Associazione internazionale per la coscienza di Krishna

Setta

Il Movimento Hare Krishna è il nome con cui è più nota l'International Society for Krishna Consciousness (Associazione internazionale per la coscienza di Krishna), o ISKCON, l'associazione fondata a New York nel 1966 dal maestro spirituale indiano A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada (1896-1977).

Membri dell'ISKCON impegnati in un bhajan a Vienna

L'ISKCON, espressione del movimento viṣṇuita/kṛṣṇaita dell'India nord-orientale (Bengala), si basa sull'insegnamento del mistico bengalese Caitanya (1486 - 1533)[1], secondo una linea discepolare di maestri spirituali (guru paramparā) che i gauḍīya[2] fanno risalire a Kṛṣṇa[3].

La dottrina, come per le altre correnti gauḍīya, si fonda sulla focalizzazione della fede religiosa nella figura di Kṛṣṇa, qui inteso come il Bhagavat, Dio, la Persona suprema, in quella della sua eterna paredra, Rādhā, qui intesa come stessa manifestazione del Bhagavat, e in quella di Caitanya (e del relativo "Pañca-tattva") e sulla promozione di un'attiva azione missionaria.

Gli obiettivi modifica

L'ISKCON si propone, sin dalla fondazione, sei obiettivi:

  • diffondere la "conoscenza spirituale", ovvero di quelle dottrine religiose proprie delle scuole gauḍīya;
  • diffondere la "coscienza di Kṛṣṇa" tramandata dalle scritture, queste sono, in particolar modo, da intendersi:
  • diffondere il movimento del saṃkīrtana (canto religioso pubblico) fondato dal mistico bengalese del XVI secolo Caitanya;
  • costruire templi e luoghi dedicati a Kṛṣṇa;
  • creare occasioni di incontro per i membri, diffondendo tra loro uno stile di vita improntato alla sobrietà;
  • redigere, pubblicare e diffondere libri e periodici[4][5] attinenti ai punti di cui sopra.

Le regole modifica

L'associazione chiede a tutti i membri la recita di un certo numero di japa mālā del mantra Hare Kṛṣṇa (nāmasmaraṇa) e del canto devozionale (nāmasaṃkīrtana), nonché il rispetto di quattro principi regolatori[6][7][8][9]:

I nuovi membri devono affrontare un periodo di prova di almeno sei mesi, rispettando rigorosamente i principi regolatori, al termine del quale, possono scegliere un guru dell'ISKCON e prendere l'iniziazione (dīkṣā).[13]

L'iniziazione avviene attraverso la celebrazione di uno yajña, un rituale durante il quale il devoto riceve dal maestro un nome legato alla tradizione vaiṣṇava (completato dal suffisso dāsa o dāsī, "servitore" o "servitrice") ed un rosario, il japa mālā.
I membri segnano tradizionalmente il corpo e la fronte con il tilaka.

Gli uomini si rasano i capelli, lasciando un codino (śikhā), e vestono di color zafferano se celibi (brahmācarya) o di bianco se sposati, quindi "capo famiglia" (gārhasthya). Le donne indossano abitualmente il sari, bianco se sono vedove o se hanno raggiunto lo status di saṃnyāsa.

La struttura e le iniziative modifica

Dopo la grande diffusione negli anni settanta, indirizzata soprattutto al proselitismo mirante a una vita espressamente cenobitica e quindi a una radicale rinuncia alla vita mondana, oggi l'ISKCON si compone soprattutto di membri che vivono all'esterno dei templi, in comunità che possono anche rinunciare al tradizionale abbigliamento dei devoti hindū.

L'associazione si articola oggi in circa 400 centri, 50 comunità rurali e fattorie, 10 scuole e 60 ristoranti vegetariani in tutto il mondo.[1]

La sede centrale dell'associazione è a Mayapur, in India.[9] L'ISKCON è gestita dalla Governing Body Commission (GBC), creata dallo stesso A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada nel 1970, affinché lo affiancasse nella gestione organizzativa e perché amministrasse l'associazione dopo la sua morte.

Nel 1972 venne creata la BBT - Bhaktivedanta Book Trust, una casa editrice impegnata nella diffusione delle opere di A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada e della letteratura religiosa propria del viṣṇuismo gauḍīya, che pubblica in sessanta lingue diverse, la cui sede centrale è a Los Angeles.[14][15]

Dal 1997 i dodici membri del GBC vengono coadiuvati da un forum composto da devoti anziani. È il GBC che nomina i saṃnyāsa ed i maestri iniziatori (dīkṣā guru) dell'associazione, autorizzati a concedere l'iniziazione ai nuovi membri.

Dal 2009 il GBC ha stabilito che anche le donne possono diventare maestri.[13][16]

Ispirato e in parte finanziato dall'ISKCON, Food for life è un programma che si occupa della distribuzione di pasti vegetariani e di altre iniziative benefiche, quali la creazione di scuole, la protezione delle vedove, il soccorso alle vittime di catastrofi naturali, adozioni a distanza, etc.[17]

Note modifica

  1. ^ a b scheda CESNUR
  2. ^ Termine con cui si designano le correnti kṛṣṇaite bengalesi.
  3. ^ Hare Krishna Italia - La successione dei maestri spirituali Archiviato il 25 marzo 2009 in Internet Archive.
  4. ^ Villa Vrindavana Firenze - Iskcon - Home[collegamento interrotto]
  5. ^ Villa Vrindavana Firenze - Iskcon - La Missione Archiviato il 18 giugno 2009 in Internet Archive.
  6. ^ Sulla purezza[collegamento interrotto]
  7. ^ Srila Prabhupada Ki Jaya! » Blog Archive » La necessità della sadhana bhakti
  8. ^ RKC Forum - mantra[collegamento interrotto]
  9. ^ a b J. Gordon Melton Encyclopedic handbook of cults in America, pag.236
  10. ^ Hare Krishna Italia - Il vegetarianesimo Archiviato il 27 aprile 2009 in Internet Archive.
  11. ^ Sul sesso « Kadaca Archiviato il 10 dicembre 2007 in Internet Archive.
  12. ^ CULTURA VAISHNAVA: 'Sesso Illecito' di Shriman Matsyavatara Prabhu
  13. ^ a b Iskcon - Risoluzioni GBC 2009 tradotte in italiano, su Villa Vrindavana, 23 aprile 2009. URL consultato il 17 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 16 aprile 2013).
  14. ^ Founding Document for the BBT, USA
  15. ^ Hare Krishna Italia - I libri della Bhaktivedanta Book Trust Archiviato l'8 aprile 2009 in Internet Archive.
  16. ^ Graham Dwyer, Richard J. Cole, he Hare Krishna movement: forty years of chant and change, pag. 40
  17. ^ Hare Krishna Italia - Food For Life Archiviato il 12 febbraio 2008 in Internet Archive.

Bibliografia modifica

  • Eugenio Fizzotti; Federico Squarcini, Gli Hare Krishna, ed Elledici, 2000, ISBN 8801018002
  • Graham Dwyer, Richard J. Cole, The Hare Krishna movement: forty years of chant and change, Ito da I.B.Tauris, 2007, ISBN 9781845114077
  • Edwin Bryant, Maria Ekstrand, The Hare Krishna movement: the postcharismatic fate of a religious transplant, Columbia University Press, 2004, ISBN 9780231122566

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

  • (EN) Iskcon.com - sito ufficiale, su iskcon.com. URL consultato il 18 marzo 2006 (archiviato dall'url originale il 18 marzo 2006).
  • Iskcon Italia, su iskcon.it.
  • (EN) Food for Life, su ffl.org. URL consultato il 19 febbraio 2008 (archiviato dall'url originale il 16 luglio 2021).

Centri ISKCON in Italia modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN131950779 · ISNI (EN0000 0001 0942 4561 · LCCN (ENn50061484 · BNF (FRcb118687552 (data) · J9U (ENHE987007263143505171 · WorldCat Identities (ENlccn-n50061484