Benjamin Zephaniah

scrittore, poeta, cantante e religioso britannico (1958-2023)

Benjamin Obadiah Iqbal Zephaniah[1] (Birmingham, 15 aprile 19587 dicembre 2023[2]) è stato uno scrittore, poeta, cantante e religioso britannico.

Benjamin Zephaniah nel 2018

Era una figura ben conosciuta nella letteratura contemporanea inglese, ed è stato incluso nel 2008 dal Times nella lista dei maggiori 50 scrittori britannici post-bellici.

Biografia modifica

Zephaniah nacque a Birmingham nel 1958. Figlio di un postino originario delle Barbados e di un'infermiera giamaicana, dislessico, lasciò prematuramente la scuola all'età di 14 anni per le difficoltà a leggere e scrivere. La sua prima esibizione avvenne a dieci anni; all'età di 15 anni la sua poesia era già conosciuta dalla comunità afro-caraibica di Handsworth.[3] Più tardi, ricevette una condanna per furto con scasso, passando un breve periodo in prigione. All'età di 22 anni si trasferì a Londra in cerca di fortuna.

Divenne membro di una cooperativa di lavoratori, permettendogli di pubblicare il suo primo libro di poesia Pen Rhythm nel 1980. Il libro ebbe tre ristampe. Il suo obiettivo era quello di combattere l'immagine stantia della poesia trasmessa dal mondo accademico, cercando di "portarla ovunque", soprattutto alle persone che normalmente non leggono libri. Decise quindi di mutarne la fruizione, creando esibizioni stile concerto. Seguirono le raccolte di poesie The Dread Affair: Collected Poems (1985), Rasta Time in Palestine (1990), Too Black, Too Strong (2001) e We Are Britain! (2002).

L'album Rasta, al quale parteciparono The Wailers nel loro primo lavoro in studio dopo la morte di Bob Marley, così come il tributo a Nelson Mandela, gli fecero guadagnare prestigio internazionale[4]. Grazie al successo di questo album, nel 1996, Mandela richiese che il Two Nations Concert alla Royal Albert Hall fosse tenuto da Zephaniah. Benjamin Zephaniah è diventato un autore molto popolare di poesie per bambini con la sua raccolta di poesie Talking Turkeys, che ebbe la prima ristampa dopo appena sei settimane dalla prima pubblicazione (1999). Sempre nel 1999, scrisse il romanzo per adolescenti Face, che ebbe un notevole successo.

Nel novembre 2003, Zephaniah scrisse al The Guardian di aver rifiutato il riconoscimento dell'OBE dalla regina Elisabetta II poiché quel premio gli ricordava "come le mie ave furono violentate e i miei avi schiavizzati".[5] Vegano sin da ragazzo per ragioni etiche, collaborò con i movimenti per i diritti animali e scrisse un libretto di "poesie vegane" (The Little Book of Vegan Poems, 2001).[6][7]

È morto il 7 dicembre 2023 all'età di 65 anni; gli era stato diagnosticato un tumore al cervello solo due mesi prima.

Libri modifica

Poesie modifica

  • Pen Rhythm (1980)
  • The Dread Affair: Collected Poems (1985) Arena
  • City Psalms (1992) Bloodaxe Books
  • Inna Liverpool (1992) AK Press
  • Talking Turkeys (1995) Puffin Books
  • Propa Propaganda (1996) Bloodaxe Books
  • Funky Chickens (1997) Puffin
  • School's Out: Poems Not for School (1997) AK Press
  • Funky Turkeys (Audiobook) (1999) AB
  • White Comedy (Unknown)
  • Wicked World! (2000) Puffin
  • Too Black, Too Strong (2001) Bloodaxe Books
  • The Little Book of Vegan Poems (2001) AK Press
  • Reggae Head (Audiobook) 57 Productions
  • De Rong Song
  • Dis poetry

Romanzi modifica

  • Face (1999) Bloomsbury
  • Refugee Boy (2001) Bloomsbury
  • Gangsta Rap (2004) Bloomsbury
  • Teacher's Dead (2007) Bloomsbury
  • Dartnell (2009) Bloomsbury
  • Pingu (2002) Penguin

Libri per l'infanzia modifica

  • We are Britain (2002) Frances Lincoln
  • Primary Rhyming Dictionary (2004) Chambers Harrap
  • J is for Jamaica (2006) Frances Lincoln

Discografia modifica

Album modifica

  • Rasta (1982) Upright (reissued 1989) Workers Playtime[8]
  • Us An Dem (1990) Island
  • Back to Roots (1995) Acid Jazz
  • Belly of De Beast (1996) Ariwa
  • Naked (2005) One Little Indian
  • Naked & Mixed-Up (2006) One Little Indian (Benjamin Zephaniah Vs. Rodney-P)

Singoli, EP modifica

  • Dub Ranting EP (1982) Radical Wallpaper
  • "Big Boys Don't Make Girls Cry" 12-inch single (1984) Upright
  • "Free South Africa" (1986)
  • "Crisis" 12-inch single (1992) Workers Playtime
  • "Empire" (1995) Bomb the Bass with Zephaniah & Sinéad O'Connor

Televisione modifica

Doppiatori italiani modifica

Note modifica

  1. ^ (EN) Andy Gregory (a cura di), International Who's Who in Popular Music, 4ª ed., Europa, 2002, p. 562, ISBN 1-85743-161-8.
  2. ^ (EN) Benjamin Zephaniah death: British writer and poet known for his work on race and racism dies, aged 65, su The Independent, 7 dicembre 2023. URL consultato il 7 dicembre 2023.
  3. ^ Larkin, Colin (1998) The Virgin Encyclopedia of Reggae, Virgin Books, ISBN 0-7535-0242-9
  4. ^ The Brighton Magazine
  5. ^ Zephaniah, Benjamin. "'Me? I thought, OBE me? Up yours, I thought'", The Guardian, 27 November 2003.
  6. ^ Zephaniah Speaks: Poetic Thoughts, su benjaminzephaniah.com. URL consultato il 22 febbraio 2018.
  7. ^ Juliet Gellatley, Benjamin Zephaniah, su viva.org.uk. URL consultato il 22 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2018).
  8. ^ Lazell, Barry (1997) Indie Hits 1980-1989, Cherry Red Books, ISBN 0951720694

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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