Associazione libera

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In psicoanalisi, l'associazione libera, o libera associazione, è la tecnica mediante la quale viene chiesto al paziente di riferire tutte le idee e le parole che gli si presentano alla mente, senza compiere nessun tentativo di controllo cosciente su questo materiale[1].

Nella iniziale teorizzazione freudiana, la libera associazione consiste nella verbalizzazione dei pensieri, delle emozioni, dei ricordi che fluiscono alla coscienza liberamente, senza vergogna, razionalizzazione e intellettualizzazione. Ciò faciliterebbe il ritorno dell'inconscio rimosso, la rielaborazione e la presa di coscienza (punto basilare, secondo le teorie freudiane, nella soluzione di ansie e nevrosi).

Freud ne L'interpretazione dei sogni descrive la tecnica della libera associazione nei seguenti termini:

«Gli si dice [al paziente, NdR] dunque che il successo della psicoanalisi dipende dal fatto che egli osservi e comunichi tutto ciò che gli passa per la mente e non sia tentato di sopprimere un'idea perché gli sembra insignificante o non pertinente, un'altra perché gli sembra assurda: che deve comportarsi con tutta imparzialità nei confronti di ciò che gli viene in mente, perché dipenderebbe proprio dalla critica se non riuscisse a trovare la soluzione del sogno, dell'idea ossessiva, e così via, di cui si è in cerca.[2]»

Tramite uno studio delle cose descritte dal paziente e della loro tipologia si auspica di portare alla luce elementi appartenenti a ricordi rimossi che sarebbero causa di nevrosi o altre patologie psichiche.

Sviluppi del concetto modifica

La memoria psichica non è un dato precostituito. Essa non si ricorda, ma si costruisce e traspare a mano a mano che si svolge il lavoro analitico[3].

Se si considera il metodo psicoanalitico delle associazioni in questa prospettiva più recente, esso non si risolve più soltanto in una tecnica per “scoprire” l'inconscio. Non è più lo strumento con il quale trovare i ricordi rimossi e nascosti in non ben definite profondità, bensì un processo vitale di assoluta originalità. Nell'attività di associare, sia l'analizzato sia l'analista generano la loro vita ex novo, sono "creativi", "poietici", stabiliscono una relazione fra l'essere e il conoscere. Associare non è quindi un processo di "ri-cognizione" (ri- con il significato di “nuovamente” e cognizione nel senso di conoscenza), cioè di recupero della conoscenza, in senso freudiano: è, invece, vita che si fa, che si genera (poiesi) sul momento[4].

Note modifica

  1. ^ Sapere.it, Associazione libera, su sapere.it. URL consultato il 3 agosto 2014.
  2. ^ Sigmund Freud, L'interpretazione dei sogni, Torino, Boringhieri (edizione Euroclub), 1986. pag. 113
  3. ^ Pierre Codoni, Struttura associativa e funzione prospettiva piuttosto che retrospettiva della memoria psichica, in Bollettino dell'Istituto Italiano di Micropsicoanalisi, n. 2, “Memoria ed oblio”, Torino, Tirrenia Stampatori, 2004.
  4. ^ Mauro Alfonso, Psicoanalisi e oltre, Torino, Cortina, 2011. pp. 45-47

Bibliografia modifica

  • Sigmund Freud, L'interpretazione dei sogni, Torino, Euroclub su licenza Boringhieri, 1986. Titolo originale Die Traumdeutung, 1899
  • Pierre Codoni, Una psicoanalisi al microscopio. Micropsicoanalisi, Torino, Cortina, 2010. ISBN 978-88-8239-139-3
  • Mauro Alfonso, Psicoanalisi e oltre, Torino, Cortina, 2011. ISBN 978-88-8239-155-3

Collegamenti esterni modifica