Assunta Spina (dramma)

opera teatrale scritta da Salvatore Di Giacomo

Assunta Spina è un dramma scritto da Salvatore Di Giacomo e tratto dall'omonima novella pubblicata nel 1888[1], successivamente portato sullo schermo, prima nel 1915 (come film muto con Francesca Bertini e Gustavo Serena), poi nel 1948 sceneggiato da Eduardo De Filippo, con Anna Magnani nel ruolo della protagonista.

Assunta Spina
Dramma in 2 atti
AutoreSalvatore Di Giacomo
Lingua originaleItaliano
Generedramma
Composto nel1909
Prima assoluta27 marzo 1909
Teatro Nuovo, Napoli
Personaggi
  • Assunta Spina - 25 anni
  • Michele Boccadifuoco, beccaio - 35 anni
  • Federigo Funelli, vice cancelliere al Tribunale - 30 anni
  • Donna Concetta, madre di Boccadifuoco - 60 anni
  • Furturella, popolana
  • Filumena, popolana
  • Sgueglia Diodato, usciere al Tribunale - 60 anni
  • Torelli Aniello, idem - 70 anni
  • Il brigadiere Ferrara
  • La guardia Sante Marcuso
  • La guardia Marcello Flaiano
  • Furtunatina, stiratrice
  • Olimpia, stiratrice
  • Rachele, stiratrice
  • Ernestina, stiratrice
  • Michelina, stiratrice
  • Tittariello, garzone di Boccadifuoco
  • Donn'Emilia Forcinella, levatrice
  • Tina Bouquet, «chanteuse», sua figlia
  • Epaminonda Pesce, «macchiettista»
 

Trama modifica

L'opera, ambientata nella Napoli di inizio '900 (è stata scritta nel 1909), narra la storia di Assunta Spina, una ragazza proprietaria di una stireria ed il cui fascino attira l'attenzione di diversi uomini. Assunta ha una relazione con Michele Boccadifuoco che, per gelosia e possessione, la sfregia e viene processato. Assunta cerca di negare l'accaduto, ma è lo stesso Michele a confessare; viene condannato a due anni di galera e per Assunta sarà difficile rivederlo in questo periodo di tempo, anche perché non viene mandato al carcere di Napoli ma a quello di Avellino. A questo punto interviene Federico Funelli, il cancelliere, che può fare in modo che la destinazione resti Napoli. Assunta capisce, però, che in cambio Funelli vuole il suo corpo e così decide di concedersi per poter vedere due volte al mese Michele. Da chiarire è, però, il rapporto che c'è tra Assunta e Michele: non c'è amore, ma solo una relazione, per quanto passionale, che Assunta non vede come vincolante. Mentre Michele è in carcere, tra Assunta e Funelli nasce una relazione, senza che la prima però sappia che il secondo ha una famiglia. Col tempo il rapporto si logora e Funelli si allontana progressivamente, fino a non farsi più sentire. Una sera Assunta dà un ultimatum a Funelli e lo costringe ad andare da lei per parlare; nel frattempo, però, all'insaputa di tutti, Michele è stato scarcerato in anticipo e si reca da Assunta per farle una sorpresa. Quest'ultima, vedendolo, decide di confessare tutto e di dire a Michele della sua relazione con Funelli. Nonostante la sua disperazione all'idea di dover tornare in carcere per colpa di Assunta, Michele si arrende al suo orgoglio e, preso un coltello, esce in strada ed uccide Federico Funelli. All'arrivo delle guardie, però, Assunta decide di prendersi la colpa di tutto salvando così Michele.

Edizioni modifica

  • Salvatore Di Giacomo, Assunta Spina, in Teatro, Lanciano, R. Carabba, 1910, pp. 266-400
  • Salvatore Di Giacomo, Assunta Spina, versione italiana di Francesco Flora, in "Il Dramma", n. 282, marzo 1960, pp. 12-32

Rappresentazioni e adattamenti modifica

Teatro modifica

Il personaggio di Assunta Spina è stato interpretato anche da Mariella Gioia (con Francesco Corbinci), Tecla Scarano (con Raffaele Viviani), Amelia D’Amico (con Amedeo Girard), Annetta Lazzari (con Vittorio Farinati), Luisella Viviani, Laura Carli (regia di Anton Giulio Bragaglia)[5].

Cinema modifica

Radio modifica

 
Durante le prove di Assunta Spina: Giuseppe Porelli, Corrado Annicelli, Alberto Casella, Titina De Filippo, Ilaria Marchesini

Televisione modifica

Opera lirica modifica

Note modifica

  1. ^ Salvatore Di Giacomo, Assunta Spina, in Novelle Napolitane, Milano, Treves, 1919, pp. 293-303.
  2. ^ Federico Petriccione, Le «dialettali» napoletane, in Radiocorriere, anno 34, n. 21, Edizioni Radio Italiana, 1957, p. 8.
  3. ^ Salvatore Di Giacomo, Assunta Spina, "Il Dramma", n. 282, marzo 1960, pp. 12-32
  4. ^ Renato Simoni, Assunta Spina, in "Trent’anni di cronaca drammatica", III vol. 1927-1932, ILTE, Torino, p. 124
  5. ^ "Il Dramma", n. 282, marzo 1960, p. 12
  6. ^ Radiocoriere TV n. 23, 1959, p. 9

Bibliografia modifica

  • Renato Simoni, Mese Mariano e Assunta Spina, "Corriere della Sera", 12 aprile 1934
  Portale Teatro: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di teatro