Bagnino di salvataggio

Professione

Il bagnino di salvataggio (assistente bagnanti,[1] guardaspiaggia o spesso semplicemente bagnino) è colui che vigila sulla sicurezza di chi frequenta piscine, stabilimenti balneari al mare o al lago.

Bagnino su pattìno da salvataggio

CompetenzeModifica

Nello specifico un bagnino deve:

  • prevenire gli incidenti in acqua o farvi fronte se avvenuti, mettendo in atto quelle tecniche di salvataggio e di primo soccorso acquisite nel corso di formazione e periodicamente aggiornate;
  • regolare le attività di balneazione vegliando sul comportamento degli utenti;
  • applicare e far rispettare le ordinanze degli enti a cui è affidato il monitoraggio degli usi civili del mare (in Italia la Capitaneria di Porto / Guardia Costiera) o il regolamento della piscina;
  • verificare periodicamente la chimica delle acque nelle piscine e le condizioni igieniche dell'ambiente.

StrumentazioneModifica


 
Il "rescue can" detto anche "silurotto di salvataggio", inventato da Bob Burnside[2] e reso famoso in Italia grazie al telefilm Baywatch
 
il "rescue tube" detto anche "tubo di salvataggio" inventato da Pete Peterson[3]

ItaliaModifica

Aspetti legaliModifica

Il bagnino di salvataggio è un esercente un servizio di pubblica necessità ai sensi dell'articolo 359 codice penale, non è un pubblico ufficiale, mancando i poteri autoritativi e certificativi inerenti a detta qualifica, né un incaricato di pubblico servizio, non operando per organismi pubblici.

Il bagnino di salvataggio è una professione che richiede particolare attenzione ed una ragguardevole preparazione tecnica.

Il bagnino di salvataggio vigila sull'incolumità dei bagnanti e ha compiti di soccorso verso chi si trova in situazione di pericolo in acqua. Risponde, infatti, in prima persona della loro sicurezza, sia sotto il punto di vista civile sia penale. Dovrà, inoltre, mantenersi costantemente aggiornato e sempre in allenamento.

Chi desidera diventare bagnino di salvataggio deve frequentare un corso al termine del quale il candidato deve sostenere un esame che, se superato, permetterà di ottenere un brevetto. Con questo brevetto il candidato potrà operare all'interno delle piscine e nei parchi acquatici. Per poter lavorare in mare occorre sostenere un ulteriore esame.

 
Brevetto di bagnino rilasciato dalla S.N.S. Genova.

In Italia sono tre gli enti che possono preparare i futuri bagnini: S.N.S. (Società Nazionale di Salvamento) di Genova, F.I.N. Salvamento (Federazione Italiana Nuoto, Sezione Salvamento) e F.I.S.A. (Federazione Italiana Salvamento Acquatico).

Il termine "bagnino di salvataggio" viene usato solo ed esclusivamente per indicare i brevettati dalla Società Nazionale di Salvamento mentre il termine "assistente bagnanti" per i brevettati dalla FIN Salvamento. Entrambi i termini corrispondono alle stesse mansioni e agli stessi diritti/doveri. I rispettivi brevetti sono equipollenti in ambito nazionale italiano. Il candidato ritenuto idoneo deve poi presentare la domanda di partecipazione al corso, ricevute di pagamento delle quote, e una foto–tessera.

Nel 2019, in Italia si contavano 14750 bagnini, di cui un sesto donne.[4]

FormazioneModifica

Per poter frequentare i corsi sono necessari determinati requisiti: età compresa tra i 16 e i 65 anni (dipende dalla didattica dell'ente), idoneità al nuoto, idoneità fisica (mediante un certificato rilasciato dal medico di famiglia).

Le competenze acquisite nel corso di formazione gli consentono di intervenire in modo adeguato per praticare le tecniche di primo soccorso, anche in caso di asfissia e arresto cardiaco (Basic Life Support).

Prove d'esame (Società Nazionale di Salvamento)Modifica

Salvataggio a nuotoModifica
  • 25 m rana subacquea (se la prova viene eseguita in piscina)
  • sommozzare e ripescare un oggetto di 3–4 kg su fondali di 4-5 metri (se la prova viene effettuata in mare)
  • 25 m stile libero
  • 25 m rana
  • 25 m dorso
  • 25 m trasporto a "over", con le gambe che esercitano una "sforbiciata", un braccio che fa da timone e aiuta a guadagnare acqua e l'altro braccio che sostiene un immaginario pericolante
  • 25 m stile libero testa alta, immersione e recupero pericolante sul fondo
  • 25 m trasporto pericolante e recupero sul bordo vasca

Le prove devono essere sostenute in un tempo massimo di 8 minuti (le prove per il superamento del corso di assistente bagnino per la piscina hanno invece il tempo massimo di 5 minuti).

Primo soccorso e parte medica:

  • avere nozioni di primo soccorso valutate da un medico (ufficiale sanitario)
  • abilitazione a B.L.S. (basic life support in conformità agli standard della E.R.C. - European Resuscitation Council) e P.B.L.S. (pediatric basic life support).

Esistono anche dei corsi per la somministrazione dell'ossigeno e all'uso del defibrillatore semiautomatico, ciascuno di essi con esami a parte.

Salvataggio sul pattìnoModifica
 
Pattìno di salvataggio a Caorle
  • Spingere il pattìno in acqua e saltarci sopra, iniziando la voga verso il gavitello
  • Voga a banco o scia verso il gavitello posto a 70-100 metri dalla banchina
  • Inforcare la boa (avvicinamento da prua), agguantare e dimostrare di saper sollevare il gavitello
  • Voga a banco o scia di ritorno verso la banchina.
  • Rientrare posizionando i remi del pattino sugli scafi di prua e attraccare eseguendo un nodo a gassa d'amante all'estremità della cima legata alla barca e un nodo parlato attorno ad un palo dall'estremità opposta.

Durante la prova l'ufficiale della Capitaneria di porto può chiedere di effettuare una manovra a 360°. Nel caso il concorrente non sia in grado di eseguire le indicazioni sopra citate, la Capitaneria di porto si riserva il diritto di interrogare il concorrente su nodi marinareschi, meteorologia di base ed altri elementi di teoria.

Prove d'esame (Federazione Italiana Nuoto, Sezione Salvamento)Modifica

La prova pratica segue le linee guida dell'ILS - International Life Saving, per questo il brevetto rilasciato dalla FIN è riconosciuto in tutti gli Stati facenti parte dell'ILS[5].

Esame teorico praticoModifica

L'esame teorico pratico consiste in un colloquio con la commissione d'esame, oppure con la compilazione di un test a quiz. In seguito si procede all'esecuzione completa della sequenza BLS (Basic Life Support, rianimazione cardio-polmonare) con simulatore (manichino)

Salvataggio a nuotoModifica
  • 100 m stile libero → tempo max. 1'40"
  • 25+25 m tuffo, avvicinamento nuotando con la testa fuori 25 m, immersione e recupero pericolante, trasporto 25 m → tempo max. 1'25"
  • 25 m prova tecnica: dimostrare di saper effettuare tre prese di trasporto in successione (decise dalla commissione) e recupero dal piano vasca
  • 25 m rana subacquea, senza "rompere" mai la superficie dell'acqua, recuperando tre oggetti sul fondo.

Il superamento di questa prova, unitamente alle prove teoriche e di simulazione del protocollo BLS sul manichino, consentono il conseguimento del brevetto P (Pool - piscina).

Prova in mareModifica

La prova in mare è effettuata con l'ausilio dell'attrezzatura idonea, come il moscone di salvataggio o pattino. Consiste nel simulare un intervento raggiungendo un gavitello a circa 150 m da riva ed effettuare una doppia rotazione con l'imbarcazione intorno allo stesso senza mai toccarlo, ritorno e riposizionamento corretto del moscone (pattino).

Il superamento di questa prova, permette di estendere la validità del brevetto P, valido solo per le piscine, anche alle acque interne e alle spiagge marine. Il brevetto è denominato MIP (Mare, acque Interne, Piscina).

NoteModifica

  1. ^ Il termine "bagnino di salvataggio" viene usato per indicare i brevettati dalla Società Nazionale di Salvamento mentre il termine "assistente bagnanti" per i brevettati dalla FIN Salvamento. Entrambi i termini corrispondono alle stesse mansioni e agli stessi diritti/doveri. I rispettivi brevetti sono equipollenti in ambito nazionale italiano.
  2. ^ http://www.ilsf.org/webfm_send/65[collegamento interrotto]
  3. ^ (EN) Maurice L. Schwartz, Encyclopedia of coastal science, p. 590.
  4. ^ Gasperetti, Dellacasa e Macrì, Le storie: Bagnine d’Italia: addetti al salvataggio, uno su sei è donna, in Corriere della Sera, 6 agosto 2019. URL consultato il 12 agosto 2020.
  5. ^ Tabella di equivalenza tra la certificazione della "International Life Saving Federation" (ILS) e quella della "Federazione Italiana Nuoto" (FIN) - Sezione Salvamento (PDF), su ilsf.org. URL consultato il 15 dicembre 2019.

BibliografiaModifica

  • Dario Giorgio Pezzini, Il manuale di salvamento per bagnini di salvataggio ed istruttori SNS 2008, 3ª ed., Genova, Società Nazionale di Salvamento, 2008.
  • (EN) B. Chris Brewster, Open Water Lifesaving: The United States Lifesaving Association Manual, 2ª ed., Pearson Custom Publishing, 2003, ISBN 0-536-73735-5.
  • Sicurezza e salvamento acquatico (manuale federale FIN

FilmografiaModifica

Voci correlateModifica

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