Associazione degli Acquarellisti romani
Da un'idea di Ettore Roesler Franz e da Nazzareno Cipriani la Associazione degli Acquarellisti romani iniziò ad operare nel 1875 e presentò nel 1876 la sua prima mostra collettiva.
Storia
modificaEttore Roesler Franz cercava di custodire, nell'area romantica dei suoi paesaggi all'acquarello, quanto più era possibile di antiche memorie romane che il piccone demolitore della Capitale ogni giorno distruggeva. Nazzareno Cipriani coglieva nei suoi acquerelli scene di genere, di costumi e di vita popolare, a Venezia e a Roma. Si incontrarono sull'identica lunghezza d'onda e nel 1875 ebbero l'idea di costituire un'associazione tra acquarellisti. Aderirono:
- Cesare Biseo,
- Vincenzo Cabianca,
- Onorato Carlandi,
- Pio Joris,
- Cesare Maccari,
- Attilio Simonetti,
- Gustavo Simoni,
- Ramon Tusquetz, spagnolo.
Erano tutti soci fondatori e si definirono: Decem in uno, come sarà poi scritto sul regolare statuto della Società, nel 1878. Roesler Franz assunse la presidenza. Si aggiunsero in un secondo tempo, come soci effettivi:
- Giuseppe Aureli,
- Raniero Aureli,
- Alessandro Battaglia,
- Cesare Bertolla,
- Giuseppe Carosi,
- Enrico Coleman,
- Publio de Tommasi (1849-1914),
- Erulo Eroli, pittore e arazziere. Fu presidente della Associazione dal 1909 al 1911
- Pompeo Fabri,
- Filiberto Petiti,
- Edoardo Tani, fu consigliere per un periodo,
- Scipione Simoni (1853–1918) e altri.
La prima mostra della Società degli Acquarellisti romani si tenne nel 1876 nella Galleria Dovizielli, in via del Babuino 136-137. L'iniziativa degli Acquerellisti non sfuggì al giornalismo più attento alle espressioni dell'arte e all'occhio di critici come Thomas Ashby[1] e Luigi Bellinzoni[2]. Nel 1887, per iniziativa di Filiberto Petiti, venne introdotta la categoria dei soci azionisti che contribuivano a sostenere finanziariamente l'iniziativa. Il numero dei soci arrivò a trenta: il massimo consentito dallo statuto.
Roesler Franz ritrasse all'acquarello l'ambiente romano non ancora toccato, la vita che pullulava sulle rive del Tevere; poi si mosse verso la campagna romana, a ritrarre alberi chini su prati stagnanti, ulivi tiburtini, villa d'Este, le sorgenti delle Acque Albule. Come tanti pittori e acquarellisti, aveva con sé una macchina fotografica, i cui scatti rappresentano per noi un valido complemento documentario alla sua arte.
Un gruppo di acquarellisti si inserì anche come protagonista in battaglie civili. Nello studio di Onorato Carlandi si trovarono un giorno, Ettore Ferrari, scultore ma anche raffinato acquarellista, lo stesso Carlandi, Roesler Franz, Joris e il sindaco di Tivoli, per stendere una richiesta ufficiale al Governo - a nome dell'Accademia di San Luca, del Circolo Artistico e della Società degli Ingegneri e Architetti - per porre un freno all'uso industriale delle Cascate di Tivoli.[3]
Note
modifica- ^ Giuseppe Baracconi, I Rioni di Roma, Torino-Roma, Roux e Viarengo, 1905, SBN CUB0069024.
- ^ Luigi Bellinzoni, Guida critica della Esposizione Artistica Internazionale di Roma MDCCCXXXIII, Roma, Fratelli Treves, 1883, SBN NAP0020441.
- ^ Jannattoni, p. 27.
Bibliografia
modifica- Catalogo delle esposizioni riunite della società Amatori e Cultori di Belle Arti e delle associazioni Acquarellisti, In Arte Libertas e dei Cultori di architettura, Roma, Premiata Tipografia D. Squarci, 1900, SBN UFE0958362.
- Catalogo delle esposizioni riunite della società Amatori e Cultori di Belle Arti e delle associazioni Acquarellisti, In Arte Libertas, Roma, Premiata Tipografia D. Squarci, 1901, SBN LO10808621.
- Esposizioni di belle arti delle società Amatori e cultori di belle arti, Acquarellisti, In arte libertas, Roma, Premiata Tipografia D. Squarci, 1902, SBN NAP0173262.
- Renato Mammucari, La Società degli acquarellisti in Roma, Velletri, Vela, 1987, SBN RML0083928.
- Gian Francesco Lomonaco, Acquerelli dell'Ottocento. La Società degli Acquarellisti a Roma, Roma, Fratelli Palombi, 1987, SBN CFI0109071.
- Giancarlo Belardi e Silvia Rumor, "Associazione degli acquarellisti in Roma": mostra di acquerelli dalla fine dell'800 all'inizio del '900, Roma, Belardi Rumor Galleria antiquaria, 1992, SBN RMR0029392.
- Renato Mammucari, Acquerellisti romani: suggestioni neoclassiche, esotismo orientale, decadentismo bizantino, realismo borghese, Città di Castello, Edimond, 2001, SBN RML0109788.
- Livio Jannattoni, Roma sparita negli acquerelli di Ettore Roesler Franz. Un racconto affascinante di immagini e di parole ritrova gli angoli più suggestivi della città scomparsa attraverso la raccolta completa dei dipinti del suo ultimo testimone, Roma, Newton Compton editori, 1992, SBN RMR0084679.