Ashes to Ashes (David Bowie)

singolo di David Bowie del 1980

Ashes to Ashes ("Cenere alla cenere") è un brano musicale di David Bowie contenuto nell'album Scary Monsters (and Super Creeps) del 1980 e pubblicato come singolo nello stesso anno. Oltre che per le sue qualità musicali, la canzone è celebre anche per l'innovativo videoclip che l'accompagna, diretto a due mani da Bowie stesso e David Mallet.

Ashes to Ashes
singolo discografico
Screenshot tratto dal videoclip del brano
ArtistaDavid Bowie
Pubblicazione8 agosto 1980
Durata3:35 (7" single edit)
4:23 (album version)
Album di provenienzaScary Monsters (and Super Creeps)
GenereArt pop
New wave
EtichettaRCA Records
BOW 6
ProduttoreDavid Bowie, Tony Visconti
RegistrazionePower Station, New York
Good Earth, Londra
febbraio-aprile 1980
Noten. 101 Bandiera degli Stati Uniti
n. 1 Bandiera del Regno Unito
Certificazioni
Dischi d'argentoBandiera del Regno Unito Regno Unito[1]
David Bowie - cronologia
Singolo precedente
(1980)
Singolo successivo
(1980)

Il brano modifica

Musica e testo modifica

Malinconica ed introspettiva, Ashes to Ashes contiene la reinterpretazione da parte di Bowie del personaggio del "Maggiore Tom" ("Major Tom" nell'originale) presente nella sua canzone del 1969 intitolata Space Oddity. Il brano include anche una riflessione personale del cantante sulla sua carriera di artista:

(EN)

«I've never done good things,
I've never done bad things,
I never did anything out of the blue.»

(IT)

«Non ho mai fatto cose buone,
Non ho mai fatto cose cattive,
Non ho mai fatto nulla di punto in bianco.»

Invece di un astronauta hippie che casualmente si perde nello spazio infinito, come succedeva in Space Oddity, ora nella canzone Bowie descrive il Maggiore Tom come un "junkie", con la testa tra le nuvole, completamente "fatto" e perso in una depressione senza fine («junkie, strung out in heaven's high, hitting an all-time low»). Si tratta quindi di una sorta di alter ego per l'artista, che proietta sul personaggio del Major Tom tutti i suoi lati negativi inerenti alla dipendenza dalle droghe (Bowie stava da tempo cercando di disintossicarsi dalla cocaina) e gli eccessi della carriera da rockstar.

La strofa finale del testo del brano: «My mother said, to get things done, you better not mess with Major Tom» ("Mia madre diceva, per fare le cose a modo, è meglio non scherzare con il Maggiore Tom"), parafrasa un'antica filastrocca per bambini che recita:[2]

My mother said
That I never should
Play with the gypsies in the wood

Bowie stesso disse nel corso di un'intervista del periodo a NME di considerare Ashes to Ashes come una sorta di "ninna nanna popolare", un'ode all'infanzia, dove si narra di come "un astronauta diventa un drogato".[3]

Musicalmente Ashes to Ashes è notevole per il ritmo ska in levare, il suo delicato suono d'archi sintetici, contrappuntato dal potente basso funky, e dal complesso cantato stratificato su diversi livelli di Bowie.[4]

Ispirazione modifica

In un'intervista rilasciata nel 2003 alla rivista Performing Songwriter, Bowie spiegò che il brano Inchworm, cantato da Danny Kaye nel film del 1952 Il favoloso Andersen, era stato fonte di ispirazione per la composizione di Ashes to Ashes: «Amavo quella canzone da bambino ed è rimasta con me per sempre. Ci ritornavo spesso. Non credereste alla quantità di miei brani che sono una sorta di spin-off di quella canzone. Non che sia così evidente. Ma Ashes to Ashes non sarebbe successa se non fosse stato per Inchworm. C'è un elemento da filastrocca infantile in essa, e c'è qualcosa di così triste e commovente nell'insieme. Mi riporta indietro ai quei puri e sinceri sentimenti di tristezza che si hanno da bambini, e che da adulti sono così identificabili. C'è una connessione tra l'essere un bambino di cinque anni che si sente un po' abbandonato, e la stessa sensazione che si può provare quando si hanno vent'anni. E così fece quella canzone con me».

Video modifica

Il video musicale di Ashes to Ashes è famoso quanto la canzone se non di più. Si tratta di uno dei videoclip maggiormente iconici degli anni ottanta. Costato circa 250.000 sterline, all'epoca fu il video più costoso mai girato.[2] Esso incorpora scene a colori solarizzati e scene in bianco e nero, dove un Bowie vestito da Pierrot si aggira solitario su una spiaggia. Nel video appaiono anche Steve Strange dei Visage ed altri membri della scena londinese dei "Blitz kids", incluse Judith Franklin e Darla Jane Gilroy, tutti futuri componenti della nascente scena New romantic che sarà enormemente influenzata dalla musica e dall'immagine di Bowie.[2][5] Scene del cantante in una tuta spaziale, che suggeriscono un sistema di supporto vitale ospedaliero, ed altre che mostrano Bowie rinchiuso in una cella di un manicomio, rimandano sia al personaggio del "Major Tom" di Space Oddity sia alla nuova, negativa, interpretazione che lo stesso artista dà del personaggio stesso. Nel finale appare anche un'anziana signora, che, nonostante le voci circolate all'epoca, non era assolutamente la madre di Bowie ma una semplice comparsa.

I lettori del Record Mirror votarono i video di Ashes to Ashes e di Fashion (il successivo singolo di Bowie), come uno dei migliori video musicali del 1980.[6]

Pubblicazione modifica

Ashes to Ashes debuttò alla posizione numero 4 della classifica britannica dei singoli nella prima settimana di pubblicazione, arrivando al numero 1 nelle due settimane seguenti, al numero 3 in Norvegia, al numero 6 in Austria, Svezia e Nuova Zelanda ed al numero 9 in Germania Ovest, diventando così all'epoca il singolo di maggior successo per Bowie.[2] Il singolo fu pubblicato in quattro edizioni differenti con tre copertine diverse, e le prime 100 000 copie includevano quattro cartoline con immagini di Bowie vestito da Pierrot come nel video.[7] La B-side, Move On, era una traccia ripescata dal precedente album, Lodger (1979). La versione USA del singolo aveva invece It's No Game (No. 1) sul lato B. In America il singolo arrivò solo al 101º posto nella classifica di Billboard. Il singolo ebbe invece un notevole successo in molti altri Paesi.

Tracce singolo UK modifica

RCA-BOW 6
  1. Ashes to Ashes (Bowie) – 3:34
  2. Move On (Bowie) – 3:16

Tracce singolo USA modifica

  1. Ashes to Ashes (Bowie) – 3:34
  2. It's No Game (No. 1) (Bowie) – 4:15

Formazione modifica

Musicisti
Produzione

Versioni alternative modifica

A lungo si è discusso dell'esistenza di versioni estese inedite della canzone di circa 13 minuti, con strofe aggiuntive, una dissolvenza più lunga ed un assolo di sintetizzatore. Una versione da 12:55 apparsa sul bootleg From a Phoenix... The Ashes Shall Rise si rivelò un falso, ripetendo il break strumentale della canzone originale per raggiungere un minutaggio maggiore.[10] Anche un'altra versione da 11:44, nei bootleg Glamour, Vampires of the Human Flesh e Monsters to Ashes, non era che la traccia originale con segmenti aggiuntivi ripetuti e campionati. Nell'agosto 1980, per promuovere l'uscita del singolo, fu pubblicato negli Stati Uniti in formato 12", un cosiddetto medley di Space Oddity e Ashes to Ashes, dal titolo The Continuing Story of Major Tom.[7] Tuttavia, il medley era semplicemente Space Oddity che alla fine sfumava nella versione su singolo di Ashes to Ashes. La B-side di questo singolo promozionale era la versione lunga di Ashes to Ashes presente sull'album.

Cover modifica

Curiosità modifica

Note modifica

  1. ^ (EN) BRIT Certified, su bpi.co.uk, BPI. URL consultato il 21 aprile 2016.
  2. ^ a b c d David Buckley (1999). Strange Fascination – David Bowie: The Definitive Story: pp.366–369
  3. ^ Angus MacKinnon (1980). The Future Isn't What It Used to Be. NME (13 settembre 1980): pag. 37
  4. ^ Chris Welch (1999). David Bowie: We Could Be Heroes: p.136
  5. ^ Steve Strange at The Blitz Kids, su us.geocities.com. URL consultato il 25 ottobre 2009 (archiviato dall'url originale il 21 ottobre 2009).
  6. ^ Nicholas Pegg (2000). Op Cit: pp.75–76
  7. ^ a b Scary Monsters at BowieGoldenYears
  8. ^ (EN) Chuck Hammer, su bolanpics.wordpress.com. URL consultato il 31 ottobre 2017 (archiviato il 31 ottobre 2017).
  9. ^ (EN) Ashes to Ashes, su bowiesongs.wordpress.com. URL consultato il 31 ottobre 2017.
  10. ^ "Ashes to Ashes" at Illustrated db Discography
  11. ^ "Life after Mars", The Guardian, 7 January 2008

Collegamenti esterni modifica

  Portale Musica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di musica