Augusto Gallina (Palestro, 23 maggio 1873Torino, 8 maggio 1947) è stato un generale e aviatore italiano, veterano della guerra italo-turca e della prima guerra mondiale, considerato un pioniere dell'aeronautica italiana. Durante il primo conflitto mondiale fu comandante del III Gruppo aeroplani, del I Gruppo aeroplani, del 2º Gruppo scuole, e tra il 1 maggio e il 18 luglio 1919 dell'aeronautica assegnata alla 4ª Armata del tenente generale Gaetano Giardino. Insignito delle Croci di Cavaliere e di Ufficiale dell'Ordine militare di Savoia, di due Medaglie d'argento e una di bronzo al valor militare.

Augusto Gallina
NascitaPalestro, 23 maggio 1873
MorteTorino, 8 maggio 1947
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armata Regio Esercito
ArmaFanteria
Anni di servizio18981931
GradoGenerale di divisione
GuerreGuerra italo-turca
Prima guerra mondiale
CampagneFronte italiano (1915-1918)
BattaglieBattaglia di Caporetto
Battaglia del solstizio
Battaglia di Vittorio Veneto
Comandante diIII Gruppo
I Gruppo aeroplani
Decorazionivedi qui
Studi militariRegia Accademia Militare di Fanteria e Cavalleria di Modena
dati tratti da Grande Enciclopedia Aeronautica[1]
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Biografia modifica

Nacque a Palestro il 23 maggio 1873.[2] Arruolatosi nel Regio Esercito frequentò la Regia Accademia Militare di Fanteria e Cavalleria di Modena da cui uscì con il grado di sottotenente assegnato all'arma di fanteria.[1]

Promosso tenente, nel 1902 risultava in servizio presso il 63º Reggimento fanteria "Cagliari" di stanza a Roma,[3] e il 18 febbraio 1904 fu nominato ufficiale d'ordinanza del tenente generale Pio Valcamonica, comandante la divisione militare di Catanzaro.[4]

Divenuto capitano si appassionò al mondo dell'aviazione conseguendo il brevetto di pilota ad Aviano il 25 ottobre 1912, e quello di pilota militare a Tobruk, in Libia, il 6 aprile 1913.[1] Fu comandante del campo d'aviazione di Aviano e di quello di Cascina Costa, e della squadriglia mobilitata di Tobruk nel corso del 1913.[1]

All'atto della mobilitazione generale del maggio 1915, in vista dell'entrata in guerra del Regno d'Italia, fu nominato comandante del III Gruppo aeroplani, incarico che mantenne fino al 13 settembre dello stesso anno, quando il reparto viene sciolto. Promosso maggiore fu comandante del I Gruppo aeroplani tra l'ottobre 1915 e il gennaio 1916, passando in quella data al comando del 2º Gruppo scuole.[1] Promosso tenente colonnello assunse il comando delle scuole di volo, e divenuto colonnello, tra il 1 maggio e il 18 luglio 1919 fu comandante dell'aeronautica assegnata alla 4ª Armata del tenente generale Gaetano Giardino, e poi di quella della Venezia Giulia.[1] Il 18 ottobre 1918 era stato insignito della Croce di Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia.[2]

Dopo la fine del conflitto fece parte della Commissione interalleata di controllo dell'Ungheria, e poi assunse il comando del 1º Raggruppamento aeroplani da caccia.[1] Il 18 maggio 1919 era stato insignito della Croce di Ufficiale dell'Ordine militare di Savoia.[2] Comandante del 63º Reggimento di fanteria,[5] dal 1926 comandò il 65º Reggimento di fanteria "Valtellina", sostituito poi dal colonnello Bortolo Zambon.

Promosso generale di brigata, ricoprì gli incarichi di Ispettore di mobilitazione della divisione territoriale di Perugia, e di comandante della 22ª Brigata,[6] ed il 18 aprile 1932 fu insignito del titolo di Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia.[7] Promosso generale di divisione il 1 settembre 1934 assunse il comando del Corpo d'armata di Torino. Posto in ausiliaria nel corso del 1937, si spense a Torino l'8 maggio 1947.[2]

Onorificenze modifica

«Comandante di aeronautica di un'armata, ha mostrato salde e brillanti doti direttive ed organizzatrici, nonché sangue freddo e valore personale mirabili. Durante varie azioni di bombardamento, volava alla testa delle sue squadriglie sui campi nemici, cooperando arditamente alla nostra vittoriosa resistenza contro una grande offensiva nemica. Regione Grappa-Medio Piave, aprile-giugno 1918.[2]»
— Regio Decreto 19 settembre 1918[8]
«Comandante di aeronautica d'armata, organizzava, con sapiente, amorevole cure le forze aeree a sua disposizione, ottenendo dall'aviazione risultati superiori a ogni elogio. Nel corso di aspra, gloriosa battaglia guidava volontariamente stormi di apparecchi sul nemico a seminarvi la strage e la morte. Regione Grappa, 24 ottobre-4 novembre 1918.[2]»
— Regio Decreto 17 maggio 1919[8]
«Aviatore e comandante di squadriglia, provvide all'impianto del servizio di aviazione con zelo e perizia. Compì numerose e molto efficaci ricognizioni sul nemico, dando continue prove di grande ardire e noncuranza del pericolo. Durante le sue ricognizioni sul campo e sugli aggruppamenti nemici fu, quasi sempre, fatto segno a fuoco di fucileria dell'avversario, cui egli rispose col lancio di numerose bombe. Tobruk, marzo-agosto 1913
«Intelligente ed attivo comandante di un gruppo squadriglie aviatori, di esempio agli inferiori per arditezza ed abilità quale aviatore militare, prestò grande aiuto al comando della grande unità di cui faceva parte, eseguendo numerose audaci ricognizioni aeree, durante sei delle quali ebbe l'apparecchio colpito dal fuoco nemico. - Regione Carsica, giugno 1915 marzo 1916
«Condusse abilmente e serenamente la compagnia in terreno esposto al fuoco nemico. Zanzur, 8 giugno 1912
— Regio decreto 18 aprile 1932

Note modifica

Annotazioni modifica


Fonti modifica

  1. ^ a b c d e f g Mancini 1936, p. 294.
  2. ^ a b c d e f Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare 1969, p. 96.
  3. ^ Bollettino ufficiale delle nomine, promozioni e destinazioni negli ufficiali e sottufficiali del R. esercito italiano e nel personale dell'amministrazione militare, 1902, p. 379. URL consultato il 29 novembre 2019.
  4. ^ Bollettino ufficiale delle nomine, promozioni e destinazioni negli ufficiali e sottufficiali del R. esercito italiano e nel personale dell'amministrazione militare, 1904, p. 99. URL consultato il 29 novembre 2019.
  5. ^ Bollettino ufficiale delle nomine, promozioni e destinazioni negli ufficiali e sottufficiali del R. esercito italiano e nel personale dell'amministrazione militare, 1925, p. 3849. URL consultato il 29 novembre 2019.
  6. ^ Bollettino ufficiale delle nomine, promozioni e destinazioni negli ufficiali e sottufficiali del R. esercito italiano e nel personale dell'amministrazione militare, 1932, p. 3748. URL consultato il 29 novembre 2019.
  7. ^ Bollettino ufficiale delle nomine, promozioni e destinazioni negli ufficiali e sottufficiali del R. esercito italiano e nel personale dell'amministrazione militare, 1932, p. 1432. URL consultato il 29 novembre 2019.
  8. ^ a b Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  9. ^ Bollettino ufficiale delle nomine, promozioni e destinazioni negli ufficiali e sottufficiali del R. esercito italiano e nel personale dell'amministrazione militare, 1937, p. 3677. URL consultato il 29 novembre 2019.
  10. ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n.86 del 13 aprile 1937, pag.1377.

Bibliografia modifica

  • Alessandro Fraschetti, La prima organizzazione dell'Aeronautica Militare in Italia 1884-1925, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1986.
  • Roberto Gentilli e Paolo Varriale, I Reparti dell'aviazione italiana nella Grande Guerra, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1999.
  • Luigi Mancini (a cura di), Grande Enciclopedia Aeronautica, Milano, Edizioni Aeronautica, 1936.
  • Manlio Molfese, L'aviazione da ricognizione italiana durante la grande guerra europea (maggio 1915-novembre-1918), Roma, Provveditorato generale dello Stato, 1925.
  • Ordine Militare d'Italia 1911-1964, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1969.