Automi dell'orologio di palazzo d'Accursio

Gli automi della torre di Palazzo d'Accursio in Piazza Maggiore a Bologna sono un angelo che suona la tromba e i tre Re Magi, che scorrevano sotto al quadrante dell'orologio lungo un corridoio sporgente in pietra a forma di emiciclo. Le quattro statuine mobili erano scolpite in legno, dipinte a colori ed oro e alte poco più di un metro. Il carosello è rimasto in funzione fra il 1451 e il 1796.

Automi del carosello dell'orologio di Palazzo d'Accursio in Piazza Maggiore a Bologna, 1451, Collezioni Comunali d'Arte.
Automi dell'Orologio pubblico di Piazza Maggiore a Bologna, fotografia di Paolo Monti, 1970, in occasione della mostra Bologna Centro Storico[1].

Storia e descrizione modifica

Il 17 dicembre del 1444 il Comune di Bologna decise di affidare agli orefici la costruzione di un orologio da apporre sulla torre degli Accursio nell'omonimo palazzo. Per l'occasione la torre venne elevata di circa 10 metri. Attorno al quadrante dell'orologio pubblico, che il 2 agosto 1451 iniziò a funzionare, vennero dipinti i quattro evangelisti e due angeli. Al di sopra dell'orologio ai lati del corridoio vennero posti dalla parte sinistra per chi guarda, un angelo e dalla parte destra una statua della Madonna col Bambino, in terracotta. Il carosello che correva ad ogni ora da sinistra verso destra lungo il corridoio era composto da un angelo che usciva dalla porticina suonando la tromba seguito dai Re Magi. Avvicinandosi alla Vergine con Bambino l’angelo suonava la tromba, una campanella batteva un tocco, le figure si inchinavano, mentre una stella di legno argentato si abbassava e si alzava; il tutto accompagnato dal suono di un organo automatico i cui mantici erano collegati ad un congegno meccanico che ne regolava le note. Quando gli automi scomparivano, l’orologio batteva l’ora.

La testimonianza diretta la ritroviamo in una relazione del 1771 degli orologiai Gandolfi e Fabbri:

... vi è una ruota grande di legno , ove sono piantate sopra quattro figure di legno tre delle quali sono li re maggi, con un angelo avanti, e queste sono colorite di vari colori, con bandiera all'Angelo di taffetà rosso e bianco. La metà della qual rota che sta esposta all'acqua, è coperta di piombo, e sotto a detta rota vi è una rota di ferro grande dentata con suo rocchetto ...[2].

Lo spettacolo proseguì fino al 1796 quando i francesi lo eliminarono: tutto il meccanismo dell'orologio venne sostituito e vennero tolte le statue lignee.[3]

Ciò che resta degli automi fu ritrovato da Alfonso Rubbiani in un solaio dell’Archiginnasio di Bologna: “Io li trovai, parecchi anni or sono, nel buio dei solai dell’Archiginnasio; irriconoscibili, quasi fra il pattume, da gran tempo conviventi con topi e i pipistrelli. E Baldassarre, il re moro, mancava dei tre. Mancava ancora la Madonna col Bambino, chi sa come elegante e pia donna del quattrocento, che per oltre tre secoli ad ogni scoccare di ore aveva visto gli inchini dei Re e i saluti del popolo. Dove sarà essa?”[4].

Rubbiani ritrovò dunque un Angelo, due Magi e un terzo personaggio a cavallo che forse non apparteneva al medesimo gruppo ma di cui ancora oggi non si conosce l'origine[5]

Ora gli automi sono visibili a tutti presso le Collezioni Comunali d’Arte al secondo piano di Palazzo d'Accursio.

Note modifica

  1. ^ Comune di Bologna, Ente Bolognese Manifestazioni Artistiche, Catalogo per la mostra "Bologna Centro Storico", Bologna, Palazzo d'Accursio, 1970
  2. ^ Relazione degli orologieri Gandolfi e Fabbri per la formazione di un nuovo orologio, ASB, Atti e Documenti del Reggimento, Assunteria di Munizione, Palazzo Pubblico ed Annessi, Vol. 1, lib. 2
  3. ^ L'orologio dei bolognesi, su marcopoli.it (archiviato dall'url originale il 30 maggio 2017).
  4. ^ A. Rubbiani, L’Orologio del Comune di Bologna e la sfera del 1451; note storiche e proposte del Comitato per Bologna Storico-Artistica, Bologna, Nicola Zanichelli, 1908. Pag. 12.
  5. ^ Paltrinieri G., Bologna, città del Tempo, Bologna, 2008, p.313

Bibliografia modifica

  • Paltrinieri G., Strenna Storica Bolognese, 2000, pp. 373-392
  • Paltrinieri G., Bologna, città del Tempo, Bologna, 2008, pp. 260-264, 311-314
  • Comune di Bologna, Ente Bolognese Manifestazioni Artistiche, Catalogo per la mostra "Bologna-centro storico", Palazzo d'Accursio, Bologna, Alfa, 1970.

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