Beniamino Pizziol

vescovo cattolico italiano

Beniamino Pizziol (Venezia, 15 giugno 1947) è un vescovo cattolico italiano, dal 23 settembre 2022 vescovo emerito di Vicenza.

Beniamino Pizziol
vescovo della Chiesa cattolica
Il vescovo Beniamino mentre tiene l'omelia durante una messa
Deus Caritas est
 
TitoloVicenza
Incarichi attualiVescovo emerito di Vicenza (dal 2022)
Incarichi ricoperti
 
Nato15 giugno 1947 (76 anni) a Venezia
Ordinato presbitero3 dicembre 1972 dal patriarca Albino Luciani (poi cardinale e papa Giovanni Paolo I)
Nominato vescovo5 gennaio 2008 da papa Benedetto XVI
Consacrato vescovo24 febbraio 2008 dal cardinale Angelo Scola
 

Biografia modifica

Nasce a Ca' Vio, una frazione che all'epoca faceva parte del comune di Venezia e che oggi è frazione del comune di Cavallino-Treporti, nel patriarcato di Venezia, il 15 giugno 1947 da Vittorio Pizziol e Olinda Trevisan (1920-2019).

Formazione e ministero sacerdotale modifica

Entrato in seminario all'età di nove anni, compie gli studi nel seminario minore e maggiore di Venezia frequentando le medie inferiori, il ginnasio, il liceo classico e i cinque anni di teologia.

Il 3 dicembre 1972 è ordinato presbitero, nella chiesa di San Lorenzo Giustiniani a Mestre, dall'allora patriarca di Venezia Albino Luciani, futuro papa Giovanni Paolo I.[1] Frequenta i corsi di liturgia pastorale presso l'Istituto Santa Giustina di Padova.

Dal 1972 al 1981 è vicario parrocchiale della parrocchia di San Lorenzo Giustiniani di Mestre al fianco del parroco don Antonio Moro, seguendo principalmente la catechesi giovanile, con particolare attenzione all'aspetto liturgico e caritativo. Insegna religione cattolica presso la scuola elementare e media del quartiere della Cipressina. Nel 1981 viene trasferito nella parrocchia di Santo Stefano a Venezia. In seguito riceve la nomina di direttore dell'ufficio liturgico e collabora al settimanale diocesano Gente Veneta.

Dal 1987 al 2002 è parroco della parrocchia di San Trovaso in Venezia. Dal 1996 al 2002 è assistente dell'AIMC e della FUCI. Dal 1997 al 2002 svolge l'incarico di provicario foraneo. Dal 1999 al 2002 è membro del collegio dei consultori.

Nel 2002 riceve la nomina a vicario generale del patriarcato e canonico onorario di San Marco. Dal 2003 è presidente del consiglio di amministrazione del Fondo di Solidarietà "San Marco" e dal 2005 svolge l'incarico di convisitatore nella visita pastorale. Dal 2007 assume anche l'incarico di moderator curiæ.

Ministero episcopale modifica

Vescovo ausiliare di Venezia modifica

Il 5 gennaio 2008 papa Benedetto XVI lo nomina vescovo ausiliare di Venezia e vescovo titolare di Cittanova.[2] Il 24 febbraio successivo riceve l'ordinazione episcopale, nella basilica di San Marco a Venezia, dal cardinale Angelo Scola, patriarca di Venezia, co-consacranti il cardinale Marco Cé, patriarca emerito di Venezia, e il vescovo di Trieste Eugenio Ravignani. Il cardinale Scola lo conferma nei compiti di vicario generale e moderator curiae.

Erano più di cinquant'anni che a Venezia non veniva ordinato un vescovo ausiliare, dopo che tale incarico era stato svolto dal 1957 al 1974 da Giuseppe Olivotti (al fianco dei patriarchi cardinali Angelo Roncalli, Giovanni Urbani e infine Albino Luciani), ed erano quasi venticinque anni che in Italia non veniva ordinato un vescovo di origini veneziane da quando nel 1983 era stato consacrato mons. Pierluigi Scarpa, dell'Ordine dei frati minori cappuccini.

Vescovo di Vicenza modifica

Il 16 aprile 2011 papa Benedetto XVI lo nomina 79º vescovo di Vicenza;[3] succede all'arcivescovo Cesare Nosiglia, precedentemente nominato arcivescovo metropolita di Torino. L'annuncio viene dato in contemporanea sia a Vicenza dall'amministratore diocesano Lodovico Furian sia a Venezia dal patriarca Angelo Scola.

Dopo aver portato a termine l'incarico di coordinatore della visita del Santo Padre ad Aquileia e Venezia, si congeda dal patriarcato di Venezia il 1º giugno. Il 19 giugno giunge a Vicenza dove, dopo la visita alla basilica di Monte Berico, prende ufficialmente possesso della diocesi, facendo il suo ingresso nella cattedrale di Santa Maria Annunciata. Alla cerimonia di insediamento, oltre al patriarca Angelo Scola, sono presenti il cardinale vicentino Agostino Cacciavillan e il vescovo emerito di Vicenza Pietro Giacomo Nonis.

Dal 9 settembre 2011 al 25 marzo 2012 è chiamato a ricoprire temporaneamente anche l'ufficio di amministratore apostolico di Venezia, sede vacante a seguito della nomina del patriarca Angelo Scola ad arcivescovo metropolita di Milano.

Il 24 gennaio 2014 annuncia l'inizio della visita pastorale alle comunità parrocchiali della diocesi berica.

È delegato della Consulta triveneta delle aggregazioni laicali.

Il 24 marzo 2020, in pieno tempo di pandemia di COVID-19 e alla vigilia della solennità dell'Annunciazione del Signore, compie un solenne atto di affidamento della diocesi e del mondo intero alla Madonna di Monte Berico, raccogliendo anche le diverse richieste da parte di molti devoti.

Nel 2022, qualche mese prima del compimento del suo 75º compleanno (15 giugno 2022), così come prevede il Codice di diritto canonico, presenta la lettera di dimissioni per raggiunti limiti di età dal governo pastorale della diocesi di Vicenza a papa Francesco, il quale le accoglie il 23 settembre 2022;[4] gli succede Giuliano Brugnotto, fino ad allora vicario generale della diocesi di Treviso. Rimane amministratore apostolico fino all'ingresso del successore, che avviene l'11 dicembre seguente.

Il 3 dicembre 2022 presiede una solenne celebrazione eucaristica nella cattedrale di Vicenza nel 50º anniversario della sua ordinazione presbiterale e saluta la diocesi berica.

Da vescovo emerito risiede a Brendola presso Villa Giuriolo-Veronese, dimora ove visse anche il vescovo emerito Pietro Giacomo Nonis e ora gestita dalla Caritas diocesana vicentina; è ora a disposizione dell'unità pastorale "Santa Bertilla" di Brendola e delle eventuali necessità pastorali diocesane (amministrazione delle cresime).

Genealogia episcopale modifica

La genealogia episcopale è:

Araldica modifica

Stemma Descrizione
 
Lo stemma vescovile scelto da mons. Pizziol e ideato dall'araldista Giorgio Aldrighetti, contiene i seguenti elementi:

il cappello prelatizio con i fiocchi di colore verde (tipico del vescovo); il leone alato con il libro aperto (antico simbolo di san Marco evangelista, patrono di Venezia e delle genti venete); le tre ancore (l'ancora è simbolo di costanza) a richiamare le virtù teologali (la Fede per l'ancora di colore azzurro, la Speranza per l'ancora verde e la Carità per l'ancora rossa) ma anche Treporti, la località natale del presule; la stella a otto punte (che simboleggia la stella del mattino e la Madre di Dio, ma anche le otto beatitudini evangeliche); la croce astile (che precede le processioni nelle liturgie solenni) all'interno dello scudo ecclesiastico.

Il motto scelto, Deus Caritas est, richiama direttamente il titolo (tratto dalla prima lettera di Giovanni) della prima enciclica di papa Benedetto XVI.

Onorificenze modifica

Note modifica

  1. ^ Lorenzo Mayer, "Don Beniamino" a San Marco per i 50 anni di sacerdozio: da cappellano alla Cipressina a vescovo di Vicenza, su ilgazzettino.it, 9 dicembre 2022. URL consultato il 7 gennaio 2023.
  2. ^ Rinunce e nomine. Nomina di Ausiliare di Venezia (Italia), su press.vatican.va, 5 gennaio 2008. URL consultato il 23 settembre 2022.
  3. ^ Rinunce e nomine. Nomina del Vescovo di Vicenza (Italia), su press.vatican.va, 16 aprile 2011. URL consultato il 23 settembre 2022.
  4. ^ Rinunce e nomine. Rinuncia e Nomina del Vescovo di Vicenza (Italia), su press.vatican.va, 23 settembre 2022. URL consultato il 23 settembre 2022.

Bibliografia modifica

Beniamino Pizziol ha curato diversi sussidi per gli animatori della Catechesi e della Liturgia, sulla Messa, sul giorno del Signore, sull'Iniziazione Cristiana.

Nel 2005, per la collana Fontana Vivace, Cantagalli editore pubblica Voglia di Vita, autori Angelo Scola, Marco Cé, Beniamino Pizziol.

In occasione del X anniversario della sua ordinazione episcopale pubblica il libro Radicalità evangelica. Nulla e nessuno anteporre all'amore di Cristo (Venezia, Marcianum Press, 2018), in cui sono raccolte le meditazioni che ha tenuto nei ritiri per il clero a Monte Berico in occasione dei tempi forti di Avvento e Quaresima; prefazione del cardinale Angelo Scola, arcivescovo emerito di Milano.

Documenti pastorali alla diocesi di Vicenza
  • L'8 settembre 2012 pubblica la prima lettera pastorale alla diocesi di Vicenza dal titolo Davvero il Signore è risorto. L'annuale anno pastorale della diocesi berica, come da tradizione ancorata a quanto vissuto durante il viaggio pastorale del papa san Giovanni Paolo II nel 1991, viene solennemente aperto con un annuale pellegrinaggio diocesano a Monte Berico nella serata del 7 settembre, vigilia della solennità della Natività della Beata Vergine Maria, patrona principale della città e diocesi di Vicenza.
  • L'8 settembre 2013 pubblica una nota catechistico-pastorale alla diocesi di Vicenza dal titolo Generare alla vita di fede, sulla necessità di ravvivare nelle comunità cristiane il fervore missionario nell'annuncio del Vangelo e nella trasmissione intra-generazionale della fede.
  • L'8 settembre 2014 pubblica la seconda lettera pastorale alla diocesi di Vicenza dal titolo Testimoni della Gioia.
  • L'8 settembre 2015, dopo l'annuncio dell'Anno Giubilare straordinario sulla Misericordia, pubblica la terza lettera pastorale alla diocesi di Vicenza dal titolo Testimoni della misericordia che il Signore ha avuto per noi.
  • L'8 settembre 2016 pubblica la quarta lettera pastorale alla diocesi di Vicenza dal titolo Quanti pani avete?.
  • L'8 settembre 2017, dopo l'annuncio del sinodo dei vescovi sui giovani, pubblica la sua quinta lettera pastorale alla diocesi di Vicenza dal titolo Che cosa cercate? in cui, dopo aver proposto una meditazione sul testo giovanneo dove i discepoli del Battista intendono seguire il Cristo, espone un calendario di incontri in cui si egli stesso intenderà colloquiare con i giovani del territorio.
  • L'8 settembre 2018 pubblica la sua sesta lettera pastorale alla diocesi di Vicenza dal titolo Che altro mi manca?.
  • L'8 settembre 2019 pubblica la sua settima lettera pastorale alla diocesi di Vicenza dal titolo Battezzati ed inviati, titolo ripreso dal Messaggio di papa Francesco per il mese missionario straordinario previsto per l'ottobre 2019, ove impegna la diocesi tutta in un rinnovato slancio missionario.
  • Il 7 settembre 2020 presenta e offre a tutta la diocesi un suo messaggio in occasione dell'inizio del nuovo anno pastorale, dal titolo Che ne è della nostra casa?: il testo, prendendo le mosse con una meditazione sulla pericope evangelica in cui Gesù narra la parabola delle due case, quella costruita sulla sabbia e quella sulla roccia, continua con un invito che viene rivolto a tutte le comunità cristiane della diocesi affinché abbiano a dedicare - durante il nuovo anno pastorale - un tempo di riflessione e di discernimento sulla base (anche) della dolorosa esperienza vissuta in tempo di pandemia. A causa del perpetrarsi della pandemia non ha avuto luogo a Monte Berico il tradizionale pellegrinaggio diocesano ma si è celebrata - all'interno del santuario - una veglia di preghiera (con una rappresentanza dei fedeli).
  • Il 7 settembre 2021, nella tradizionale salita orante della diocesi al santuario di Monte Berico - anche stavolta nelle forme ridotte a causa della pandemia di COVID-19 - in occasione dell'avvio e dell'affidamento del nuovo anno pastorale alla Vergine Maria, consegna alla Chiesa diocesana un suo messaggio dal titolo Camminiamo insieme, lo Spirito Santo e noi.
  • Il 7 settembre 2022, riprendendo la tradizionale salita orante della diocesi vicentina al santuario della Madonna di Monte Berico e, prima di divenire vescovo emerito della medesima diocesi, consegna all'intero popolo di Dio il messaggio per l'anno pastorale 2022-2023 dal titolo Può l'occhio dire alla mano: "Non ho bisogno di te?". In questo messaggio, riprende ciò che è emerso nel primo anno di cammino sinodale e avvia il secondo anno del cammino sinodale, in linea con le indicazioni della Conferenza Episcopale Italiana con i Cantieri di Betania, cioè in ascolto dell'icona biblica di Marta e Maria di Betania.

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