Battaglia di Vicus Helena

La battaglia di Vicus Helena fu uno scontro tra i Franchi Sali guidati da Clodione e soldati romani comandati dal generale Aezio, e vinto da questi ultimi. Lo scontro è riportato da un numero limitato di fonti tardo-romane e alto-medievali, secondo cui fu combattuto intorno all'anno 448 in un luogo non identificato di nome Vicus Helena, nei pressi di Civitas Atrebatium, nel moderno Artois.[1]

Battaglia di Vicus Helena
parte Invasioni barbariche del V secolo
Data448 circa
LuogoVicus Helena (moderna regione dell'Artois)
EsitoVittoria romana
Schieramenti
Comandanti
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Fonti modifica

La maggior parte delle informazioni sopravvissute sulla battaglia di Vicus Helena provengono dal Panegirico a Maggioriano, scritto in lode delle imprese militari di Maggioriano nel 458 da Sidonio Apollinare:

(LA)

«Cum bella timentes defendit Turonos, aberas. Post tempore parvo pugnastis pariter, Francus qua Cloio patentes Atrebatum terras pervaserat. Hic coeuntes claudebant angusta vias arcuque subactum vicum Helenam flumenque simul sub tramite longo artus suppositis trabibus transmiserat agger. Illic te posito pugnabat ponte sub ipso Maiorianus eques. Fors ripae colle propinquo Barbaricus resonabat hymen, Scythicisque choreis nubebat flavo similars nove nupta marito. Hos ergo, ut perhibent, stravit; crepitabat ad ictus cassis et oppositis hastarum verbera thorax arcebat squamis, donec conversa fugatus hostis terga dedit.»

(IT)

«Quando (Maggioriano) difese gli abitanti di Tours che temevano la guerra, tu (Aezio) eri assente. Poco dopo, riuniti, avete combattuto il franco Clodione, che avevano occupato le pianure degli Atrebati. Qui confluivano varie strade strette da un fossato; poi si vedeva il Vicus Helena formare un arco, poi si trovava un fiume attraversato da un ponte di assi di legno. Tu (Aezio) eri lì; il cavaliere Maggioriano combatteva alla testa del ponte. Qui si udivano, risuonanti sulla vicina collina, i canti di un matrimonio celebrato dai barbari che danzavano alla maniera degli Sciti; due sposi dai capelli biondi si univano allora. (Maggioriano), come è stato riferito, sconfisse i barbari. Il suo elmo risuonava sotto i colpi e le lance venivano respinte dalla sua spessa corazza, finché alla fine il nemico cedette, si sciolse e fuggì.»

Alcune informazioni circostanziali sono fornite da Gregorio di Tours nella sua Storia dei Franchi (Libro 2, Capitolo 9).[2]

Antefatti modifica

I Franchi erano foederati dei Romani sin dal 358, ma saccheggiavano regolarmente città e villaggi all'interno dell'Impero romano; tra il 445 e il 450, i Franchi Salii sotto Clodione conquistarono le città di Turnacum (l'odierna Tournai) e Cameracum (Cambrai), che divennero centri del potere franco.[3] La cattura di Cameracum deve essere avvenuta dopo il 443, perché Gregorio menziona che i Burgundi si erano già stabiliti a est del fiume Rodano.[2] Successivamente, i Franchi si espansero verso il fiume Somme. Intorno al 448, anche la città di Nemetocenna (l'odierna Arras) fu probabilmente saccheggiata dai Franchi.[1]

Battaglia modifica

Secondo quanto riferito, il generale romano Maggioriano, che sarebbe diventato l'Imperatore romano d'Occidente nel 457, soppresse una rivolta dei Bagaudi in Armorica nel 448, e poi difese con successo Turonum (Tours) da un assedio.[2] «Poco dopo», secondo Sidonio Apollinare, i Franchi guidati da «Cloio» (Clodione), che stavano tenendo un ricevimento di nozze, caddero in un'imboscata dei Romani vicino a Vicus Helena. Aezio diresse le operazioni mentre Maggioriano combatteva con la cavalleria.[4] I romani uscirono vittoriosi dallo scontro.

Luogo e data modifica

Per secoli, gli studiosi non sono stati in grado di individuare la posizione di Vicus Helena, né di determinare la data precisa della battaglia. Nel suo Declino e caduta dell'Impero romano Volume VI (1789), Edward Gibbon affermò che «sia il nome sia il luogo sono stati scoperti dai geografi moderni a Lens».[5] Scrivendo per la Magasin encycloédique nel 1797, Guilmot affermò di averlo identificato col villaggio di Évin, sulla strada tra Tournai e Arras.[6] Alexandre-Joseph-Hidulphe Vincent pubblicò un saggio nel 1840, sostenendo che né Lens né Hesdin (due candidati popolari ai suoi tempi) erano plausibili, ma che Allaines vicino al Mont Saint-Quentin e la città di Péronne erano il perduto Vicus Helena.[7] Hubert le Bourdellès (1984) ha suggerito l'Abbazia di Saint-Amand, che era conosciuta come Elnon(e).[8] Tony Jaques (2007) ha sostenuto Hélesmes e l'anno 431.[9] De Boone (1954) collegò il riferimento di Sidonio a una Loira ghiacciata all'inverno eccezionalmente rigido del 442-3 menzionato dagli Annali di Marcellino, ma Lanting & van der Plicht (2010) hanno respinto questa ipotesi, poiché Marcellino non menziona alcun rigido inverno in Gallia, e si è concentrato principalmente sull'Impero romano d'Oriente; gli ultimi due si sono invece concentranti sulla carriera militare di Maggioriano (Sidonio lo definisce uno iuvenis o «giovane» nel 458, mentre aveva lasciato il servizio militare attivo prima del 454, suggerendo una nascita intorno al 420), concludendo che il 445-450 sia il periodo più probabile per la battaglia.[3] Dierkens & Périn (2003) hanno notato che Maggioriano aveva sconfitto i Bagaudi e liberato Tours poco prima della battaglia di Vicus Helena; datarono i primi due eventi (e quindi anche Vicus Helena) al 448, e avallarono l'ipotesi di Hélesmes.[2] Alexander O'Hara (2018) ha suggerito «intorno al 448» in «un sito non identificato nell'Artois», ipotizzando che possa essere collegato anche alla distruzione di Arras in quel periodo, sebbene non si sappia se Arras sia stato saccheggiato dagli Unni o Franchi.[1]

Note modifica

  1. ^ a b c Alexander O'Hara, Jonas of Bobbio and the Legacy of Columbanus: Sanctity and Community in the Seventh Century, Oxford, Oxford University Press, 2018, p. 42, ISBN 9780190858025.
  2. ^ a b c d Alain Dierkens e Patrick Périn, The 5th-century advance of the Franks in Belgica II: history and archaeology, in Essays on the Early Franks, Eelde, Barkhuis, 2003, p. 170, ISBN 9789080739031.
  3. ^ a b (NL) J. N. Lanting e J. van der Plicht, De 14C-chronologie van de Nederlandse Pre- en Protohistorie VI: Romeinse tijd en Merovische periode, deel A: historische bronnen en chronologische thema's, in Palaeohistoria 51/52 (2009/2010), Groningen, Groningen Institute of Archaeology, 2010, p. 45–46, ISBN 9789077922736.
  4. ^ Chronica Gallica Anno 452, 133 (s.a. 438); Sid. Apol. carm. 5.210-218. Cited in Jones, p. 27. Jan Willem Drijvers, Helena Augusta, BRILL, ISBN 90-04-09435-0, p. 12.
  5. ^ Edward Gibbon, oll.libertyfund.org, https://oll.libertyfund.org/titles/gibbon-the-history-of-the-decline-and-fall-of-the-roman-empire-vol-6/simple. URL consultato l'8 settembre 2020.
  6. ^ (FR) Aubin-Louis (ed.) Millin de Grandmaison, Découverte du Vicus Helena, in Magasin Encyclopédique, vol. 3, n. 9, Maison de Cluny, settembre 1797, pp. 162–175. URL consultato il 7 settembre 2020.
  7. ^ (FR) Alexandre-Joseph-Hidulphe Vincent, Dissertation sur la position géographique du Vicus Helena, Lille, Imprimerie de L. Danel, 1840.
  8. ^ (FR) Hubert le Bourdellès, Le problème linguistique dans l'affaire du Vicus Helena, in Revue du Nord, vol. 260, 1984, pp. 351–359. URL consultato il 1º settembre 2020.
  9. ^ Tony Jaques, Dictionary of Battles and Sieges: F-O, Greenwood Publishing Group, 2007, ISBN 978-0313335389.

Bibliografia modifica