa.3882.1.1. URL consultato il 9 settembre 2021.
  2. ^ William N. Eschmeyer, Species in the genus Artedidraco, su Catalog of Fishes, California Academy of Sciences. URL consultato il 3 febbraio 2024.
  3. ^ a b O. Gon e P.C. Heemstra, Artedidraconidae Barbeled plunderfishes, in South African Institute for Aquatic Biodiversity (a cura di), Fishes of the Southern Ocean, 1990, ISBN 9780868102115.
  4. ^ Christopher Scharpf e Kenneth J. Lazara (a cura di), Order Perciformes: Suborder Notothenoididei: Families Bovichtidae, Pseaudaphritidae, Elegopinidae, Nototheniidae, Harpagiferidae, Artedidraconidae, Bathydraconidae, Channichthyidae and Percophidae, su The ETYFish Project Fish Name Etymology Database, Christopher Scharpf and Kenneth J. Lazara, 12 aprile 2021. URL consultato il 10 ottobre 2021.
  5. ^ Pogonophryne, elenco specie su FishBase, su fishbase.org. URL consultato il 27 ottobre 2014.
  6. ^ Antoni Lombarte, Ignacio Olaso e Anna Bozzano, Ecomorphological trends in the Artedidraconidae (Pisces: Perciformes: Notothenioidei) of the Weddell Sea (PDF), in Antarctic Science, vol. 15, n. 2, 2003, pp. 211–218, Bibcode:2003AntSc..15..211L, DOI:10.1017/S0954102003001196. URL consultato il 7 marzo 2010.
  7. ^ a b Rainer Froese e Daniel Pauly (a cura di), Family Artedidraconidae - Barbled plunderfishes, su FishBase, 2021. URL consultato il 1º febbraio 2024.
  8. ^ Dianne J. Bray, Antarctic Plunderfishes, Artedidraconidae, su Fishes of Australia, Museums Victoria. URL consultato il 4 ottobre 2021.

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Collegamenti esterni modifica

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