Autoritratto (Sassoferrato)

dipinto di Giovanni Battista Salvi da Sassoferrato

Il pittore marchigiano Giovanni Battista Salvi (1609 –1685), detto dalla sua città di origine il Sassoferrato, dipinse il suo autoritratto in epoca non conosciuta: conservato agli Uffizi, è l'unico autoritratto a noi noto di questo artista.[1]

Autoritratto del Sassoferrato
AutoreGiovanni Battista Salvi detto Il Sassoferrato
DataXVII secolo
Tecnicaolio su tela
Dimensioni38×32,5 cm
UbicazioneGalleria degli Uffizi[2], Firenze

Descrizione modifica

Il dipinto porta a tergo questa iscrizione: Gio: Batta Salvi Da Sasso Ferrato. Arrivò alla Galleria degli Uffizi il 28 ottobre 1682, su invio di Cosimo III de' Medici che l'aveva da poco tempo ricevuto in dono dal cardinale Flavio Chigi (1631-1693). Nell'inventario dell'epoca furono segnate queste dimensioni: 45x30, ma nel successivo inventario degli Uffizi, del 1704, l'altezza risultava ridotta.

Sul fondo terso, color azzurro Madonna che è tipico della tavolozza del Sassoferrato, risalta il largo colletto squadrato della camicia, bianco, accuratamente stirato e con minute pieghe. Lo sguardo dell'artista è intenso, sottolineato da una piccola ruga increspata, in mezzo alla fronte. Nessuna concessione ad attrezzi del mestiere o ad altri particolari che possano informare sulla identità della persona ritratta. Capolavoro di sintesi, quasi sospeso nel tempo, questo autoritratto parla solo con gli occhi.

Vittorio Sgarbi ha così scritto, riguardo a questo autoritratto:[3]

«Nel suo autoritratto Sassoferrato ci dice che vuole tacere, che non vuole essere riconosciuto, che non vuole essere identificato; ci appare spiritualmente fratello di Buster Keaton o di Grant Wood, nel suo Gotico americano, in un realismo assoluto, senza tempo. È dunque un pittore del Cinquecento, dell'Ottocento o del Novecento? Tutto meno che del Seicento.»

«citazione in italiano»

Esposizioni modifica

  • Raffaello e Perugino. Modelli nobili per Sassoferrato a Perugia, Perugia, 2013

Note modifica

  1. ^ Le Poste Italiane con l'immagine di questo dipinto del Sassoferrato hanno emesso nel 1976 un francobollo da 170 lire.
  2. ^ Inventario numero 1761.
  3. ^ Il Giornale, Domenica 26 marzo 2017.

Bibliografia modifica

  • Gallerie degli Uffizi, Gli Uffizi: Catalogo generale, Firenze, Centro Di, 1980, p. 989 [1979], SBN IT\ICCU\RAV\0060995.
  • Francesco Federico Mancini, Antonio Natali (a cura di), Perugino e Raffaello: modelli nobili per Sassoferrato a Perugia, Passignano sul Trasimeno, Aguaplano, 2013, SBN IT\ICCU\LUA\0516939.

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