Bastione dei Riformati

bastione di Verona

Il bastione dei Riformati, detto anche bastione Faler, è un baluardo situato lungo le mura magistrali di Verona, sulla destra d'Adige, ideato dall'architetto militare Franz von Scholl.

Bastione dei Riformati
Sistema difensivo di Verona
La caponiera centrale del bastione
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneVeneto
CittàVerona
IndirizzoViale L. Dal Cero
Coordinate45°25′55.48″N 10°59′08.27″E / 45.432077°N 10.985631°E45.432077; 10.985631
Informazioni generali
TipoBastione
Condizione attualeconservato
Visitabilesi
Informazioni militari
UtilizzatoreRepubblica di Venezia
Regno Lombardo-Veneto
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Storia e descrizione modifica

Una prima fase vide la costruzione della cinta muraria scaligera, commissionata da Cangrande della Scala e realizzata tra 1321 e 1325 su progetto del maestro Calzaro. Successivamente, nel 1512, fu edificato un piccolo baluardo in terreno e muratura che fu presto sostituito, nel 1533, da un più imponente bastione progettato del noto architetto rinascimentale Michele Sanmicheli, edificato nell'ambito del rafforzamento da parte della Repubblica di Venezia delle fortificazioni di Verona, che aveva l'obiettivo di renderle più adatte all'introduzione della polvere da sparo.[1]

Il bastione sanmicheliano venne però demolito tra 1801 e 1802 dalle truppe napoleoniche, per cui fu ricostruito nel 1835 su commissione dell'Impero austro-ungarico: questo, insieme ad altri cinque bastioni situati lungo le mura meridionali, venne ideato dall'architetto austriaco Franz von Scholl, per cui tutti e sei rispecchiano il medesimo tipo fortificatorio, del tutto innovativo e originale. I nuovi bastioni sono simili per forma, in pianta, nei profili e per l'ordinamento funzionale, rispondendo a ragioni di economia costruttiva e ai più progrediti criteri della difesa attiva, a sortite offensive.[1]

Si tratta di un bastione pentagonale formato da terrapieno con scarpate a pendenza naturale, cinto da muro di rivestimento distaccato alla Carnot, con orecchioni e porte di sortita, caponiera centrale a due piani, poterne di comunicazione ai due lati e una polveriera per l'uso giornaliero sul fronte di gola. Il muro distaccato e le altre opere murarie sono rivestite di conci di tufo veronese a opus poligonale. Invece le cortine murarie annesse, cinquecentesche, sono rivestite da un paramento in laterizio il cui profilo è a scarpa, ossia in pendenza sino all'altezza della cordonatura di pietra, e terminano con un coronamento superiore, sempre in laterizio, verticale, che sostiene il parapetto di terra con scarpata a pendenza naturale. Il muro aderente è attraversato da una galleria di contromina, provvista di spiragli per la luce e per l'aria.[1]

Al centro del bastione si trova il monumento dedicato all'eccidio di Cefalonia, in bronzo e piedistallo in cemento, realizzato dallo scultore Mario Salazzari e inaugurato il 23 ottobre 1966 alla presenza del presidente del Consiglio Aldo Moro. La scultura, alta più di sette metri, è composto da figure maschili sofferenti in movimento unite da funi con, in primo piano, una figura giacente.[2]

Note modifica

  1. ^ a b c Bastione dei Riformati, su mapserver5.comune.verona.it. URL consultato il 17 novembre 2020 (archiviato il 17 novembre 2020).
  2. ^ Emma Cerpelloni, L'arte onora i Caduti di Cefalonia, su larena.it. URL consultato il 17 novembre 2020 (archiviato il 17 novembre 2020).

Voci correlate modifica

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