Belforte Monferrato

comune italiano

Belforte Monferrato (Berforte in ligure, Balfórte [bal'fortɛ] secondo la pronuncia autoctona) è un comune italiano di 507 abitanti della provincia di Alessandria in Piemonte. È uno dei comuni dell'Ovadese, area storico-culturale del Basso Piemonte e del Monferrato, che prende il nome dalla città di Ovada.

Belforte Monferrato
comune
Belforte Monferrato – Stemma
Belforte Monferrato – Bandiera
Belforte Monferrato – Veduta
Belforte Monferrato – Veduta
Belforte Monferrato fotografato da Ovada
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Piemonte
Provincia Alessandria
Amministrazione
SindacoNadia Incerpi (lista civica) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate44°37′34″N 8°39′44″E / 44.626111°N 8.662222°E44.626111; 8.662222 (Belforte Monferrato)
Altitudine297 m s.l.m.
Superficie8,33 km²
Abitanti507[1] (31-12-2022)
Densità60,86 ab./km²
FrazioniSan Criste
Comuni confinantiOvada, Rossiglione (GE), Tagliolo Monferrato
Altre informazioni
Cod. postale15070
Prefisso0143
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT006014
Cod. catastaleA738
TargaAL
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 634 GG[3]
Nome abitantibelfortesi
PatronoNatività della Beata Vergine Maria
Giorno festivo8 settembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Belforte Monferrato
Belforte Monferrato
Belforte Monferrato – Mappa
Belforte Monferrato – Mappa
Posizione del comune nella provincia di Alessandria
Sito istituzionale

Geografia fisica modifica

Territorio modifica

Il paese è situato sulle estreme propaggini collinari dell'Appennino Ligure, sull'estremità destra della valle del torrente Stura al confine con la Liguria. Il comune ha le caratteristiche che maggiormente qualificano l'alto Monferrato: una zona boschiva ancora intatta che fiancheggia la sponda destra dello Stura con piccoli centri urbani; una zona collinare di vigneti pregiati, nella quale si colloca il paese, disteso su un contrafforte ai piedi del castello, residenza patrizia; nell'ultima e ampia ansa del torrente è presente una fertile pianura ricca di fonti.

Clima modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Belforte Monferrato.

Storia modifica

Conserva ancora la topografia medioevale, traendo origine da un primitivo nucleo cristiano aggregatosi nelle adiacenze di un monastero di epoca lontana, fondato da monaci di Bobbio. Il monastero si trovava in una località chiamata del Faldellino, tra la statale del Turchino e la sponda sinistra del torrente Stura. La comunità laica si dovette insediare invece sulla sponda destra del torrente, nella sottostante pianura, nell'attuale zona di San Colombano, ove fu eretta una cappella che, nonostante le numerose ristrutturazioni, si riconosce ancora di epoca alto-medioevale. Un primo centro abitato sorse con il nome di Bellum Fortium nel X secolo con lo spostamento della popolazione dal fondovalle, per occupare la zona del Castello. Successivamente, per motivi di sicurezza la popolazione abbandonò il fondovalle e la Chiesa di San Colombano servì solo come cimitero. Parte degli abitanti si stabilì sulla collina, nei pressi di costruzioni di difensive, ove attualmente è presente l'oratorio.

Dopo l'assalto e la distruzione dell'abbazia di Giusvalla ad opera dei Saraceni e le continue scorrerie sul territorio, dopo pochi anni tali episodi convinsero Anselmo, figlio del marchese Aleramo, ad erigere la nuova abbazia di San Quintino[4] di Spigno Monferrato, come forma di contrasto alle scorrerie e difesa dei pellegrini e delle vie commerciali.

Nel 934, i re borgognoni d'Italia Ugo di Provenza e Lotario II, concessero questi fondi ad Aleramo del Monferrato. La concessione fu confermata nel 967 da Ottone I. In quell'epoca nei documenti ufficiali appare spesso il nome Bellum Fortium (Belforte), nome che richiama la fortificazione difensiva d questa vallata appenninica.

Dopo diverse vicende, in cui si inserì anche la Repubblica di Genova interessata ai transiti verso la Pianura Padana, Belforte Monferrato passò sotto il dominio dei Malaspina di Cremolino. Nel 1328, la zona ed il castello passa sotto gli Spinola di Genova. Nel 1539, muore Giambattista Spinola, ed il territorio passa ai Grimaldi fino al 1652, quando subentra come marchese Patrizio Cattaneo della Volta. I Cattaneo della Volta saranno gli ultimi signori di Belforte. il territorio passò sotto i Savoia fino all'unità d'Italia.

Nel 1863 il comune di Belforte assunse la nuova denominazione di "Belforte Monferrato".[5]

Dal 1927 al 1947 Belforte venne accorpato al comune di Tagliolo Monferrato.

Simboli modifica

Lo stemma del comune di Belforte Monferrato, è stato concesso con il decreto del Presidente della Repubblica del 4 ottobre 1955.[6]

«D'argento, a due fasce diminuite, ondate d'azzurro, con il grappolo d'uva di porpora, fogliato di verde, attraversante sul tutto. Ornamenti esteriori da Comune.»

Le fasce d'azzurro derivano dal blasone dei marchesi Cattaneo della Volta di Belforte.[6]

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

Il castello di Belforte modifica

Il castello di Belforte, venne edificato tra il '400 e il '600 attorno alla massiccia ed alta torre a pianta quadrata, fatta erigere dalla Repubblica Genovese, attorno al 1100, per il controllo del confine con il Monferrato ed a difesa di una delle strade altomedievali, che da Genova via Capanne di Marcarolo, scendeva a Ovada e proseguiva verso Acqui Terme.

Nei pressi nel sito dove originariamente esisteva sia il monastero di San Colombano del Faldellino, fondato da un abate dell'abbazia di San Colombano di Bobbio[7], che la chiesa di San Benedetto (sec. VII), ancora esistente, venne a costituìrsi il primo borgo, la località Pastori, residenza dei feudatari che si sono succeduti nal possesso del feudo: Obertenghi, Malaspina, Spinola, Grimaldi, Cattaneo della Volta.

La chiesa parrocchiale della Natività di Maria Vergine e San Colombano modifica

La chiesa della Natività di Maria Vergine e San Colombano, edificata alla fine del XV secolo, conserva sul campanile una statua dorata della Madonna e all'interno una tela raffigurante la Crocifissione, attribuita alla scuola del pittore Domenico Fiasella.

Altri luoghi di interesse storico modifica

Tra i luoghi di minore interesse storico troviamo l'antica pieve di San Colombano, situata presso il cimitero e l'oratorio di San Rocco, sede della confraternita della Santissima Annunziata, che si caratterizza per una interessante meridiana.

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[8]

Economia modifica

L'economia poggia principalmente sull'agricoltura, in particolare la viticoltura, con pregiate uve, un grappolo d'uva spicca nello stemma del paese e su piccole industrie e laboratori artigiani. I monaci, oltre che sapienti custodi di cultura, hanno saputo raccogliere le genti disperse, insegnando una razionale utilizzazione del territorio, indirizzando le genti sulle risorse locali indirizzandole nella coltivazioni adatte all'ambiente. Si deve all'iniziativa dei monaci di San Colombano se a Belforte si sono sviluppati i vigneti, conquistando priorità e meriti nella tradizione vitivinicola.

Amministrazione modifica

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
10 giugno 1985 23 maggio 1990 Giovanni Battista Alloisio Partito Comunista Italiano Sindaco [9]
23 maggio 1990 24 aprile 1995 Giovanni Battista Alloisio Partito Comunista Italiano Sindaco [9]
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Giovanni Battista Alloisio centro-sinistra Sindaco [9]
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Giovanni Battista Alloisio lista civica Sindaco [9]
14 giugno 2004 8 giugno 2009 Franco Ravera lista civica Sindaco [9]
8 giugno 2009 26 maggio 2014 Franco Ravera lista civica Sindaco [9]
26 maggio 2014 27 maggio 2019 Franco Ravera lista civica Grappolo d'uva con spighe Sindaco [9]
27 maggio 2019 in carica Nadia Incerpi lista civica Grappolo d'uva e spighe di grano Sindaco [9]

Galleria d'immagini modifica

Note modifica

  1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Fonte dal libro di Enzo Bernardini, Borghi nel verde. Viaggio nell'entroterra della Riviera Ligure delle Palme, San Mauro (TO), Tipografia Stige, 2003.
  5. ^ Regio decreto 11 gennaio 1863, n. 1126, in materia di "Decreto col quale sono autorizzati vari Comuni delle Provincie di Milano, Alessandria, Brescia, Cremona, Torino, Ascoli, Macerata, Cuneo, Piacenza, Porto-Maurizio, Ravenna e Sassari ad assumere una nuova denominazione."
  6. ^ a b Belforte Monferrato, su araldicacivica.it. URL consultato il 23 ottobre 2021.
  7. ^ La storia del Castello di Belforte, su castellodibelforte.com. URL consultato il 30 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  8. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  9. ^ a b c d e f g h http://amministratori.interno.it/

Bibliografia modifica

  • AA.VV., Il Piemonte paese per paese, Firenze, Ed. Bonechi, 1993.

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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